Capitolo tre

305 54 42
                                    

Capitolo tre

Azzurra rimane ad osservare l'automobile scomparire nell'oscurità, mille pensieri
le affollano la mente.
L'immagine di Ian che sale accanto alla donna bionda bellissima, la tormenta in
continuazione, ma arrovellarsi il cervello non serve a niente così decide di
ritornare al suo lettino.
In casa persiste un silenzio di tomba, dopo l'uscita di Ian, la zia si è chiusa in
camera senza proferire parola, forse starà riflettendo si augura la ragazzina.
Coricata tra le lenzuola, Azzurra non riesce a prendere sonno, ricorda le mani
delicate di lui mentre la medicava.
Lei incantata dallo sguardo attento e affascinante di Ian, mentre disinfettava
soffiava sulle ferite per alleviare il bruciore.
Ogni tanto le dava un leggero buffetto sulle guance, sorridendo per confortarla.
Non dimenticherà facilmente quella sera, seppur drammatica, il ricordo del
profumo speziato di lui mischiato all'odore del tabacco.
Dolcemente la stanchezza dell'intera giornata unita alla brutta avventura
la fanno sprofondare in un sonno, cullato dal viso bellissimo di Ian.
L'indomani mattina una dolce sorpresa, accoglie il suo risveglio.
L'arma del caffè appena fatto, accompagnato da quello di dolci sfornati,
la disorientano per un momento.
Il volto sorridente di sua zia, fa capolino sulla soglia della camera.
"Azzurra forza alzati, ho preparato la colazione "-
La ragazzina si dà un forte pizzicotto al braccio incredula.
Da quando aveva memoria non riusciva a rammentare una sola volta
Carmen chiamarla per aver preparato la colazione, incredibile!
Azzurra scese svelta per guardare con i suoi occhi se era sveglia o era
tutto un sogno.
Il tavolo della cucina è apparecchiato con cura, in mezzo un piatto ricolmo
di focaccine dolci fragranti, marmellata di fragole, panini, burro e una tazza
di caffellatte bollente.
Mentre Azzurra osserva tutto quel ben di Dio, Carmen si siede sorseggiando
una tazzina di caffè:"Cosa aspetti, siediti e mangia, stamattina ho fatto la spesa
e quando hai finito, usciamo a fare shopping."
Questa non è mia zia- pensa Azzurra accomodandosi a tavola.
Carmen è una donna sulla quarantina, dai tratti ispanici: capelli neri, occhi scuri
statura medio bassa, corporatura formosa, il genere femminile che attira gli
uomini.
Quando escono di casa, Carmen indossa un vestito attillato rosso, trucco
perfetto, capelli intrecciati lungo la schiena.
Vicino a lei Azzurra si sente fuori luogo, i suoi vestiti sono troppo corti, scoloriti
inoltre non ha proprio nulla in comune con lei in fatto di somiglianza, l'unica è il
colore dei capelli, di cui Carmen si è sempre presa cura.
Ogni tanto le faceva degli impacchi sulla testa che davano uno strano odore,
Azzurra si lamentava, poiché le pizzicava la cute, inoltre era costretta a stare in
posa per un certo tempo.
Sua zia le assicurava che le faceva crescere i capelli forti e sani.
Passeggiando per strada, gli uomini si voltano a guardare Carmen e lei
sorride soddisfatta, fino alla vetrina di un negozio d'abbigliamento.
Nel quartiere non c'è ne sono molti, alcuni offrono abiti di seconda mano
oppure vendono un po' di tutto.
La zia entra in uno di quelli più forniti e raffinati.
All'uscita Azzurra possiede jeans, pantaloncini, magliette, un giubbotto
per le serate più fresche, e un vestito rosa che la fa sembrare una principessa
per ultimo due paio di scarpe, uno per tutti i giorni, e uno per il vestito.

I giorni continuano nella medesimo modo.
Al mattino colazione pronta, in seguito Azzurra accompagna la zia a fare
una passeggiata o al supermercato, quindi si accomodano ad un bar.
Azzurra non è mai stata così felice, la zia non ha più toccato alcol e pare
un'altra persona, alla sera si siedono davanti alla Televisione a guardare i
programmi preferiti delle due.
Un giorno Rosa, preoccupata suona alla porta di casa.
Azzurra le apre, indossa un paio di jeans e una maglietta nuovi, puliti.
L'amica la guarda sorpresa:"Azzurra, come mai non scendi più con noi ?"-
Carmen fa capolino sull'uscio:"Ha ragione, dài scendi, non è giusto che
rimani tutti i giorni con me"-la rimprovera dolcemente-"Su vai a divertirti
io me la cavo bene anche da sola "-conclude dandole una leggera spinta
verso la porta.
Azzurra e Rosa scendono in strada a braccetto.
"Cavoli, come sei carina con i vestiti nuovi "- si complimenta Rosa.
"È tutto merito di Carmen"-ammette la ragazza orgogliosa-"Sai sono giorni
che non tocca un goccio d'alcol"
"Non ci credo "- l'amica arriccia il naso incredula.
Azzurra si volta verso di lei, le mani sui fianchi:"Ogni mattina mi prepara la
colazione, usciamo facciamo compere, ci sediamo al bar a bere il caffè "
Rosa agita le mani per zittirla:"Non sei curiosa di sapere le ultime novità
su Ian e il suo seguito starnazzante?"-le domanda a bruciapelo.
Lei annuisce curiosa, era un po' che non lo vedeva.
Si siedono sul solito gradino vicine.
"Io sono uscita tutte le sere, piazzandomi davanti alla discoteca "-inizia a
raccontare eccitata-"Tu non hai idea di che cosa è successo una sera"
Azzurra freme per sapere:"Dai continua "- la esorta.
"Sai quelle due oche che sbavano dietro di lui?"
"Si, eccome se le ricordo "- risponde con enfasi.
Rosa scoppia in una risata derisoria:"Io non ho capito il motivo, ma si sono
picchiate per bene davanti all'ingresso, dovevi vederle urlavano strappandosi
i capelli a vicenda. Nessuno è riuscito a fermarle, sembravano possedute, alla
fine è intervenuto Ian ed a lui hanno dato ascolto "
Azzurra unisce la sua risata a quella della sua amica, le lacrime le scendono
sulle guance rosse dall'ilarità.
"Quando Ian le ha separate, avevano i vestiti strappati, i capelli aggrovigliati,
il trucco sbavato, sembravano due mostri."
Ma Azzurra voleva sapere di più: "E poi che cosa è successo?"
"Ian era fuori di se, le ha mandate via in malo modo e loro se ne sono andate"
"Se la sono cercata "- osserva Azzurra impassibile.
Ormai le ombre della sera stanno allungando le loro lunghe sfumature.
Azzurra rabbrividisce improvvisamente, l'istinto le suggerisce di tornare a casa.
Si alza incrociando le braccia come per proteggersi.
"Dove vai?"-Rosa le domanda stupita dalla strana reazione dell'amica.
"È ora che torni da mia zia "- risponde stranita, ma Rosa non ha intenzione di
lasciarla andare.
"Non ti ho ancora raccontato quello che ho visto "-le dice facendola sedere.
Azzurra cede anche se è impaziente di tornare a casa.
"Ho visto Ian salire su una macchina bellissima, dentro c'era una donna "
Il cuore prese a batterle forte :"Era una donna bionda?"
Rosa scuote la testa:"No era scura, con i capelli corti."
La ragazza non commenta, ma la notizia la lascia basita.
Che cosa ci faceva Ian con queste donne chiaramente ricche e affascinanti?
Rosa da di gomito all'amica:"Guarda c'è Ian è sta venendo qui "-esclama.
In un completo elegante il ragazzo si avvicina a passo felpato.
Azzurra lo fissa ipnotizzata, è troppo bello con i suoi occhi profondi.
"Ciao "-la saluta affettuoso-"Com'è che non ti ho più incontrato?"
Lei arrossisce leggermente:"Sono stata con mia zia, sai sta meglio "
Ian le sorride soddisfatto:"Sono molto contento per te e per lei"
"È stato merito tuo "- ammette Azzurra sinceramente.
Ian le dà un bacio sulla guancia:"Io l'ho fatto per te"- replica con dolcezza.
"Ora però è meglio che torni a casa"- annuncia Azzurra alzandosi.
Si incammina a passo svelto, quando giunge al portone d'ingresso, incrocia
una persona che non voleva vedere, sicuramente scendeva da casa sua.
Presa dalla preoccupazione vola per le scale, trova la porta aperta.
No, quell'uomo è l'ex di sua zia e non ha una buona influenza su Carmen,
anzi tira fuori il peggio di lei, influenzandola negativamente facendola soffrire.
La paura le blocca il respiro, avanza piano verso la camera della zia.
La stanza è in penombra, ma Azzurra avverte quello che temeva.
"Zia"- chiama titubante. Nessuna risposta:"Zia, che cosa fai?"
"Vattene "-la voce strascicata della donna le arriva dritta al cuore.
Azzurra cerca con mani tremanti l'interruttore della luce.
"Non accendere per favore "- odore di alcool e fumo si mescolano assieme.
Lacrime di dolore e sconfitta iniziano a rigare il viso della ragazza delusa.
"Zia, ti prego lascia che mi avvicino "- prova a blandirla con dolcezza.
Nel buio la punta rossa di una sigaretta brilla sprigionando l'odore tipico
dell'erba.
"Azzurra come te lo devo dire? Vattene, esci di qui, vai via da questa casa!"
Le grida rauche di Carmen, scuotono nel profondo l'anima fragile di Azzurra
la quale singhiozzando scappa giù per strada correndo alla ceca.
Pensava che Carmen aveva deciso di cambiare vita, ma quando quell'uomo,
il bastardo era uscito dal portone lei conosceva quella persona, sapeva già
che effetto faceva a Carmen la sua influenza.
Correndo accecata dalle lacrime, finisce nelle braccia di Ian e Rosa, ancora
impegnati a chiacchierare.
"Che cosa è successo piccola?"- le domanda il ragazzo sorpreso nel vedere
lo stato in cui si trova la ragazza.
Rosa si unisce a Ian e la sorreggono per confortarla.
I singhiozzi di Azzurra sono convulsi al punto che dalle sue labbra non esce
neppure una sillaba.
Il locale non è ancora aperto, Ian decide di portarla all'interno per farla sedere
e darle qualcosa da bere per calmarla.
I proprietari acconsentono prontamente ad accoglierla, d'altronde Ian è un
cliente eccezionale.
"Azzurra, bevi"- il ragazzo le porge un bicchierino di Brandy.
Lei annusa con sospetto il liquido ambrato, ma obbedisce docile.
Il liquido forte le scende nello stomaco, bruciandole la gola.
Lei tossisce alla reazione del liquore, ma avverte dentro di se una sensazione
calmante e benefica, che le blocca i singulti all'istante.
Osserva i volti preoccupati intorno a lei, Ian le appoggia una mano sulla spalla.
"Ora dimmi con calma che cosa è successo."
Tra un singhiozzo e l'altro inizia il racconto:"Ho visto scendere le scale un uomo
l'ex di mia zia, è cattivo la fa soffrire e la porta a bere e anche a drogarsi"
Lo sguardo di Ian si rabbuia all'istante:"Ti ricordi come si chiama?"
Azzurra confusa cerca frenetica nella mente:"Mi pare Tom "-risponde incerta.
Ian tenta di saperne di più, ma improvvisamente un odore acre di fumo riempie
il locale.
Per la strada si scorge gente che corre verso un luogo preciso, in un attimo
si scatena un vero e proprio scompiglio all'esterno.
Una nuvola di fumo denso, affluisce intorno al quartiere, grida allarmate
echeggiano concitate.
Ian si alza con calma impassibile, bacia Azzurra sulla guancia.
"Esco un momento, vado a dare un'occhiata "- dice con noncuranza.
Avvicinandosi al padrone del locale gli sussurra con decisione:"Resta qua
assicurati che la ragazzina non esca per nessun motivo, se si agita dalle ancora
qualche goccia di Brandy "- detto questo esce all'esterno.
Azzurra si abbraccia a Rosa cercando conforto.
L'amica la stringe a se con affetto, quel sentimento che le ha accumunate per
tutta la vita:"Stai tranquilla tesoro, vedrai che tua zia sta bene"
Le ingenue parole di Rosa risvegliano in lei frammenti di ricordi inquietanti.
Carmen sdraiata sul letto ubriaca, in mano la sigaretta dallo strano odore,
droga! Anche lei pur piccola sa che alcolici e droga insieme possono causare
malori, arresti cardiaci....:"Zia! "-Azzurra balza in piedi come una molla, niente
e nessuno riescono a fermarla, in un balzo è per strada diretta verso casa.
Mano a mano che si avvicina, il fumo si fa più aggressivo, la gente più numerosa.
"Hanno chiamato i pompieri?"- fa una persona guardando verso l'alto.
"Figurati, prima che arrivano quaggiù...."
Azzurra guarda la gente assiepata sotto casa, dalle finestre dell'appartamento
nugoli di fumo nero e fiamme sembrano divorare tutto affamati.
Apre la bocca, ma lo choc le impedisce di gridare.
Qualcuno la stringe fra le braccia:"Ian, la zia..."- sussurra sconvolta.
Lui la stringe forte accarezzandole la nuca, in silenzio.
Il calore del ragazzo le infonde coraggio:"Zia Carmen"- inizia a urlare.
Ian la trattiene con la forza altrimenti Azzurra salirebbe nell'inferno.
Le sussurra parole dolci, ma lei si dimena come una furia.
"Zia"- urla ormai esausta, d'improvviso osserva gli abiti di Ian, sono tutti
macchiati di fuliggine, segno che ha tentato di salire a salvarla.
Una Lincoln Town Car nera si fa strada tra la folla con andatura lenta.
Un uomo in divisa esce togliendosi la visiera attende in rigoroso silenzio.
Ian con gli occhi lucidi si accuccia accanto alla ragazza.
"Azzurra ascoltami"- inizia mettendole in mano un cartoncino in filigrana
elegante-"Qui non c'è più niente per te, vai con quel signore, lui ti porterà
in un mondo diverso, non perdere questo biglietto, quando arriverai mostralo
e andrà tutto bene "
Azzurra da un'occhiata all'auto, poi torna con lo sguardo in quello di Ian.
Lui le sorride fiducioso e la spinge all'interno.
Dentro sembra di stare in un appartamento, i sedili in pelle morbidissima,
lo spazio enorme, un piccolo televisore acceso, la distoglie da tutto.
Quando si rende conto che la vettura è in movimento si volta di scatto
in lontananza scorge Ian, accanto a lui Rosa in lacrime.
La sua vecchia vita, tutto quello che ha vissuto finora le passa per la mente
come un sogno, Rosa la sua unica amica come una sorella, Ian il ragazzo di cui
è segretamente innamorata li vede sempre più piccoli fino a scomparire
definitivamente dalla visuale.
Lacrime silenziose le solcano il viso, la piccola mano stringe il cartoncino di Ian,
come un'ancora di salvezza.

AzzurraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora