Capitolo 17

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Ore 17.00. Paola è appena arrivata a casa mia. I miei sono usciti e Michela mi sta già aiutando con i preparativi. Guardo le ragazze con un sorriso immenso.

Non sto più nella pelle."Ragazze, vi devo dire una cosa, visto che siamo da sole. L'ho fatto con Alessandro!". Spiattello la notizia, aspettandomi reazioni spropositate da entrambe.

"Cosa?". dei piatti cadono fragorosamente sul pavimento, andando in frantumi. Michela reagisce sempre in maniera più esagerata. Paola non dice niente. In parte ne era al corrente. "Marta...ma stai scherzando?" balbetta. "Perché dovrei scherzare?" alzo le mani ridendo. "Non sta scherzando. Allora è vero?"Michela sta impazzendo. "Sì, ragazze! Ed è stato magnifico!". "O mio Dio! E tutto quello che abbiamo detto? Che frequenti entrambi?". "Michela, ho deciso. Io amo lui. Per adesso ci vedremo di nascosto. Michael lo vedrò lo stesso. Certo, non sarà la stessa cosa ma, in un certo senso, amo anche lui".

"Certo che sei complicata, eh?". "Dai! Ormai è successo. Ma adesso racconta: come è successo?". "Beh, gli ho riportato la giacca che mi ha prestato prima di Natale. Abbiamo cenato e niente...è successo!". mi copro il viso con le mani.  "Cavolo!". "È stato molto romantico e molto gentile!". "Beh, è il minimo che ti puoi aspettare da lui! ".

Iniziano ad arrivare anche i ragazzi. Mentre loro si cimentano con la carne alla griglia, noi ragazze finiamo di preparare  la tavola. Alzo il volume della musica. Ho voglia di divertirmi stasera! Michael viene verso di me. Devo dire che è veramente bello. Capelli con il gel, ma senza cresta. Collanina d'oro e quegli occhi nocciola.

"Si mangia!". Ci sediamo a tavola, finalmente. Finito di mangiare, andiamo tutti quanti a ballare nello spazio che ho ricavato spostando il divano. Iniziamo con gli alcolici. Vodka alla pesca come penitenza alla roulette alcolica, e birra, molta birra.

Scocca la mezzanotte. Tutti fuori a guardare i fuochi d'artificio. Abbraccio Paola e Michela e, dalla commozione, sulla mia guancia scende una lacrima. "Grazie, ragazze, per essere con sempre con me! Ci dobbiamo fare un tatuaggio in segno della nostra amicizia!".

"Ottima idea, Marta! Michela, che ne pensi?". Michela ha raggiunto Riccardo e gli altri con i fuochi da lanciare. "Michela!" la richiamo. Finalmente viene verso di noi. "Che ne pensi di farci un tatuaggio, tutte e tre?" chiede Paola. "Idea fantastica!". "Vedete? Io ho sempre belle idee!".

Michela ride, e mi chiede come stia andando con Michael. "Bene!" rispondo non molto convinta. Nemmeno a farlo apposta, Michael arriva alle mie spalle e mi abbraccia. Non sarà amore, ma nutro dei sentimenti profondi verso di lui. Se dovessi perderlo, non so cosa farei.

"Dai, ragazzi! Rientriamo che fa freddo!". Rientriamo. Prendo il cellulare e mi accorgo che ci sono un paio di messaggi e di chiamate perse, da parte dei miei, di mia sorella e di Alessandro. Scivolo in bagno e chiudo la porta a chiave. Ho proprio voglia di sentire la sua voce. Ai miei e a mia sorella ho inviato un messaggio in cui mi sono scusata per non aver risposto alla chiamata e per fare gli auguri di buon anno.

"Ehi! Auguri!". "Auguri, piccola. Mio Dio, mi manchi tantissimo! Non vedo l'ora di rivederti!". "Anche tu mi manchi moltissimo!". "Come sta andando?". So che è preoccupato. Lo intuisco dal tono della sua voce. Non mi sorprende, dopo tutto quello che è successo. Lo terrorizza l'idea che io sia con Michael. E, in fondo, terrorizza anche me.

"Tutto bene. Abbiamo lanciato i fuochi e ora siamo rientrati perché fa un freddo terribile". "Marta, sei in bagno?". Sento la voce di Paola che mi chiama. "Sì, sono in bagno!" mi affretto a rispondere. "Ale, ora vado. Ti amo! Domani vengo da te. Anzi, aspetta...dovrei dire oggi!". "Va bene, Marta. Ti aspetto. Ti amo anche io!".

Riattacco e rimango seduta ancora un po' sul tappeto morbido davanti alla doccia. Chiudo gli occhi e mi abbandono ai miei pensieri per alcuni minuti. Cerco di svuotare il cervello. "Marta? Sei ancora lì?". La voce di Paola mi fa tornare alla realtà. Cerca di aprire la porta, senza riuscirci.

Mi alzo e apro la porta. Paola mi butta le braccia la collo. "Mi stavi facendo preoccupare!". "Tranquilla. Ho solo fatto una telefonata!". "Fammi indovinare: ad Alessandro?". "Sì, a lui". scuote  la testa, come per dirmi che se lo aspettava.

"Dai, torniamo di là. Ci stanno aspettando!". "Arriviamo!". Ci buttiamo in mezzo alla pista a ballare. Davide mi porta la vodka avanzata dal gioco di prima.

Beviamo. Prima io, poi Mattia e Riccardo. Davide invece sta bevendo la birra.

Musica, alcool, Michael ..è tutto ciò che ricordo.

ASPETTAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora