Capitolo 9

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"Buongiorno, Paola!" sorrido. "Ciao, Marta!". Salgo sull'autobus. Come sempre, Paola mi ha tenuto il posto. "Hai studiato matematica? Oggi quella lì è capace di interrogare a tappeto!" mi chiede Paola non appena finisco di sistemarmi.

"Che interroghi pure! Io matematica la capisco e non l'ho mai studiata. Perciò...a noi due, cara!" "Sì...ma se hai la media del quattro!". Scoppiamo a ridere entrambe. Mi calmo dopo aver asciugato una lacrima che scendeva sulla guancia per la risata "È vero. Non ho studiato molto Paola. Secondo te come faccio a concentrarmi per studiare con quello che mi sta succedendo?"

Ci guardiamo. "Sì, Marta, ma devi cercare di concentrarti. Siamo in quinta. Quest'anno abbiamo gli esami. Non si scherza!" mi ricorda. "Sì, lo so, Paola. Ma prova a metterti nei miei panni...". "Non voglio pensare alla tua incasinatissima situazione!". Sdrammatizza.

  Mi giro e vedo che l'autobus è pieno di gente in piedi che non sa a cosa reggersi per non cadere. Sbuffo. Odio queste giornate invernali. Il freddo, la gente, la confusione. Gli unici lati positivi: il Natale e la neve. Ho un legame speciale con la neve. Spero arrivi presto.

"Dai, Marta! Muoviti!" Paola è già scesa e mi fa cenno di sbrigarmi. Sbuffo"Arrivo, Paola! Calma! Tanto sono le 7.30!". Odio arrivare presto a scuola. Non so che fare in questo arco di tempo.

Cerchiamo di ripassare matematica. "Marta, la sai questa definizione?" chiede. "Ti ho detto che non so niente!" rispondo malamente. "Guarda! Arriva Michela!"indico. Michela arriva con il secondo autobus. La sua fermata infatti viene raggiunta dall'autobus che fa il giro più lungo. Quindi arriva a scuole dopo di noi. "Michela! Studiato matematica?" chiedo incuriosita. Alza le spalle e scuote la testa"Non molto, a dire il vero!" alzo le braccia al cielo e urlo di gioia mentalmente "Beh, qualcuno che mi fa compagnia, per una volta!". Michela mi guarda"Perché non hai studiato, Marta?". Non rispondo.lascio che il silenzio in qualche modo dia la spiegazione necessaria.

Suona la campanella e ci incamminiamo verso la nostra aula. "Michela! Aspetta!". Ci voltiamo di scatto ed una nostra compagna di classe ci raggiunge di corsa. "Ehi! Che succede?" chiede vedendola arrivare con respiro affannoso. "Non l'avete saputo? La professoressa di matematica oggi non viene!". Alzo le mani al cielo. "Sì! Grazie a Dio!". Mi consolo. Almeno non sono l'unica a non essere preparata. "Bene, ragazze. dovevamo entrate due ore dopo e nessuno ce l'ha detto! Fantastico" conclude Paola. "Sinceramente, avrei preferito andarmene a casa!" sbuffo dirigendomi verso la classe. "Marta, non puoi avere tutto!"Paola si siede sul suo banco.

"A che ti riferisci, Paola? Alla scuola o a Michael e Alessandro?" Mi giro leggermente con la sedia per poterla guardare in faccia. "Beh, un po' a tutte e due le cose!" Michela si siede sul banco dietro. Siamo sole in classe. "Spiegati meglio. Continuo a non capirti". "Semplice, Marta. Tu sei innamorata di entrambi. Però non puoi continuare così!" incrocia le braccia. "La mia scelta l'ho fatta!" dico sicura. "Sì, ma continui ad essere innamorata di Alessandro!".

Prende il mio cellulare e apre la conversazione con Alessandro su Whatsapp che io, stupida, non ho cancellato. "Vedi?" mi dice, mettendomela sotto il naso. "Questo non va bene!". Mi arrabbio " Ridammi il cellulare, Paola!" mi avvento contro di lei. Lo lascia."Ecco, l'ho fatto solo perché immaginavo che avessi ancora la conversazione con lui!". "Beh, puoi anche tenertelo allora!"mi volto scocciata. "Non fare l'offesa! Ti serve una lezione,cara mia!" stringo i pugni e mi scaglio contro di lei nuovamente. "Tu che dai lezioni a me?".Michela interviene fermandomi "Calma, ragazze! Smettetela! Paola ha ragione, Marta! Non puoi andare avanti così! È già un anno che dividi i tuoi sentimenti per tutti e due. Questo non ti fa bene. ".


Le parole di Michela mi fanno riflettere per un momento. In effetti è così. Sono agitata per questa storia. Anche se non dovrei, visto che Michael sa tutto. E, anche se non è venuto a saperlo nel modo migliore, non importa. Il passo decisivo l'ha fatto Alessandro. In fondo non era compito mio. Mi lascio cadere sulla sedia"Avete ragione, ragazze. Ma che ci posso fare se li amo entrambi?".

"La tua scelta l'hai fatta. A meno che tu non voglia frequentarli entrambi"

Michela ci raggiunge appoggiandosi allo stipite della porta. "Entrambi?"Esclamo facendo segno che è pazza. Frequentarli entrambi significa che potrei passare per essere una ragazza facile. "Così, passerei per essere una troia?". Allarga le braccia "Marta, ma chi lo saprebbe oltre a noi tre?". "Sì, in effetti..." rifletto. "Michela! Ma che cavolo dici? Come può fare una cosa del genere? Le farebbe solo male! Ancora più di adesso!" Paola ha ragione.


"Shh! Paola! Dopotutto Michela non ha tutti i torti. Andiamo! Chi lo verrebbe a sapere, oltre a voi due?". "Mhh...non lo so..forse Alessandro? Michael?" Paola non riesce ancora a credere che quelle parole siano uscite dalle nostre bocche. "Michela, sai che inizi a farmi paura? Insomma, dici cose che non avresti mai detto!" aggiungo preoccupata. "Eh, è la situazione, Marta!". Resto in attesa di una spiegazione "Che ti posso dire? Scegli Michael? Così soffri per Alessandro. Scegli Alessandro? Così rovini un matrimonio, crei confusione e stai male per Michael?".

Rifletto per un attimo. In fondo, Michela ha ragione: qualsiasi scelta faccia, farebbe soffrire qualcuno. Vorrei sparire dalla faccia della terra. usciamo dall'aula dopo aver appoggiato le cartelle. Mentre giriamo per i corridoi della scuola, mi fermo un attimo a guardare fuori dalla finestra. "Marta? Ci sei?". "Sì, arrivo! Guardate! Venite qui!". Indico a Paola un punto, nel cielo, più grigio del solito. "E allora? Marta, stai dando i numeri?" Paola mi fa segno con le mani. "Ragazze, fidatevi di me. Prima di stasera, nevicherà!". "Ah, giusto! Tu sei quella che prevede tutto!".

Stasera nevicherà, ne sono più che certa. È dicembre inoltrato, perciò non sarebbe strano.

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