Capitolo 70

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Drin drin!!
Come ogni mattina il rumore della sveglia mi fece sobbalzare dal letto.
Ricordo di essermi addormentata verso le 5:30 e la sveglia suona alle 6:15, bello vero? Non ho dormito neanche un ora.
Passai la nottata a fissare il vuoto e ad ascoltare il respiro di Beth mentre dormiva.
Mi alzai dal letto e svegliai Beth perché come ogni mattina non sente la sveglia.
Quindi se non ci fossi io a svegliarla, lei resterrebbe fino a mezzogiorno a dormire.

Una volta sveglia, si alzó e andó in bagno.
Io andai verso l'armadio per scegliermi i vestiti.
Indossai un semplice jeans strappato e una felpa.
Quando Beth uscí da bagno, ci andai io.
Mi lavai il viso, i denti, mi pettinai e poi uscì dal bagno.
Non avevo proprio voglia di truccarmi.
Scesi di sotto e salutai i miei genitori.
Presi da mangiare e poi uscí fuori ad aspettare Beth.

Quando finalmente uscì, si accese una sigaretta e me la offrí.
Rifiutai nonostante la voglia di fumare fosse tanta.
Mi misi le cuffiette nell'orecchie e ascoltai un po' di musica.
La prima canzone che uscí fu "I hate you, i love you" la mia preferita.

Il pullman era in ritardo di 5 minuti ma per fortuna arrivó.
Salí sul pullman e avrei preferito andare in fondo, lontana da tutti, ma quei posti erano già tutti occupati.
Quindi fui obbligata a sedermi in mezzo.
Né tanto avanti né tanto indietro.
Passarono varie canzoni e poi finalmente ci fu la fermata di Susan.
Susan salí con il suo grande sorriso e mi salutò.
Si sedette vicino a me ma subito dopo i suoi occhi cambiarono colore.

S:"Cristo Nicole da quant'è che non dormi?"
N:"Perché?" le chiesi.
Lei tiró fuori dal suo zaino uno specchietto e me lo passò.
Guardai il riflesso davanti a me.
Cazzo.
Avevo delle occhiaie molto evidenti e gli occhi rossi e gonfi.
S:"Non ti sei più vista allo specchio eh?" mi fece un sorrisetto.
N:"Gia..." dissi amaramente.
Lei mi sorrise e mi diede un leggero bacio sulla guancia.

Peter non c'era.
Di solito si trova alla mia stessa fermata, ma non c'era.
L'avranno accompagnato perché neanche Martina c'è.
All'inizio dell'anno non riuscivo a capire come loro due potessero essere fratello e sorella.
Sono troppo diversi.
In certi aspetti non si somigliano neanche.
Lui occhi scuri, lei occhi chiari.
Lui egoista e prepotente, lei gentile e brava.
Però hanno una cosa in comune.
Hanno un grande cuore, e ce l'avranno per sempre.

Non ho detto a nessuno che io piaccio a Peter, tranne a Beth ovviamente.
Vorrei dirlo a Susan ma so quello che ha provato e che forse prova ancora per lui.
Ci sono talmente tanti pensieri nella mia testa che non riesco nemmeno ad ascoltare la musica.
Guardai fuori dal finestrino e finalmente eravamo arrivati. Anche se "finalmente" non mi sembrava la parola giusta da dire.
Salutai Susan e andai verso la mia classe.

Entrai e vidi Martina, mi sedetti vicino a lei.
Dopo aver parlato un po' di minuti, entrò il prof di spagnolo.
Ci spiegò cose nuove e cercai di riprendere tutte quelle ore perse di lezione.
A fine lezione la porta si aprì, pensai che fosse il professore dell'ora dopo, ma mi sbagliai. Era Jonathan.
Pensai che non sarebbe venuto, visto la notte precedente. Ma eccolo lì.
Entró e per un attimo il suo sguardo cadde su di me, ma non durò neanche due secondi perché poi distolse lo sguardo.
Prese i suoi libri dallo zaino e li appoggió sul banco.
Risi perché non erano i libri giusti. Non erano di quella materia.
Avrà preso i primi libri che si sarà trovato davanti.
Non ha testa, proprio come me.

La seconda ora passó lentamente, come ogni ora di matematica d'altronde.
Presi da mangiare e uscì fuori con Martina.
Parlammo e ridemmo un po', avevo bisogno di distrarmi.
S:"Ei ragazze" ci salutò Susan da dietro.
L'abbracciai e chiacchierammo tutte insieme.
Dopo cinque minuti o forse un po' di più, decisi di tornare in classe, ma Martina e Susan non mi vollero seguire quindi andai in classe da sola.

Quando entrai non feci caso a chi ci fosse e andai a sedermi.
Poi però vidi Jonathan seduto sulla sedia.
Sobbalzai nel vederlo, perché c'eravamo solo io e lui e lui ora mi stava fissando.
J:"Penso che le mie scuse non bastino più" affermò tristemente.
Non lo so neanche io Jonathan.
Da una parte non riesco a perdonarti, dall'altra tu per me sei già perdonato da tanto.
Non dissi una parola e forse neanche lui si aspettava qualcosa da me.
Restai immobile a guardarlo.
Era bellissimo, questo é ovvio, lo é sempre stato.

N:"Hai più visto o sentito Miley?"
Mi resi conto solo della stupidaggine che avevo appena fatto, o meglio...detto. Non volevo chiederglielo veramente.
Lui si stupì quanto me.
J:"Non puoi chiedermi questo"
N:"Rispondimi"
J:"No. Certo che no. Non l'ho più vista o sentita da quel giorno a casa di Susan"
E io gli creddi. Gli creddi anche se magari non era la verità.
Gli creddi perché i suoi occhi mi fregano sempre.
Dopo un minuto di silenzio, lui disse quelle due dolorose ma bellissime parole.
J:"Mi manchi."
Chiusi gli occhi per un momento.
E per un attimo mi tornarono in mente i mesi successivi.
Quando eravamo davvero felici. Quando era l'inizio della nostra relazione.
Quando non c'erano ancora tutte queste complicazioni.
Perché deve essere tutto così difficile?

N:"Anche tu" dissi senza guardarlo negli occhi.
Perché se lo guardassi negli occhi, so già come andrebbe a finire.
Le mie labbra sulle sue.
Le mani intrecciate.
I cuori intrecciati.
Le anime intrecciate.
Lui si alzò di colpo e venne verso di me.
Si mise in ginocchio e mi prese le mani.
J:"Allora proviamo a tornare come prima. Ti prego.
Sai cosa abbiamo di diverso dagli altri noi? In giro é pieno di amori che nascono così, dopo due giorni già ci si dice ti amo. Noi il nostro amore l'abbiamo costruito pezzo per pezzo, con i baci, con le litigate, con i pianti, con i sorrisi, il nostro amore é il risultato di tutto questo. E un amore così chi lo butta giù?
Quindi se gli altri non riescono a buttarlo giù, proviamo a non farlo nemmeno noi."
Le sue parole mi colpirono il cuore.
Quanto vorrei baciarlo, ora, in questo momento.
Vorrei dimenticare tutto quello che mi ha fatto, che ci siamo fatti.
Vorrei riniziare tutto dall'inizio.
Ma per tornare come prima devo dirgli tutto.
Non devo nascondergli questa cosa, che la nascondo ormai da troppo tempo.
Non solo a lui, ma a tutti.

N:"Io...ti devo dire una cosa" deglutí.
Poi mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi.
Glielo dissi senza pensarci due volte.
Tutto d'un fiato.
N:"Piaccio a Peter."
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Ciao a tutti!!
Eccomi con un altro capitolo, spero vi piaccia e scusatemi se ci sono degli errori grammaticali.
Vi volevo ringraziare per tutto quanto.
Per le votazioni e per i commenti.
Ma sopratutto per le visualizzazioni.
Siamo a 189k.
Non me lo sarei mai aspettato.
Grazie di cuore. 😘❤
Al prossimo capitolo. ❤

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