Capitolo 71

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N:"Piaccio a Peter"
I suoi occhi si spalancarono e fece un passo indietro.
Si alzò lentamente e i suoi occhi si fecero più lucidi.
J:"Come...come piaci a Peter?"
Mi chiese come se non ci volesse credere.
N:"Piaccio a Peter, Jonathan" dissi senza guardarlo negli occhi, non ci riuscivo, sarei scoppiata a piangere in due secondi se l'avessi guardato negli occhi.
Si passò una mano fra i capelli e fece avanti e indietro per la stanza.
J:"Da quanto?"
N:"Non lo so io.."
Non mi diede il tempo di finire la frase che si avvicinò a me e sbattendo fortemente il pugno sul mio banco, urlando mi disse:
J:"Dimmi da quanto tempo cazzo!"
Feci un sussulto per lo spavento.
N:"Da un po' di mesi"
J:"E tu me lo dici solo ora?!"mi disse urlando.
Io non gli risposi, non l'avevo mai visto così arrabbiato.

Continuava a tirare pugni al muro.
Le sue nocche diventavano sempre più rosse ad ogni colpo.
N:"Ma a me non piace"
Stava per tirare un altro pugno, ma quando mi sentì parlare, si girò verso di me e stringendo i denti disse:
J:"Lo so che non ti piace. Ma mi da fastidio il fatto che tu piaci a lui. Che qualcun'altro ti guardi nella stessa maniera in cui ti guardo io, che magari vorrebbe anche avere un futuro con te. Non me ne frega un cazzo se non ti piace, potrebbe pur sempre iniziare a piacerti Nicole."disse piangendo.
Non so dirvi se é più arrabbiato o triste.
Per ora mi limito a dirvi che sembra distrutto.
Gli presi la mano con la quale aveva tirato tutti quei pugni.
N:"Ti fa male?" gli chiesi accarezzandogli le nocche.
J:"Fa più male dentro."mi rispose senza aggiungere altro.
N:"Non posso farci nulla se piaccio a lui, Jonathan"
Lui mi guardó e sorrise in modo cattivo.
J:"Hai pure la faccia tosta di dire una cosa del genere? 'Io non posso farci nulla se piaccio a lui'"
Mi imitò.

N:"Cazzo Jonathan e io cosa dovrei dire dal momento in cui hai baciato la tua ex ragazza davanti ai miei occhi!"
Mi alzai e gli urlai contro.
J:"É diverso. A me non piace lei, e conoscendola non gli piaccio nemmeno piú io, e non so il perché abbia voluto baciarmi"
N:"Spero tu stia scherzando. Io non ho baciato Peter, tu si cazzo!"
J:"Magari l'hai anche fatto" mi disse e poi si giró dall'altra parte.
Io feci un passo indietro.
N:"Davvero pensi che l'abbia baciato?"gli chiesi placando il mio tono di voce.
J:"Può darsi"
N:"Mi credi se ti dico che non l'ho baciato?"
Aspettai più di cinque secondi una sua risposta.
Ma non arrivò.
N:"Ho capito, grazie. Non ho più niente da dirti"
Gli dissi e mi incamminai verso la porta, ma lui mi prese per un braccio.

J:"Aspetta" mi supplicò sia con la voce, sia con lo sguardo.
N:"Cosa?"
Tolse la presa dal mio braccio e guardandomi negli occhi mi disse:
J:"Stiamo sbagliando tutto Nicole"
N:"In una cosa no"
J:"Quale?" mi chiese confuso
N:"Ad amarci"
Lui contrasse la mascella e i suoi occhi si spensero, lo guardai per l'ultima volta e poi me ne andai.

Jonathan POV
Non riesco più a vivere cazzo.
Ogni giorno ne succede una.
Miley, Nicole, Peter, tutto di più.
A proposito di Peter, devo cercarlo.

Me ne fregai della campanella che ormai era suonata da un bel po' e tra poco sarebbe arrivato il professore.
Uscì dalla classe e andai verso la sua.
Anche da lui il prof non era ancora arrivato.
Mi vide in lontananza e gli feci segno di uscire.
Mi raggiunse dopo neanche 5 secondi.
P:"Che vuoi tu?"
J:"Devo parlarti"
P:"A me?" rise
J:"Si. A te"
Fece spallucce e uscimmo fuori.

Tirai fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e ne presi una.
P:"Quindi? Di che mi devi parlare?" mi chiese con il suo solito tono strafottente.
J:"E così ti piace la mia ragazza eh?"gli feci un sorriso e lui sbarrò gli occhi.
P:"Tu..."cercó di dire impaurito.
Lo fermai perché sapevo già che cosa voleva dirmi.
J:"Non ha importanza come lo so.
Se ti piace perché la tratti di merda?"
Avevo tante domande da fargli, ma quella in quel momento mi sembrava l'unica più importante.
Lui guardò per un attimo da un'altra parte e poi si girò verso di me.
P:"Tu non capirai mai."
J:"Allora fai in modo di farmelo capire." dissi tirando un altro tiro di sigaretta.
Lui sospiró e poi disse:
P:"Non é mai stata mia intenzione farle del male, risponderle come le rispondevo.
Ti sembrerà strano e forse anche stupido, ma io la amo e sapevo che non ci sarebbe stata nessuna speranza per noi due, nessuna possibilità, così l'unico modo per non farla avvicinare a me era comportarmi da stronzo.
La amavo ma dovevo essere cattivo."

Il suo discorso non faceva una piega, si vede dagli occhi, dalle parole che la ama, e questo mi spaventa piú di ogni altra cosa.
P:"Ma tranquillo, non mi avvicineró piú a lei. Lei non mi vuole quindi mi sembra inutile lottare per una cosa che non avró mai"
Buttai la sigaretta per terra e gli dissi:
J:"Lei però non starà lontana da te" gli dissi consapevole di quello che gli stessi dicendo.
P:"Mi odia"affermò abbassando lo sguardo.
J:"Ti odiava" ribattei.
Poi continuai a parlare...

J:"Ora ha scoperto come sei realmente e sono quasi sicuro che non riuscirebbe a fare a meno di te, magari non ci sarà possibilità, ma magari avrai un'ottima amica"
P:"Non riesco a vederla come un'amica"
J:"É peggio dal stare senza di lei?"
Lui ci pensò su e poi disse:
P:"No."
Presi un'altra sigaretta e dopo aver fatto un tiro lo guardai negli occhi e con voce tremante gli dissi:
J:"Appunto Peter, no...non ce la fai.
E so che nemmeno lei ce la farà.
Perché ora sa che sei diverso, e conoscendola, lei vuole sempre aiutare gli altri, e tu sarai il prossimo.
E aiutare gli altri é una cosa che le fa bene, non sa aiutare se stessa ma aiuta gli altri, é l'unica cosa che gli rimane, e io per il suo bene glielo lascerò fare. Perché preferisco la sua felicità alla mia. Preferisco che lei stia bene; ha avuto una vita molto triste e dolorosa e l'unica cosa che voglio ora per lei è che stia bene, che sia felice, e se questo la rende felice, io glielo lascerò fare nonostante tutto."

Lui rimase impassibile, fermo ad ascoltare ogni mia singola parola, poi sorrise e sorridendo mi disse:
P:"Lei ti ama davvero."
So che fa male per lui dire una cosa del genere.
J:"E tu ami lei."
P:"Passerà, dico davvero. Sarà una cosa passeggera, a me passa tutto, e comunque lei ha scelto te."
L'ho sempre odiato Peter. Ma c'è un qualcosa quando parla, quando usa le parole in quel modo che non riesco a definirlo.
Mette tanta sofferenza e tristezza in quelle parole, come se fossero il suo mal peggiore.
J:"Non è una questione di scelta. Io l'ho sempre amata. E se un giorno lei volesse venire da te, io la lascerei andare, perché come ho detto se lei è felice per me va tutto bene, e non importa come starò io, io me la caverò, ma di una cosa sono certo...io continuerò ad amarla fino a quando smetterò di respirare."

Lui sorrise, gettó la sigaretta per terra e andandosene via mi disse:
P:"Vi amate troppo per perdervi in questo modo assurdo. Non perdetevi."
Rimasi colpito dalle sue parole, ma forse un pezzo di lei, l'avevo già perso tempo fa.
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Scusatemi davvero tanto per il ritardo, ma ero troppo concentrata a fare altre cose.
Volevo solo dirvi che cercherò di riprendere a scrivere questa storia perché è da troppo tempo che non aggiorno. Io ci proverò.
Ed è già da tanto tempo che volevo riaggiustare delle cose all'interno della storia, a partire dagli errori grammaticali fino ad arrivare ad altro, quindi proverò a cambiare qualcosa quando avrò tempo.
Vi ringrazio come sempre perché continuate a seguirmi nonostante io sia così lenta ad aggiornare.
Vi voglio bene.
Marica

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