Un delizioso profumo di caffè mi sveglia dolcemente. Allungo la mano per cercare Alessandro, ma non lo trovo.
Mi alzo di scatto. "Dove sei?" grido. "A prepararti la colazione!" mi sento rispondere dalla cucina. Lo raggiungo. "Buongiorno!". Mi abbraccia. "È il più bel buongiorno che abbia mai ricevuto" rispondo, baciandolo.
Guardo il cellulare. Tre chiamate perse da Paola. Cavolo! Mi sono dimenticata di avvisarla.
"Devo chiamare Paola. Ti dispiace?". "Fai pure" sorride. Sblocco il cellulare e la chiamo "Ehi, Eccomi! Scusa se non ti ho risposto..." la prima cosa che le dico. "Che è successo, Marta? Scommetto che non sei a casa tua..." come sempre i suoi sospetti sono esatti.
"E scommetti bene". Guardo Alessandro che mi porge il cappuccino, decorato con un cuore di cioccolato e accompagnato da un croissant fumante alla marmellata. "Lo avevo capito. Hai passato la notte con lui?". "Sì!" non posso fare a meno di sorridere. "È successo qualcosa che non so?". "Niente che non puoi immaginare" rido. "Che avete combinato? È successo, vero? Lo sento dalla tua voce!".
"Sì!". "Va bene...ora ti lascio. Ci vediamo oggi pomeriggio così mi racconterai tutto meglio!". "Ciao!". Riattacco e poso il cellulare. Facciamo colazione in silenzio, uno di fronte all'altro, parlandoci solo con lo sguardo.
"Che fai stasera?" chiedo fissandolo e non togliendoli lo sguardo di dosso. Alza gli occhi e fa una smorfia "Non ne ho la minima idea. Penso che verrò qui per stare un po' da solo. Sempre se non vuoi unirti a me!".
Abbasso lo sguardo e passo ripetutamente il dito sul bordo della tazza "Siamo tutti a casa mia stasera. I miei sono via e ne approfitto". Schiarisce la voce "Beh, immagino ci sia anche...". "Sì, c'è anche lui!" rispondo. "Sei geloso?".
"Io, geloso? No...". Si alza dalla sedia per portare via la tazzina vuota, senza dire altro. Cerco i suoi occhi
"Non hai motivo di essere geloso. Primo: non sono tua del tutto. Secondo: non lo amo quanto amo te! E poi, io cosa dovrei dire? Vivi ancora con tua moglie". "Non per molto, Marta. Questa casa sta per diventare mia e, se lo vuoi, può diventare il nostro rifugio d'amore!". "Calmo, calmo! Non sono pronta per andarmene da casa!". "Non voglio che tu te ne vada da casa, anche se averti con me tutti i giorni sarebbe l'unica cosa che desidero. Dico solo che puoi venire qui ogni volta che vuoi". Lo guardo e sospiro.
Prendo la sua mano "Quindi hai proprio deciso. Ti sei tolto anche la fede". "Sì, è deciso" risponde ritraendo la mano. "Come puoi farlo? Per me?" mi indico. "No, Marta. Te l'ho già detto: semplicemente, non la amo più!". "Perché ti sei innamorato di me..." puntualizzo.
Sospira."Tu mi hai stravolto la vita. Mi hai fatto provare cose che non provavo da moltissimo tempo. E chi se ne importa dell'età! Siamo entrambi adulti , o sbaglio?". "Sì. Mi preoccupa solo il fatto che non possiamo farci vedere in giro. Insomma...che penserebbe la gente che conosciamo?" mi siedo sul divano, riflettendo un attimo. Ho paura di dire la verità ai miei genitori. Loro non sanno nulla di tutto ciò che mi sta accadendo. Conoscono Michael, sanno che sono stata con lui, del nostro litigio, ma niente di più. Non conoscono nemmeno il motivo del litigio.
Ma credo di essere ormai grande abbastanza per fare da sola delle scelte. Soprattutto se si tratta di scegliere chi amare e chi no. Ne parlerò con la mia famiglia.
Ma resta l'ostacolo più grande: Michael.
Alessandro mi raggiunge "Ti ho sempre considerata più matura delle altre, Marta. Sempre. Anche se sei riuscita ad attirare la mia attenzione con poco, da quel giorno non ti ho più tolto gli occhi di dosso. Non perché mi attraessi fisicamente. Sei bellissima comunque, ma mi ha colpito il tuo modo di fare e di pensare".
Sono esterrefatta da quello che ha appena detto "Bando alle ciance: dobbiamo andare. O, almeno, io devo andare. Ho una serata da organizzare. Ti amo, Alessandro! Dio mio! Finalmente posso dirlo!". Mi guarda e scoppia a ridere. "Sei veramente Pazza!"
Sono esaltata. Finalmente lo posso dire. Urlo a squarciagola "Io ti amo!". Non mi sono mai sentita così bene.
Saluto Alessandro e mi avvio sulla strada del ritorno.
Accedo la radio e alzo il volume. Sono felice come non mai.
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ASPETTAMI
Romance[Completa] Alessandro,"ragazzo" alla soglia delle ormai 45 primavere, non credeva che dopo il fallimento del matrimonio, potesse sentire ancora il cuore battere in quel modo. Come nel modo in cui batte quando ci si innamora. Non di nuovo. Colei ch...