No, il titolo non si riferisce a qualcosa molto vicino alle ragazze.
Il titolo si riferisce ad un argomento parecchio delicato, quello della morte.
Quindi, se siete in un periodo no, costellato da momenti tristi, vi conviene saltare questi capitolo.Alessandro e Stefano erano due ragazzi della mia età, che abitavano in paesi vicini al mio.
Alessandro non lo conoscevo bene, ci avrò parlato forse una volta, non ne sono neppure così sicura. È da mesi che cerco di ricordarmi qualcosa di particolare su di lui, ma nulla. Stefano, invece, lo conoscevo meglio. Non eravamo grandi amici, per carità, ma ho passato la mia infanzia nel suo stesso paese, quindi abbiamo fatto catechismo, i chierichetti e altre attività del genere assieme.Stefano e Alessandro sono stati amici da sempre. Entrambi andavano in bici nello stesso club. Stefano però l'avevano fermato dopo due gare: il suo cuore aveva un problema. Un problema che l'aveva costretto a un'operazione e alla rinuncia del ciclismo a livello agonistico. Da qualche giorno aveva ottenuto il permesso medico di pedalare, non di gareggiare.
Quando Alessandro è morto, dopo una brutta caduta da un'edificio abbandonato dove era con amici, Stefano si è promesso di tornare in bicicletta per l'amico.
Ed è mentre stava pedalando, che il suo cuore non ha retto più.La loro storia è tutta collegata, e questo non fa che accrescere il dolore.
Sono stata al funerale di Stefano, qualche settimana fa, e posso assicurarvi che è stato straziante.
Ho passato tutta la cerimonia fuori dalla chiesa per quanta gente c'era, sotto la pioggia e con la gente che mi fissava come se fossi un fantasma. (Ho passato la mi infanzia in quel paese del cazzo, e grazie al cielo me ne sono andata in tempo. Si salvano in pochi, in quel postaccio)Come ben sapete, a gennaio 2015, ho perso una persona molto cara, e quindi so cosa si prova ad ascoltare tutte quelle parole vuote che sono le condoglianze.
Chi non ha perso una persona cara, non può capire. E non lo dico con cattiveria, è la cruda realtà.
Tante persone mi han detto che ci sarebbero state per me nel caso io avessi avuto bisogno, ma si è trattato solo di pura formalità. Altri mi hanno cercato solo per appurare se mia madre fosse davvero morta.
Io, sinceramente, non me la sono sentita ad andare a dire qualcosa alla famiglia di Stefano.
So che l'unica cosa che si vuole fare in quel momento, è mandare a quel paese tutti e andare a casa, lontano da quegli sguardi compassionevoli.Ho pensato tanto ad Alessandro e a Stefano, e ho ponderato una cosa piuttosto scontata, ma che non sempre ci ricordiamo.
La vita non è eterna, non è scontato morire da vecchi, accanto ai propri cari.
Può succedere nei momenti più improponibili, per cause poco scontate o per le nostre cazzate adolescenziali, tipo guidare da sballati oppure drogarsi come se non ci fosse un domani.
Quello che vi voglio dire, è quello di vivere la vostra vita con testa e con gioia.
I momenti difficili li abbiamo tutti, ma dovremmo essere solo felici di essere vivi.
Non bisogna mai smettere di lottare oppure di sorridere, cercando di fare una vita che ci permetta di essere soddisfatti una volta diventati anziani.Essendo una persona abituale, ogni singolo avvenimento improvviso semina del panico dentro di me.
Sapere che potrebbe capitare qualcosa ai miei cari, mi turba profondamente. E mi turba parecchio anche immaginare la mia vita stroncata.Quel che è successo a Stefano e ad Alessandro, mi ha insegnato molto.
Dobbiamo tutti imparare a vivere.Non essendo un capitolo divertente non avrò mille commenti o likes, ma a me importa solo una cosa: aver diffuso il mio pensiero.
Un bacio, Rebs.
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Il Degrado della Società.
De TodoNel caso in cui voi ci teniate alla vostra salute mentale, é severamente proibito compiere il degrado che trascrivo in queste righe. Questa è una guida di sopravvivenza al "meraviglioso" mondo che ci circonda. In fede, Rebs. ©Invicibleo2015 {Posizio...