Capitolo 10

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Mi chiudo in camera appena arrivo a casa. Non voglio parlare nè vedere nessuno, ho solo bisogno di riflettere.
Mi siedo sul letto e cerco di non prendermela troppo, forse sto esagerando. Metto le cuffiette e la prima canzone che trovo è una molto triste. Ironia della sorte.

Cerco di distrarmi e inizio a ravanare dentro ai cassetti del mio comodino, sempre pieni di roba che dovrei sistemare, come foto, vecchi disegni e lettere. Tiro fuori tutto per ritrovare la tranquillità dei vecchi tempi. Molti anni fa non dovevo preoccuparmi di questo o quel ragazzo, della smorfiosa sputa veleno, delle figuracce, di quello che gli altri pensavano di me, di come vestirsi, i voti a scuola ecc. ecc.

Era tutto molto più semplice e meno stressante.

Mentre sfoglio un album di fotografie un pezzetto di carta svolazza fino a terra. Lo prendo in mano, e appena metto gli occhi sul rimasullo, il mio cuore salta un battito.
Lo infilo di corsa nell'album e lo chiudo di botto. Anche solo un minuscolo pezzo di carta era capace di riportarmi in un incubo, un limbo di paura e depressione dai quali non sarei riuscita molto facilmente, come tre anni fa.

-Tesoro alzati! È ora di andare a scuola!

Ah grazie mamma, non lo sapevo.
Ho un tremendo bisogno di dormire, ma so che oggi sarà un grande giorno, o almeno credo.
Devo sistemare le cose con Luke, conoscere Sean e affrontare una giornata con i ragazzi. Vogliono che io stia con loro in giardino a ricreazione, ma davvero non capisco il perché. I miei leggins neri e il mio maglioncino mi aspettano sulla sedia della camera.

-MUOVITI
Grida Jade affacciandosi alla porta.

-Di buon umore stamattina eh?

Mi preparo, afferro le chiavi e lo zaino e corro fuori.
Jade è sul marciapiede che mi grida di correre perché è in ritardo, sto aspettando il giorno in cui imparerà ad andare a scuola da sola. Nel giro di un quarto d'ora sono in classe. Luke sembra desideroso di parlarmi, mi fissa, lo accontenterò appena saranno finite le due ore di storia.

DRIIIIIIIN
-Buona giornata ragazzi

Corro fuori dalla classe, Luke mi sta aspettando appoggiato al mio armadietto.
Mi avvicino lentamente.

-Mi spieghi che che facevi con quel tipo?
Non so da cosa iniziare.

-Luke lui non è un "tipo"! È un amico, ficcatevelo in testa tutti quanti
Dico spazientita. Lui lo sembra più di me.

-Se non volevi un passaggio dal sottoscritto che forse è troppo poco figo senza moto e giacca di pelle potevi benissimo dirmelo!

Dice freddo.
Non perdere la calma

-No Luke ascolta, ha iniziato a piovere forte di punto in bianco e io ero a metà strada. Cosa potevo fare? Mi sarei solo fradiciata e Ryan era capitato lì per caso, ha fatto solo un gesto carino. Lo sai che ci tengo a te e che mi fa piacere passare del tempo insieme ma comunque non c'è bisogno di prendersela per così poco

Rimane in silenzio. Spero di averlo convinto.

-Ti ha detto tutto Shay vero?

-Sì, l'ho incontrata fuori casa di Jenette e per farmi ingelosire mi ha detto tutto

-Ingelosire? Sei geloso?
Chiedo incredula.

-Cos...? no cioè insomma... ero solo... arrabbiato. Comunque tranquilla, abbiamo risolto. Credo di essere un po' stanco ultimamente

Mi sorride e io faccio lo stesso.

-Abbraccio?
Allarga le braccia e io mi tuffo dentro.

-Certo che litighiamo per vere cazzate dico ridacchiando.

-Ehi Soph, ti aspettiamo in giardino!

oh Rick

Mi giro di scatto, allontanandomi da Luke e annuisco a Ricky.

-E quello?

-Un amico... devo andare

Lui fa spallucce anche se un po' spazientito.

Salterello allegra fino al giardino e osservo delle figurine perfette da lontano, i ragazzi mi stanno aspettando.
Il cuore mi batte forte.

Vai Sophie, vai

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