4 - Interferenze

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I rumori fervevano nell'enorme cantiere allestito a circa 20 metri di profondità, il suono trivellante dalle profondità della terra si propagava con rapidità e raggiungeva la superficie rocciosa perdendo solo in parte la propria potenza sonora.

Il fatto che nessuno in quei mesi di lavoro avesse scoperto quello che stava accadendo a pochi metri dalla superficie era dovuto sicuramente alla lontananza dell'area dai centri abitati, ma soprattutto da una precisa macchinazione, nessuno avrebbe dovuto scoprire quello che stava avvenendo in quella parte dell'isola.

Le gigantesche escavatrici, lavoravano a pieno ritmo oramai da mesi all'interno della gigantesca grotta.

Gran parte dell'antro era sommerso dall'acqua, era ancora visibile solo un lembo perimetrale di terreno largo non più di qualche metro, diverse aperture zenitali lasciavano entrare con difficoltà dei fasci luminosi, la grotta era pertanto avvolta da una luce tenue che si rifletteva sulle rocce calcaree di origine metamorfica, costituente principale di quel territorio e di tutta l'area circumvesuviana.

Diversi depositi di brecce e conglomerati erano riconoscibile dispersi nella matrice calcarea, i lievi raggi che riuscivano a farsi strada con difficoltà all'interno dell'antro dopo aver intercettato diverse rocce si andavano a disperdere nello specchio d'acqua sottostante creando un affascinante insieme di tonalità tra l'azzurro e il verde acqua.

Il sottomarino metallico emergeva a filo d'acqua, al centro del bacino circolare, era uno dei sistemi tecnologici più innovativo degli ultimi anni.

Il mastodontico natante, infatti allo stato emerso si apriva come una noce diventando una specie di piattaforma galleggiante, questo era possibile grazie ad un sistema di leve poste lungo il perimetro del sommergibile.

All'attivazione della procedura queste si sbloccavano uscendo dal canale dove erano alloggiate e iniziavano a traslare le une sulle altre permettendo lo spostamento laterale del blocco superiore.

La piattaforma era perfettamente operativa nel giro di due minuti; ma questa era solo una delle enormi potenzialità di quella meraviglia tecnica.

La silhouette nera varcò l'ingresso della piccola sala di controllo del natante, richiamando a se il responsabile Dale.

<Come procede la situazione? Siamo pronti all'apertura della valvola spero >

Esordì verso l'uomo che lo affiancava,

<Affermativo signore, siamo pronti alla simulazione finale, procediamo immediatamente?>

Una chiamata interruppe la conversazione dei due,

<Pronto a sei te, che succede?>

La voce rispose con tono leggermente agitato

<Si ascolta, sta succedendo qualcosa di strano nel bunker, la macchina registra dei segnali mai visti, inoltre pochi minuti fa ho registrato delle forti interferenze, forse sarebbe il caso di interrompere la procedura>

L'uomo non fece neanche finire la frase al suo interlocutore

<Ormai è tardi per fermarsi, l'obbiettivo è vicino, e comunque sarà stata sicuramente una interferenza fisiologica, la macchina ha lavorato continuamente nell'ultimo periodo>

L'uomo chiuse la chiamata senza attendere la risposta del suo interlocutore e voltando il capo si rivolse al responsabile Dale

<Procediamo all'istante con la simulazione>

Il responsabile richiamò con un cenno gli assistenti che lavoravano alle diverse postazioni di comando delle escavatrici, controllate direttamente dal sommergibile,

Leviathan, la ricerca del santuario dei cetaceiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora