Capitolo 21

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Ore 5.45. Allungo la mano per spegnere la sveglia e mi alzo di scatto, pensando alla giornata che mi aspetta.

Esco di casa facendo meno rumore possibile. Anche se i miei sanno che non mi avrebbero vista per due giorni, preferisco non svegliarli. Lascio un biglietto con scritto: "Ci vediamo fra due giorni. Vi voglio bene!".

Fuori è buio pesto e fa freddo: normale, il due gennaio. Mi avvio verso l'incrocio, dove si incontrano quattro strade che portano alla strada principale del paese. Lì avrei dovuto trovare Alessandro ad aspettarmi.

Una BMW attende, in moto, davanti ad uno spiazzo: è lui. "Ehi! Buongiorno!" mi saluta, appena salgo in auto. "Buongiorno! Dove si va?". "Segreto, cucciola! Segreto!". Mi siedo al suo fianco e noto che è vestito elegante, come al solito. Una camicia blu intenso, una cravatta nera , giacca e pantaloni eleganti. "Sei sempre così bello?". "L'occasione lo richiede. E poi mi sento a mio agio vestito così. Sarà perché ormai mi sono abituato con la divisa di lavoro. Non so...dai, ammettilo che ti attrae l'uomo vestito così!". "No! Non è vero!" dico, con voce scherzosa. "Mi attrai tu!".

Gli accarezzo la barba e appoggio la mia mano sopra la sua, che tiene sul cambio. Noto che ci stiamo dirigendo a casa sua, alla villa. "Mi stai prendendo in giro? Questa è casa tua! E noi dovremmo chiuderci qui due giorni?". Sono un po' delusa. Credevo mi portasse da qualche parte, non a casa.

"Aspetta prima di giudicare...". Sbuffo, scocciata. Scendiamo dall'auto, che ha parcheggiato nell'immenso cortile, e passiamo dall'ingresso principale, finalmente. "Seguimi!". Mi prende per mano e mi conduce attraverso un sentiero di sassi in una zona ad est della casa, da cui inizia a vedersi l'alba. "Aspetta". Mi ferma.

"Tu non dovresti vedere...non ancora". Mi benda gli occhi con la sua cravatta e mi lascio guidare da lui. Non vedo nulla. Spero solo di non inciampare in qualcosa. "Ecco, ci siamo...attenta allo scalino...". Mi fa salire su un qualche mezzo. Riesco a sentire il sedile morbido. "Resta ferma lì". Sento una porta chiudersi: è la conferma che sono salita su qualche mezzo di trasporto. Sento un'altra porta chiudersi. "Eccomi. Sono di fianco a te". Mi prende la mano e, finalmente, mi toglie la benda.

Realizzo che mi trovo all'interno di un elicottero.

Sono decisamente sbalordita. Mi guarda con quel suo sguardo che mi scioglie il cuore. Mi sposta una ciocca di capelli che mi cade sulla guancia e mi accarezza. Posa le sue labbra sulle mie. "Si parte!". Accende i motori, mi fa indossare le cuffie, comunica la partenza e tira la cloche. "Mio Dio! Stiamo volando!". "Sì cara. Ora reggiti!".

Non riesco a crederci. Scendono delle lacrime di gioia, che asciugo con la manica della felpa prima che lui possa vederle. Da quassù si ammira un panorama fantastico. L'alba inizia a colorare il cielo. Sorvoliamo le città vicine. È così strano vedere come sembra tutto così piccolo. "Ma quello è il mare?". "Mhh.. sì, a quanto pare...". "O mio Dio, Ale! Ma dove cavolo parcheggi questo coso?". L'elicottero è magnifico, ma alquanto ingombrante. Mi chiedo dove lo avrebbe lasciato.

"Tu lascia fare a me!". "OK, ma...". "Niente ma!". Mi chiedo che cosa abbia portato uno come lui ad innamorarsi di me. Insomma, chi ci crederebbe? Atterriamo in un hangar vicino alla spiaggia. Ad attenderci c'è un vecchietto con la barba e i capelli grigi. "Lo affido a te, Mario!" dice, rivolgendosi al vecchietto. Mi prende per mano e mi invita a seguirlo. Camminiamo per un lungo tratto di lungomare deserto. Non mi sorprende che lo sia, vista la stagione. Dopo un po' che camminiamo, un pensiero inizia a girarmi per la testa. "Dove stiamo andando?". "Lo vedrai. Sai che fai troppe domande?". "Non ci posso fare nulla. Mettiti nei miei panni! Essere portata da qualche parte senza sapere dove è snervante!". "Credo che impazzirei!". "Ah, ecco!". Scoppio a ridere. "Eccoci!".

Ci fermiamo davanti ad un ristorante. Troppo elegante per i miei gusti. E, a dirla tutta, non adatto ai vestiti che indosso. Non credo che si possa entrare in un posto come quello con jeans e felpa. "Ma io non sono vestita come si deve! Sei pazzo? Mica posso entrare vestita così!". Mi indico dalla testa ai piedi, mentre lui sorride. "Ma come fai a ridere?". "Perché non mi hai lasciato parlare, Marta!". Smetto di parlare, mentre Alessandro mi passa una borsa.

"Guarda un po' cosa c'è in questa borsa!". La apro e trovo un bellissimo vestito blu, con dei diamanti sul corpetto, insieme ad un paio di scarpe con il tacco e ad una spilla per i capelli. "Vanno bene per stasera?". "Io...io...non so che dire...sono meravigliosi! Grazie!". "Credo di aver azzeccato la taglia. Sì, insomma...mentre tu dormivi, ho indagato...". "E così hai spiato tra le mie cose?".

Gli do una pacca sulla spalla. "Ahia!". "Ben ti sta, cretino!".

Ci avviamo verso la spiaggia e sento un desiderio infrenabile. Mi tolgo le scarpe e corro a piedi nudi sulla sabbia. È fredda e mi piace questa sensazione. "Aspetta!". Non gli rispondo e corro sempre dritta verso il mare. "Dai, lumaca! Prendimi!". "A chi hai dato della lumaca?". Mi raggiunge, mi prende in braccio e mi accarezza le guance. Io gli accarezzo la barba e ci sciogliamo in un bacio appassionato, mentre le onde del mare bagnano i nostri piedi. "È stata una sorpresa bellissima! Non pensavo che avresti fatto una cosa del genere!". "Te l'avevo detto che ti voglio stupire!". "Ma dimmi: da quando piloti elicotteri?". "Ho preso il brevetto qualche anno fa. Non te l'ho mai detto perché non lo ritenevo importante. Poi mi è venuta questa idea. L'intenzione era proprio quella di farti una sorpresa. Missione compiuta, direi!". "Sì! Decisamente!".


Facciamo due passi lungo la battigia mano nella mano. Ancora non mi sembra vero di essere qui, con lui. Mi sembra che tutto questo sia accaduto così in fretta, troppo velocemente per rendermene conto.

Se ci penso, sono solamente quattro anni che lo conosco, e un paio di mesi che questa storia va avanti. Certo, sapere che Michael è suo figlio mi ha a dir poco sconvolta. Perché è capitato a me? Conosco un ragazzo per poi scoprire che è figlio dell'uomo di cui mi sono innamorata per sbaglio. Assurdo.

ASPETTAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora