8 - Un brusco risveglio

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La sveglia suonò, a Rick parve di sentire un martello pneumatico nel cervello, con un gesto quasi primordiale si lanciò su di essa spegnendola in un decimo di secondo.

Passò manco una manciata di minuti che quella ripartì a suonare, era stato lo stesso Rick a mettere l'impostazione che la faceva trillare a ripetizione fino a che il ragazzo che ben conosceva la sua estrema voglia di rimanere a letto la mattina, era costretto ad alzarsi per una nuova "entusiasmante" giornata.

Non si conosceva abbastanza bene a quanto pare, alla terza ripartenza della sveglia, Rick lanciò il trabiccolo contro il muro urlando un

<e basta!!> con fare decisamente energetico.

La sveglia si era sacrificata più del dovuto ma aveva svolto il compito, Rick era in piedi e più nervoso che mai.

<Sapevo che dovevo mettere la sveglia a mezzogiorno!>

erano appena le dieci e mezza in effetti.

Uscì dalla stanza decisamente rintronato, e si diresse verso la stanza del socio Giò, a pochi metri dalla sua, arrivato davanti alla porta bussò energicamente attendendo un segnale dall'interno, non ebbe risposta.

<Questo fa tanto quello serio, e poi dorme più di me> pensò ripetendo il gesto contro la porta, ancora nessuno risposta.

Rick aprì l'uscio, davanti a se una scena tra il ridicolo e il surreale, l'irreprensibile carabiniere, era infatti avvolto nelle coperte con delle enormi cuffie antirumore e una specie di mascherina a coprirgli gli occhi, Rick iniziò a ridere a crepapelle svegliando l'amico, che sobbalzò nel letto.

<ma che sta succedendo! Cos'è questo trambusto!> esclamò l'appuntato completamente sorpreso da quell'incursione inaspettata.

<a sei te ! nessuno ti ha insegnato a non entrare nelle stanze altrui!!> l'appuntato si strappò di dosso la mascherina di un fucsia decisamente imbarazzante.

<Ci vorrebbe una bella foto qua! cavolo ho lasciato il cellulare nella stanza>

<ognuno ha le sue tecniche per prendere sonno> disse Giò quasi come a volersi discolpare.

< a momenti dovrebbe arrivare Piero ha detto che sarebbe passato a prenderci visto che era qui a pescare, facciamo che ci troviamo fra 10 minuti nella sala della villa per organizzare la giornata, magari il Dottor Malaparte potrà consigliarci qualche itinerario.

<perfetto dammi il tempo di vestirmi>

<si forse è meglio che ti sistemi> dissè Rick trattenendo a malapena le risate.

Rick uscì dalla stanza dirigendosi verso la scalinata, e successivamente nel grande atrio della casa, <strano non c'è nessuno>

pensò guardandosi intorno, aspettava infatti di trovare quantomeno il cameriere Luigi, l'ora era tarda quindi poteva essere normale che il dottor Malaparte fosse già nel pieno del lavoro nel suo studio.

In quell'occasione l'uomo si rese conto di quanto incredibilmente grande fosse quella villa, forse amplificato dal fatto che si trovava da solo in quello spazio meraviglioso così come inquietante nel suo isolamento, in quel momento lo raggiunse Giò anch'esso perplesso dal fatto che l'abitazione sembrasse completamente vuota.

<ma dove sono finiti tutti> disse l'appuntato verso Rick

<ma probabilmente sono nel laboratorio del Dottore, proviamo a vedere>

disse dirigendosi verso l'anticamera d'ingresso dei locali del Dottore; la porta dello studio era semi aperta, Rick diede un occhio al suo interno, il locale versava in uno stato di confusione totale, la scrivania era sommersa da libri, documenti e riviste varie, alcuni di questi erano finiti addirittura a terra, lo studio nonostante fosse totalmente sottosopra era comunque un luogo davvero affascinante, una serie di scaffalature in mogano conservavano testi tra i più disparati, tra i tutti emergevano una miriade trattanti tematiche di Biologia Marina, Cetacei, Storia Naturale ad essi però si univano testi di argomenti apparentemente incompatibili, come fisica, chimica addirittura libri di poesie, segno di come il dottore fosse un uomo dalla sconfinata cultura.

Leviathan, la ricerca del santuario dei cetaceiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora