16-Rivelazioni

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Malaparte si voltò nervosamente verso la giovane Cara, sapeva che quello che stava per dirle avrebbe sconvolto la ragazza.

Lui stesso era rimasto scioccato dalla vista, qualche ora prima in quella che era divenuta una vera e propria giornata da incubo, di quel piccolo libretto, lo stupore iniziale però aveva lasciato subito spazio ad un senso di tranquillità quasi stonato rispetto alla situazione decisamente agitata, ma che in realtà aveva perfettamente senso, tutto aveva finalmente senso tutto quadrava e c'era qualcosa di più, solo al pensiero l'uomo sussultava: La risposta di quegli anni travagliati poteva essere davvero vicina, ad un passo, mai così alla portata dell'uomo che aveva passato un decennio alla sua ricerca, quella risposta aveva una forma ben precisa: quella di un piccolo libretto.

Il dottore si rivolse con un filo di voce alla ragazza che era rimasta ipnotizzata, immobile in attesa di una rivelazione che il suo istinto comprese essere scioccante.

<Cara chi ti ha dato quel libretto?>

La ragazza rimase per un attimo spiazzata da quella domanda, ma rispose prontamente qualche istante dopo,

<I miei genitori, perché dottore? >

La voce della donna era oltremodo tremolante,

Il dottore ebbe un colpo al cuore, era proprio come credeva,

<Cara, io conoscevo bene i tuoi genitori>

La donna non ebbe neanche il tempo di svenire, dato che la frase successiva del dottore fu ancora più clamorosa:

<tuo padre si chiamava Piero, tua madre Virginia, li conoscevo bene Cara, Gabriel era mio figlio>

<Cara sono tuo nonno>

La donna era sconvolta senza parole, le gambe divennero di colpo cedevoli, la rivelazione l'aveva colpita fortemente, Rick si lancio sulla ragazza evitandogli una caduta rovinosa sulla piattaforma del piccolo sommergibile.

Il ragazzo era rimasto fortemente impressionato dalla rivelazione di qualche secondo prima, ma rimase sulle sue capendo la fragilità e la delicatezza del momento.

Cara aveva mille domande, dubbi immersi in una matrice di confusione mentale, la sua testa era come un groviglio inestricabile, rimase catatonica per diversi secondi, non riusciva a mettere ordine a quel vortice di pensieri che gli stava sconvolgendo la testa, poi lo vide ciondolare dal collo dell'uomo.

Lo vide, li legato ad un piccolo laccetto di corda scura abbastanza sfilacciata, quel monile argentato recava un simbolo inconfondibile; era la casata dei Lein non vi erano dubbi la doppia croce sovrastata dalla L maiuscola, al centro di esso vi era una minuscola gemma che pareva essere un cristallo a prisma esagonale.

La donna mise in ordine tutta la confusione che la stava sovrastando in un'unica frase che riuscì a proferire con estrema difficoltà,

<quel ciondolo.. è l'effige della mia famiglia, chi te l'ha dato?>

<tua madre Cara, Virgilia me lo affidò, vedi la conoscevo molto bene, era diventata come una figlia per me, me lo diede qualche giorno prima di sparire dicendomi che era un gioiello estremamente prezioso per la sua famiglia, l'aveva realizzato per loro un importante orafo italiano molti anni prima >

La donna ritornò nella sua confusione mentale che se possibile era anche peggiore di prima, certo quel monile recava il simbolo dei Lein, non vi era dubbio, ma com'era possibile che fosse un oggetto così prezioso per la sua famiglia se non ne aveva mai sentito parlare, e anche vero che a quanto pare erano molte le cose che gli erano state tenute nascoste sulle proprie origini, era ora di avere qualche risposta, e quell'uomo che diceva di essere suo nonno pareva averne, vi si rivolse:

Leviathan, la ricerca del santuario dei cetaceiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora