Capitolo 30

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Il tatuaggio alla fine era fantastico. Non sono rimasta a vedere la sua creazione ma il risultato è stato soddisfacente, anche se non ne farei mai uno del genere. O meglio, non ne farei mai uno.
Mi hanno mandato la foto proprio mentre mi facevo una doccia fresca. Si è fatta sera e me ne sto in pantaloncini e canottiera seduta sul letto a leggere, con i capelli ancora umidi.

-Sophie tesoro

Mia madre mi fa sobbalzare entrando in camera.

-C'é una signora di sotto che vuole parlarti

Mi insospettisco e balzo giù dal letto. Chi sarà?
Mia madre sembra nervosa.
Scendo velocemente le scale e appena alzo lo sguardo verso la porta, mi fermo di botto.

-Miss Etoile

-Sophie che piacere vederti, sei cresciuta tanto dall'ultima volta che ti ho vista

Quell'odiosa, terribile ultima volta.
Miss Etoile era... la mia insegnante di danza classica quando avevo sette anni.

-È un piacere anche per me

-Ti dispiace se ti rubo un paio di minuti?

Non la vedevo da tanto, tanto tempo. I suoi bei capelli neri lucidi, sempre legati in un elegante chignon, si sono leggermente ingrigiti. Ha sempre la stessa figura snella, il naso fino all'insù, le gambe lunghe, la voce dolce e forte. Solo la sua visione mi riporta indietro nel tempo, quando insieme alle altre bambine, tutte vestite di rosa, zampettavamo, piroeattavamo e danzavamo guidate dalla sua voce marcata da un tipico dialetto francese.
Sono turbata. Un misto di ricordi belli e terribili mi investe violentemente. Ho lavorato tanto per abbandonare quei ricordi orribili, che si sono
portati via anche quelli più belli.
-Vieni qui tesoro, rilassati

Sono rigida e tesa. Mi avvicino con circospezione. Ha una bustina rossa in mano.

-Ti ho portato un bel regalo, sai?

Annuisco nervosamente.
Mi passa la bustina e nel frattempo mi accarezza i capelli scuri.
Apro la bustina e ne vengono fuori da paia di piccole scarpine da ballo. Una fitta dolorosa mi lacera il petto e le lacrime mi inumidiscono gli occhi.
So perfettamente le due proprietarie delle due scarpette.

-Credevo fossero andate perse
La mia voce trema e Miss Etoile continua ad accarezzarmi, stavolta la schiena.

-Le ho recuperate nel caos di quella notte

Stringo gli occhi. Non devo ricordare. Non devo.
-Pensavo dovessi tenerle tu

Annuisco e guardo quei quattro piccoli oggettini nelle mie mani. I suoi piedini erano un po' più grandi dei miei, e le sue scarpine avevano una sfumatura più sul turchese, le mie più rosate.
La nostalgia mi pervade.
Il passato è passato, Sophie.
-Grazie per il pensiero

-Sono venuta anche per farti una domanda importante... torneresti a ballare al Gran Réal?

NO. MAI.
L'avrei urlato, ribadito e ripetuto. Non tornerò a ballare. Nonostante sia stata
una delle poche cose che sapevo fare bene e che mi faceva stare bene.
-Miss Etoile...

-Non preoccuparti tesoro, era una domanda avventata. Mais je pense que... cioè penso che tu sia stata la migliore ballerina del mio corso, nonostante la tua età, assieme a Eleanor...

Il suo nome. Non lo sentivo pronunciare da molto tempo. Nessuno l'aveva più nominata da quella terribile notte. Nessuno.
-Pardon, mon amour devo proprio andare ora. Mi sei mancata molto

Ci alziamo entrambe e ci abbracciamo, lei avvolgente e dolce, io rigida e fredda.
Era mancata anche a me, ma i ricordi che ha riportato in vita no.
La accompagno all'uscita e la vedo allontanarsi.
Passa davanti a una sagoma scura che viene verso di me...
Luke?
~Venia

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2016 ⏰

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