Capitolo 64

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Quando finí di raccontarmi tutto, rimasi a bocca aperta.
Come poteva fargli una cosa del genere? Una ragazza poi, di solito queste cose le fanno i ragazzi.

J:"E poi...l'ho lasciata e sono venuto ad abitare qui.Per colpa sua ho perso anche un anno di scuola." disse prendendo un bicchiere d'acqua.
N:"Cos'è venuta a fare qui?"
J:"Dice che é venuta a trovare sua madre.Ma io non le credo" disse risedendosi vicino a me.
N:"Neanche io"
J:"Tu le devi stare lontana okay?"mi ordinò prendendo la mia mano.
N:"Perché?"
Non aveva senso...
Cosa poteva farmi di male? Non la conosco neppure.
J:"Perché potrebbe dirti cose non vere solo per farci lasciare.Tu non la conosci ma io si. La conosco fin troppo bene"
Dove voleva arrivare?
N:"In che senso?"
Prese un respiro profondo e disse:
J:"É una ragazza troppo possessiva.Quello che é suo deve essere solo suo."
N:"Pensi che voglia tornare con te?" dissi cercando di non scoppiare a piangere.
Mi guardó negli occhi e i suoi si fecero più cupi.
J:"Non lo so" sospirò.

Come può una ragazza che ha tradito il proprio ragazzo esigere di tornare con lui dopo tutto questo?
Non se lo merita Jonathan, é il ragazzo che tutti sognano di avere.
E ripensare a me e Peter oggi al parco, mi faceva male.
Non voglio fargli del male.
Non sono come Miley. Io lo amo, lo amo più di me stessa.

J:"Stai bene?" Mi chiese notandomi con lo sguardo basso e assente.
N:"S-si" balbettai.
Si alzó di scattó e mi bacio.
Anche volendo proprio non ci riuscivo a fargli del male.
Era troppo per me.
N:"Vado a farmi una doccia, aspettami qui" gli dissi alzandomi dal divano.
J:"Se vuoi la faccio con te" mi disse con un sorriso malizioso.
N:"Vieni" dissi senza pensarci un secondo.
Lui spalancò gli occhi e mi trascinó verso il bagno.
Lui era dietro di me e appena entrai gli chiusi la porta in faccia lasciandolo fuori dal bagno.
J:"Cattiva!" urlò facendo il finto arrabbiato.
N:"Lo so" dissi ridendo.
Mi spogliaiai ed entrai nella doccia.

***
Quando uscì dalla doccia trovai Jonathan sdraiato sul letto intento a messaggiare.
Apri l'armadio mi presi l'intimo, dei Jeans e una maglietta.
Mi cambiai davanti a lui, ormai non ero tanto imbarazzata come le prime volte.
Mi sentivo bene quando c'era lui, mi sentivo a casa.
Non dovevo vergognarmi.
Quando finì di vestirmi mi tolsi l'asciugamano che avevo tra i capelli e iniziai a spazzolarli.

J:"Ah ti ha chiamata Susan"
N:"Cosa voleva?" gli chiesi continuando a pettinarmi.
J:"Non lo so, non ho risposto"
N:"Passamelo" gli dissi.
Si girò per prendere il mio telefono e me lo passò.
Lo sbloccai e notai un sacco di messaggi su whatsapp e varie chiamate perse da Susan, Martina e Jasmine.
Sono stata via neanche un quarto d'ora com'è possibile che tutte queste persone mi abbiano cercata?
Dio santo quando uso il telefono non mi caga mai nessuno, quando non lo uso tutto il mondo si sveglia.
Cercai il numero di Susan tra la rubrica e la chiamai.
Dopo due squilli mi rispose...

S:"Oh ce l'hai fatta" disse ridendo
N:"Scusa se mi stavo facendo la doccia"le risposi ridendo anche io.
S:"Si si comunque ti ho chiamata per chiederti una cosa" disse tornando seria subito dopo.
N:"Dimmi"
S:"Stanno organizzando una festa in un locale vicino alla scuola.Ti va di venirci?" mi chiese con agitazione sapendo già la mia risposta
N:"Non se ne parla" le dissi e Jonathan mi guardò storto non capendo.
S:"Eddaiii so che ad ogni festa che sei stata é sempre andato tutto male ma per favore, in questa fidati che non succederà niente."
N:"Mi fai salire ancor di più la voglia di non venire dicendo questo"
Lei sbuffó e io le chiesi
N:"Ma chi c'è?"
S:"C'è Martina e dei nostri compagni di classe, poi puoi dire anche a Jonathan di portarsi i suoi amici"
N:"Non veniamo" dissi decidendo già per tutti e due.

Sapevo che era la scelta giusta da fare.
S:"Eh va bene, allora niente festa.Però ti prego venite almeno a casa mia, ci saranno anche gli altri" mi supplicò
Ci pensai su e poi le chiesi
N:"Niente alcol?"
S:"Niente alcol." ripeté lei.
N:"Va bene, ci verremo" mi arresi
S:"Yee, per le 21:00 da me"
Ci salutammo ed attaccai.

Finì di pettinarmi e Jonathan mi chiese:
J:"Che ti ha detto?"
N:"Per le 21:00 andiamo da lei, ci sarà altra gente e se vuoi puoi invitare alcuni tuoi amici"
J:"Festa?"
N:"No." gli risposi fredda.
Sapeva bene quanto odiassi le feste.
Sorrise e quando si alzò mi lasció un bacio sul collo.

***
Erano già le 20:15 e noi ovviamente stavamo ancora guardando la nostra serie tv preferita da circa due ore, o meglio...la mia serie TV preferita.
Lo supplico ogni volta, e lui ormai ci ha fatto l'abitudine e penso che gli stia pure piacendo.

Quando la tredicesima puntata di Pretty Little Liars finì chiusi il computer e mi vestì per questa sera.
N:"Tu non ti cambi?" gli chiesi mentre indossai la gonna.
J:"Non posso venire cosi?"
Lo guardai attentamente e sulla camicia aveva una macchia evidente di Ketchup.
Gli indicai la macchia, lui la guardó e subito dopo si tolse la camicia.
J:"Così va meglio?"
Mi morsi il labbro mentre osservai i suoi stupendi pettorali.
Feci un un lungo respiro per evitare di saltargli addosso.
J:"Certo che mi cambio, quando hai finito passiamo un attimo da me"
Annui e fini di vestirmi.
***
Quando finalmente finimmo di fare tutto, ci dirigemmo con il motorino a casa di Susan.
Jonathan indossava dei Jeans strappati e una camicia bianca molto elegante.
I capelli ovviamente glie l'ho dovuti fare io siccome lui non si muoveva.

Arrivammo a casa di Susan verso le 21:05.
Suonammo e pochi secondi dopo ci aprì Susan.
S:"Eii ciao"ci disse.
L'abbracciai e poi ci fece entrare.
S:"Alcuni tuoi amici sono già arrivati"disse rivolgendosi a Jonathan.
Lui annuì e appena vide il suo migliore amico Anthony andò a salutarlo.
A:"Ei amico!"urló lui

Mezz'ora dopo ero ancora seduta sul divano a parlare con Susan e Martina.
"Ragaa" urlò un ragazzo mettendosi in piedi su una sedia.
Tutti smisero di parlare e ascoltammo quel ragazzo.
"Facciamo un gioco"
"Non ci sono molti giochi da fare amico" gli rispose un ragazzo poco più lontanto da me.
"Beh hai ragione, ma ci sarebbe obbligo verità"

"Ti prego, no" pensai tra me e me.
Tutto ma non quel gioco.
Tutti risposero con un grande si e io mi arresi.
L'idea di scappare da quella casa immediatamente era la cosa più semplice da fare ma non potevo fare questo a Susan, so quanto ci tiene a me.
Jonathan mi notò agitata quindi si alzò e si sedette vicino a me.
Mi prese la mano e si avvicinò al mio orecchio.
J:"Andrà tutto bene piccola."
Come può tranquillizzarmi anche solo con 4 parole?
Gli stavo per rispondere ma venni interrotta da quel ragazzo che chiese:
"Bene, allora...chi inizia?"
"Inizio io." disse una voce proveniente dalla porta di ingresso.
Jonathan spalancò gli occhi e mi strinse più forte la mano.
Chi era quella?
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Okay allora...mi scuso ancora una volta con ognuno di voi per il ritardo.
Avevo un sacco di cose per la testa e anche provandoci non riuscivo a scrivere niente.
Scusate davvero.
Spero che il capitolo vi piaccia e cercherò di aggiornare presto.
Grazie a tutti per i commenti, le votazioni e le visualizzazioni.❤
Al prossimo capitolo

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