7 - Una creatura immonda

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Il vecchio Piero, fermò il peschereccio a circa trenta metri dal muro roccioso del promontorio prospicente il tratto dell'Unghia Marina, una delle zone più pittoresche di Capri.

A poche centinaia di metri vi erano i famosissimi Faraglioni.

Dalla scogliera il pescatore intravide le luci della magnifica certosa di San Giacomo uno dei maggiori esempi di architettura religiosa di tutta la penisola italica.

La struttura arroccata sulle montagne di Capri emetteva diverse luci provenienti probabilmente dalle celle del chiostro monacale, le luci erano facilmente distinguibili essendo le uniche di quel tratto di costa, insieme alle flebili illuminazioni delle lanterne provenienti dai pescherecci che stanziavano insieme a quello di Piero nell'insenatura.

Nella grande insenatura erano infatti presenti almeno un centinaio di pescherecci, una distesa di natanti illuminati solo dalle piccole lanterne di cui ogni peschereccio era dotato.

Piero si avvicinò al cassone posto a poppa contenente le grandi reti da pesca che avrebbe utilizzato di lì a breve, le sollevò con leggera fatica, preparandole sul lato dell'imbarcazione pronte a essere gettate in acqua.

Un lieve rumore seguì, al minimo spostamento del peschereccio che sembrava aver urtato qualcosa, Piero non fece neanche caso a quel piccolo smottamento.

Passarono forse una manciata di secondi che un secondo urto smosse l'imbarcazione in maniera molto più forte, l'uomo sobbalzò per il contraccolpo,

<Ma cosa diavolo succede?>

Pensò il vecchio pescatore, dirigendosi istintivamente verso il centro del peschereccio, una lieve increspatura si creò nell'acqua pressoché piatta del mare, una serie di piccole onde si abbatterono contrò la chiglia del peschereccio, in un attimo tornò il silenzio e la tranquillità favorita dalle tenebre oramai scese sulla piccola cala dell'Unghia.

<Doveva essere qualche pesce più grande del normale>

Pensò il pescatore, preparandosi a calare finalmente le reti da pesca

<arghhhhh!!>

Un gridò smosse la tranquillità di Piero e di tutti i pescatori, uno dei pescherecci posto a circa cinquanta metri dal suo venne ribaltato di netto, qualcosa di enorme l'aveva colpito.

Tutti i pescatori si destarono di colpo,

<che sta succedendo??>

si chiesero di colpo allertati da quel terribile grido di disperazione, qualcosa di gigante e sinuoso si muoveva sotto di loro, una siluette nera pece fu per un attimo riconoscibile sul filo dell'acqua, scatenando tra quegli uomini un immediato terrore, che cosa poteva essere quell'enorme creatura?

L'acqua dell'insenatura divenne di colpo estremamente torbida, la creatura emerse tra la meraviglia e la disperazione di quegli uomini,

<oddio è il Leviatano!! aiuto! siamo spacciati!>

le grida della gente incredula si sovrapposero in un generale sentimento di terrore collettivo.

la creatura come fosse stata indispettita da quell'agitazione si smosse con veemenza tra diversi pescherecci, ne colpì di netto uno di essi disintegrandolo in un istante in una miriade di pezzi, tra le grida dei pescatori increduli che cercarono di salvarsi lanciandosi nelle scure acque capresi, cercando di scampare a quella terribile aggressione.

Piero non credeva ai suoi occhi, la scena che si trovò davanti era a dir poco apocalittica, quella creatura immonda iniziò un moto continuo a qualche metro di profondità, in un attimo si creò dal nulla un gigantesco vortice marino in cui vennero risucchiate in poco tempo decine di imbarcazioni e con esse il loro equipaggio in preda al terrore più totale.

Leviathan, la ricerca del santuario dei cetaceiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora