Capitolo 53

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La domenica non feci granché, del resto come tutti gli altri giorni.
Mi é venuto a trovare Jonathan e l'ho presentato ai miei genitori.
Mia mamma non ci voleva credere,dovevate vedere la faccia che aveva quando le ho detto che era il mio ragazzo.
Stava quasi per mettersi a piangere.
Non ho mai avuto nessuno,e lei lo sapeva,l'anno scorso l'ho passato ad ascoltare tutto il tempo lei che mi ripeteva di uscire e farmi qualche amico e trovarmi un ragazzo.
Sinceramente non mi importava, non volevo uscire, non sarei mai uscita neanche se mi avessero obbligata.

Non era tanto il fatto di aver paura di conoscere qualcuno, ma il disprezzo che provavo per tutte quelle persone.
Non uscivo perché mi sentivo cosi piccola,indifesa pronta a mettermi a piangere da un momento all'altro senza un vero e proprio motivo.
Non ho mai amato le persone, e non le amo tutt'ora.

Mia madre per tutta la cena non fece altro che fare domande a Jonathan.
Beth non guardava nessuno dei presenti, fissava solo il suo piatto come se fosse l'unica cosa importante in quel momento.
Anche io non parlai molto,per tutto il tempo tenetti stretta la mano di Jonathan sotto il tavolo e lui con il pollice me l'accarezzava.
Mio padre sembrava indiferente,non gliene mai importato molto se io uscissi e trovassi qualcuno oppure no.
E io l'ho sempre ringraziato del fatto che non si comportava come la mamma,che almeno lui non mi assilava tutto il tempo di tutta la mia vita.

Ora peró sembra diverso,ha la faccia di quel padre che vuole proteggere la propria figlia dal ragazzo che le fa del male.
Ma io sono piu che sicura che Jonathan non mi farebbe mai del male.

S:"secondo me dovresti parlargli"
Eravamo sul pullman pronte a prepararci ad un'altra giornata di scuola.
N:"a chi?"chiesi confusa non sapevo proprio di chi stesse parlando.
S:"a Peter,c'è...si insomma ha fatto una cazzata,ma io lo conosco ed é fatto cosi é difficile che cambi.Ma guardalo ora."disse indicando Peter dall'altra parte del pullman
N:"non se ne parla proprio"
S:"non l'ho mai visto cosi,neanche quando stava con me.É distrutto."
Lo guardai attentamente e forse per la prima volta provai pena per lui.
N:"perche dovrebbe essere distrutto?Ha sbagliato, e non mi chiede neanche scusa"
S:"se ti chiedesse scusa tu lo perdoneresti?"
Era ovvio che mi avrebbe fatto quella domanda,ma la risposta era solo e sempre una.
N:"no."
S:"ecco vedi,cosa dovrebbe fare per farsi perdonare?"
N:"niente, é questo il punto non deve fare proprio niente perche qualunque cosa possa fare io non lo perdonerei"
Lei si arrese e tornò ad ascoltarsi la musica.
Mentre io guardai Peter
Non l'avrei mai perdonato.Mai e poi mai.
***
Finite le prime due ore di lezione io Susan,Martina e Jonathan decidemmo di andare fuori a fumarci una sigaretta.

Ho ripreso a fumare,non spesso, non come prima.Ma ho ripreso,forse per colpa di Jonathan che ogni volta mi fumava davanti agli occhi,o forse per colpa mia perché non assaporavo da molto tempo quel fantastico gusto e mi mancava.

Jonathan si accorse che in cortile c'era pure Peter,io gli presi la mano e gli e la strinsi forte.
Sapevo cosa stava per fare,ma non era il caso,anche se volevo farlo pure io con tutto il cuore,non potevo,non potevamo.
Forse mi faceva pena o semplicemente perche non volevo che Jonathan gli facesse del male.

Lui mi guardó e sorrise,uno di quei sorrisi che puoi restare a guardare per ore senza stancarti mai.
S:"e quindi Martina sapeva prima di me che voi due state insieme?"mi chiese Susan fulminandomi con lo sguardo.
M:"ei,sono la sua vicina di banco tu sei dall'altra parte della scuola bella."disse lei ridendo.
E infine ridemmo tutte e due.
J:"mia mamma ti vuole conoscere"disse lui,senza guardarmi.

Sapevo che lui odiava la sua famiglia,e sapevo che gli avrebbe fatto male farmi presentare ai suoi.
N:"per me va bene"
Lui gettó la sigaretta e mi guardò
J:"a me no"
Disse per poi andare verso il corridoio.
Mi girai verso le ragazze e gli dissi.
N:"arrivo subito"loro annuirono e io insegui Jonathan.
Dovetti correre perché lui ha un passo velocissimo.

N:"Jonathan fermati"dissi e non dovetti neanche ripeterlo perche lui si fermó subito.
J:"che c'è?"
N:"qual'e il problema?"
J:"non voglio che tu conosca i miei,la mia famiglia é troppo diversa dalla tua,tua madre é una donna fantastica,e tuo padre é da ammirare.
E i miei come io,facciamo schifo.
E so che dopo aver conosciuto la mia famiglia tu non vorresti più vedermi.E ti darei ragione perche é brutto dirlo ma anche io mi vergogno della mia famiglia"
Disse con gli occhi rossi e gonfi.
Non sapevo cosa dire e cosa fare,cosi dal nulla lo abbracciai,cercando di farlo calmare.
Lui mi strinse più forte,come se di quell'abbraccio ne avesse davvero bisogno.
Il suo cuore era accellerato di colpo,ma dopo quell'abbraccio tornò a battere come prima.

N:"io ti amerei lo stesso,te l'ho gia detto mille volte,insieme nonostante tutto e tutti.
E pure la mia famiglia non é sempre perfetta anzi non lo é quasi mai.
Ma io la voglio conoscere,ti prego di a tua mamma che ci sarò"
Lui annui e poi disse
J:"va bene"
Non riusciva a dire nient'altro,anche solo quelle parole le fece uscire con fatica.
Gli presi il viso tra le mani e lo baciai,e lui approfondì il bacio.
Dopo due minuti venimmo interrotti dal suono della campanella.
Cosi entrammo in classe.
***
L'altra ora non fu molto interessante interrogò tutto il tempo,e io ringraziai dio perché non mi aveva interrogato.
Ma intanto io stavo morendo, dovevo andare in bagno immediatamente.
Così chiesi al prof se potevo andare in bagno e lui gentilmente mi rispose di si.
Lo ringraziai e usci dalla classe.
Quando arrivai,entrai nel primo bagno libero che trovai.
Ma quando usci vidi l'unica persona che non volevo vedere.
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Holaaa...scusatemi se vi lascio cosi,hihihi sono cattiva.😂❤
Grazie a tutti,eh si non smetteró mai di dirvelo.😘❤
Al prossimo aggiornamento❤












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