Capitolo 66

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Sono passati due giorni da quella "discussione" tra me e Jonathan.
Ogni tanto ci guardavamo e mi sorrideva, ma io distoglievo subito lo sguardo.
Era l'ultima ora finalmente, stavo tranquillamente chiacchierando con Martina siccome avevamo l'ora buca.
Quando finalmente la campanella segnò la fine delle lezioni, mi precipitai all'uscita.

Oltrepassai il pullman, avevo voglia di camminare.
Sentì dei passi farsi sempre più vicini ma decisi di non farci caso.
"Guarda chi si rivede"
Mi fermai di colpo, mi girai con gli occhi spalancati e dissi:
N:"Miley"
Anche solo pronunciare quel nome, mi faceva venire la nausea.
N"Che ci fai qui?" le chiesi arrabbiata.
Lei sorride e disse
M:"Sto camminando come le persone normali"
N:"Smettila di fare la spiritosa"e detto questo mi incamminai nuovamente.

M:"Possiamo essere amiche sai"
Mi fermai e scoppiai a ridere
N:"Io e te? Amiche? Non se ne parla"
Lei sorrise e dopo neanche un secondo mi ritrovai attacata al muro di una casa.
M:"Ti rovineró" disse stringendo i denti.
Non avevo paura di lei.
M:"Devi stare lontana da Jonathan, lui non é mai stato tuo, e ora che io sono tornata mi riprendo ciò che un tempo era mio."
Le sorrisi e le dissi
N'"Pensi che lui ti voglia ancora? Dopo tutto il male che gli hai fatto? Lui non ti vorrà mai, non ti ha mai voluto" dissi guardandola fissa negli occhi, mi facevo quasi paura.
M:"Stammi bene a sentire: se non ti levi tu, ti faccio levare io e non sarà un bello spettacolo"
N:"Fai con comodo"
Sorrise e si allontanò da me...
Rimasi cinque secondi ferma e poi ripresi a camminare.

Tornai a casa 40 minuti dopo il solito.
Aprì la porta e come al solito i miei genitori non c'erano e Erik sarebbe arrivato tra poco.
Andai in camera mia e mi buttai sul letto.
Restai per cinque minuti con la faccia sul cuscino, cercando di non pensare a nulla.

B:"Ma non lo senti?" mi chiese scocciata Beth.
Alzai la testa e la guardai confusa.
B:"Il telefono Nicole, sta suonando"
Presi il telefono dallo zaino e guardai il display.
"Amore mio" comparve sullo schermo.
Dovrei cambiare nome...
Attacai e lo lanciai sul letto.

B:"Perché non gli rispondi?"
N:"Dopo quello che mi ha fatto?No grazie"
Lei alzò le spalle e tornò a guardare il vuoto.
N:"Ho una domanda...tu conosci Miley?"
Lei si girò di scatto e mi disse
B:"No perché?"
N:"A casa di Susan eri venuta con lei" le ricordai
B:"L'ho incontrata a metà strada e siamo entrate insieme"
Faticai a crederci ma alla fine annui.
Presi il mio libro dallo zaino e per passare il tempo, mi misi a leggere.
Amo tanto leggere.
Mi salva ogni volta.
Ogni volta che leggo un libro o meglio dire, divoro un libro, perché in due giorni l'ho già finito, mi dimentico di quello che mi accade intorno.
Mi perdo in quelle meravigliose parole.

Jonathan POV
J:"Niente non mi risponde porca puttana!" urlai lanciando il telefono sul muro.
T:"Jonny calmati" cercó di tranquillizzarmi Thomas.
J:"No che non mi calmo okay?"
Gli lanciai uno sguardo minaccioso.
Scesi di sotto e andai in cucina.
I miei genitori per fortuna non c'erano.
Cercai in tutti i cassetti ma non trovai nulla.
Thomas restò dietro di me a fissare ogni mio movimento.

T:"Cosa...cosa stai cercando?"mi chiese, ma sapeva benissimo cosa stavo cercando.
J:"Ho bisogno di bere." ammisi e finalmente trovai una bottiglia di alcool.
Tequila c'era scritto sopra, era piena.
I miei non bevono quasi mai.
L'aprì e incominciai a berla.
T:"Jonny ti prego fermati." mi supplicó lui cercando di togliermi la bottiglia dalle mani.
Quando arrivai a metà, presi una sigaretta, la fumai e intanto tornai a bere.

J:"É stata tutta colpa mia cazzo"
J:"Tutte le volte che soffre é per colpa mia. Lei non si merita uno come me"
Guardai davanti a me e incominciai a vedere tutto molto piú sfocato.
Era quasi finita, ma avevo ancora voglia di bere, quella voglia che avevo anni fa, quella voglia che ormai era sparita.
T:"Ti prego... Mi stai facendo paura, non riniziare a bere come una volta"

Una volta bevevo, ogni scusa era buona per bere.
Ma bevevo molto di piú.
Ecco una parte del mio schifosissimo passato.
Quando la bottiglia finì, la guardai attentamente e poi urlai:
J:"Faccio schifo cazzo" e lanciai la bottiglia sul muro.
A quel contatto Thomas sussultó.
Non mi bastava, dovevo trovarne un'altra.
Non so neanche che ore fossero, se fosse pomeriggio o sera.
Non mi importava.
Avevo solo bisogno di bere in quel momento.
Vidi in lontananza Thomas uscire di casa.
Non gli chiesi nulla, non avevo neanche la forza di parlare.
Trovai un'altra bottiglia e continuai a bere e a urlarmi contro che figlio di puttana che sono.

Nicole POV.
Quando terminai il libro il mio cellulare squilló di nuovo, pregai in tutti i modi che non fosse di nuovo lui.
Lo presi e per mia sopresa apparí sullo schermo il nome "Thomas"
Cosa voleva da me?
Accettai la chiamata e portai il telefono all'orecchio.
N:"Pronto Tho..." non ebbi neanche il tempo di finire la frase che lui mi disse:
T:"Dio...grazie al cielo hai risposto"disse sollevato.
N:"Che succede?"
T:"Jonathan....é fuori di sé, vieni a casa sua ti prego" disse con la voce tremante.
In che senso é fuori di sé?
Sentii un rumore dal telefono e Thomas disse:
T:"Ti prego, fai in fretta"
Decisi di non chiedergli nulla e attaccai.
Uscii dalla camera velocemente, Beth mi guardava storta ma le avrei raccontato tutto più tardi.
Uscì di casa e corsi da Jonathan.

Durante il tragitto cercai in tutti i modi di chiamare Jonathan ma non rispose neanche una volta.
Corsi più velocemente, superai tutte le persone che mi trovavo davanti.
Cosa gli era successo? Si era fatto male? O stava facendo qualcosa di male?
Dopo neanche 10 minuti arrivai davanti a casa sua.
Suonai e mi aprì Thomas.
T:"Per fortuna sei qui, entra" disse sollevato.
Era preoccupato si capiva tantissimo, ma di cosa?
Mi portò in cucina e quando varcai la soglia non volevo credere ai miei occhi.

Ma che cosa stava facendo...?
Bottiglie di alcol che volavano per tutta la stanza, pezzi di vetro sul pavimento.
Era un casino assurdo.
N:"Jonathan..." sussurai con la voce tremante.
Lui si girò e il mio cuore perse un battito.
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Eii finalmente ho aggiornato, scusate per il ritardo.
Spero vi piaccia.
Al prossimo capitolo


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