Capitolo 13

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"Ci facciamo un tuffo?" indica la piscina. "Ma che cavolo dici?" gli sventolo le mie mani davanti al viso.

"Dai Marta! L'acqua è tiepida! È perché non hai il costume?" mi chiede divertito. "Beh, come facevo a sapere che mi avresti portata qui?". "Nemmeno io ce l'ho. È stata una cosa improvvisa". Mi spoglio, rimanendo in mutande e reggiseno. Senza vergognarmene.

Mi tuffo. Si spoglia anche lui, rimanendo in boxer. Si tuffa e mi raggiunge. "È magnifico, Ale. Però, ora che siamo qui, devo anche dirti che, mentre tu eri in America, ho fatto pace con Michael". Abbasso lo sguardo, mentre lui sembra pensieroso. "Ehi, tranquillo! Questo non significa che sono tornata con lui. Non so più cosa provo per lui" rimane in silenzio per alcuni secondi. "E questa, allora?" si decide finalmente a dire.

Con la mano, solleva la collanina con il cuore Swarovski che mi ha regalato Michael e che porto sempre. "Non farci caso. Anzi, pensa che risalta i miei occhi" cerco di sviarlo. "Sì, è vero". Riflette per un attimo "Vedi? Basta poco per non pensarci!". "Stai parlando troppo..." avverto una leggera scossa mentre si avvicina per baciarmi.

Il mio cuore rimbalza come una pallina da ping pong all'interno del petto. Sembra stia per uscire.

Non aspetto altro.

Chiudo gli occhi e lascio che le nostre lingue si incontrino. L'acqua è tiepida e si sta benissimo. Riesco a sentire nuovamente il calore del suo corpo su di me, nonostante la temperatura mite.

 Mette le braccia attorno al mio collo e non posso fare a meno di notare l'ora: le 16.00. Il cielo si sta scurendo. Odio l'inverno. "Ti amo, Marta". Mi guarda con quegli occhi lucidi, che mi fanno sciogliere. "È possibile che un uomo come me si innamori di una ragazza?" chiede senza smettere di guardarmi. "È possibile, ma non possiamo!" rispondo. Si volta lasciandomi lì, stringe i pugni "Smettila di dire così! Mi fai sentire uno schifo per tutto quello che stiamo facendo. Non sei più minorenne. Non ho più paura di conseguenze!". Mi guardo le mani e stringo i pugni anche io "Conseguenze? beh...del tuo matrimonio, che vuoi farne?". Esco dalla piscina, mi asciugo e inizio a rivestirmi. Mi raggiunge fuori d'all'acqua e sospira "Vedi, Marta, quel viaggio a New York non l'ho fatto invano" si siede sul bordo piscina lasciando che il suo corpo sgoccioli. "Che vuoi dire?". "Ho seguito mia moglie per una conferenza. Ne abbiamo parlato e...abbiamo concluso che non ci amiamo più come una volta".

Non so che dire: mi ha lasciato senza parole.

Gli appoggio una mano sulla spalla "Tutto questo a causa mia ? Non voglio essere il motivo della fine del tuo matrimonio!". "No, Marta. Tu non c'entri. Già prima di rendermi conto di essermi innamorato di te, non funzionava più da tempo". Continua .

"Quindi hai colto l'occasione per ....   lei come l'ha presa?". "Diciamo bene. Siamo dello stesso avviso. Inoltre, è stato meglio così prima che venisse a sapere l'esistenza di Michael". A sentire il suo nome sussulto. "Non lo sa ancora?". Il suo sguardo si fa serio "No".  "Però non potete far finta di niente" puntualizzo. "Questo è vero, ma non renderò pubblica la cosa, almeno per il momento" conclude il discorso.

Do un ultimo sguardo a questa piscina meravigliosa. Alessandro mi invita a fare un ultima nuotata, ma rifiuto. Mi raggiunge, mi solleva e mi getta in acqua mezza vestita. Ora mi ritrovo con la felpa bagnata. "Occhio!". Si tuffa, ridendo. Dio, quanto amo quel sorriso! Lo bacio. "Ora dobbiamo andare. Mi riaccompagni tu a casa?". "Che ore sono?". "Le 17.30".

"Devo mostrarti una cosa". "Sai che, quando fai così, mi preoccupi? Non dovrei fidarmi del lupo" mi ha incuriosito. "Dai, segui il lupo cattivo. Se vuoi ucciderlo, devi catturarlo" scoppia a ridere.

Sfreccia verso le scale che portano al piano superiore. Lo seguo. Questa villa è veramente stupenda. Lo vedo entrare in una stanza, sulla destra. Entro anche io, ma non lo vedo. Vedo solo un letto bellissimo, a baldacchino, come quello delle principesse delle fiabe che leggevo da piccola.

"Alessandro? Dove sei?" dico con voce tremolante. Ammetto che sono spaventata e divertita allo stesso tempo. Nessuna risposta. Arriva da dietro e mi fa cadere sul letto. Si china su di me. "Allora? L'hai preso il lupo?" mi sussurra sul collo. mi fa venire la pelle d'oca.

"Sì, l'ho preso!". Lo tiro verso di me, prendendolo per la cravatta blu acceso che ha indossato poco prima. "Oh, oh...credo che ti abbia morsa!". Mi mordicchia il labbro e il collo. Non ci posso credere. Mi sembra di vivere un sogno. Ma, come accade a tutti i sogni, ho l'impressione che finirà presto.

"Ragazze, vi devo raccontare com'è andata oggi" mi collego sul gruppo. "Sì, Marta. Mi sembra il minimo. Non posso credere che tu abbia passato tutta la giornata con lui. Prima o poi dovrai dirlo a tua mamma, no?" Michela chiede. Capisco la sua preoccupazione. "Michela, non posso dirlo a mia mamma, lo sai! Che succederebbe?". "Ah, non lo so...". mi affretto a rispondere " Te lo dico io: mi manderebbe da uno psicologo. Non capirebbe mai il mio legame con Alessandro". "E Michael? L'hai visto?". " No, oggi no. Non posso vedere tutti e due nello stesso giorno!". " Ma che hai fatto con Alessandro? Sento felicità nei tuoi messaggi. Dai, sputa il rospo!". "Beh, mi ha portato in una villa di un suo amico. Magnifica e con piscina. Abbiamo fatto un tuffetto. La piscina è riscaldata e al coperto. Poi le solite cose: ci siamo baciati...e mi ha detto che sta divorziando dalla moglie!". "Cosa?". "Mio Dio, Marta! Che hai combinato?". "Un bel niente! Non è stato a causa mia! Non si amano più già da molto tempo". "Sicura, Marta?". "Sì, Paola!". "Beh, ora si apre uno spiraglio. Alessandro è disponibile, ma resta sempre il fatto che ha vent'anni di più di te!". "Grazie di avermelo ricordato, Michela!"

Sbuffo, appogiando il cellulare sulla coscia mentre Alessandro guida. che cosa si aspettavano?

ASPETTAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora