10 - Cella vista mare

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Il professore Ruben, arrotolò l'elastico che aveva tra le dita cercando di scaricare su quel filiforme pezzo di plastica la rabbia che lo aveva preso pochi minuti prima e che lo avevo portato all'aggressione di quel vecchio alla terrazza dei Giardini di Augusto, gli abitanti del piccolo isolotto lo avevano sempre mandata su tutte le furie fin da quando era giunto a Capri, una mattina di ormai 10 anni fa, da studente brillante di scienze naturali, preso come tirocinante del centro oceanografico Caprese, lui che qualche anno dopo ne sarebbe diventato direttore a suon di grandi pubblicazioni e ricerche scientifiche all'avanguardia, aveva sempre provato astio verso quella comunità che gli si era dimostrata ostile a suo parere senza alcuna motivazione.

Quello che era accaduto la nottata appena trascorsa aveva solo acuito il nervosismo che era esploso in maniera tumultuoso contro quel vecchio grande rappresentante degli odiati cittadini capresi.

Proprio lui che aveva dedicato l'intera esistenza allo studio dei Cetacei e degli abitanti del mare, quasi come una fede, e che si inalberava ogni volta che sentiva blaterare le persone, di favole come quel santuario dei cetacei, e del bagaglio di leggende su ricchezze, magiche creature e oscuri incantesimi che da sempre quel luogo si portava appresso, doveva confrontarsi con un gigantesco mostro che sembrava uscito da qualche libro di Stevenson.

Lui che quando sentiva associare l'isola di Capri a leggende e misteri interveniva nettamente,

<solo baggianate! siete tutti dei creduloni >

aveva passato la vita a studiare proprio per poter smentire quelle becere dicerie, rimettendo tutto nelle sicure mani della scienza, certo la sua profonda testardaggine e il suo ego smisurato di certo non lo aiutavano nei rapporti umani, spesso finiva per discutere animatamente con i suoi detrattori, discussioni che ben poche volte era fondate sullo scambio di idee, quanto piuttosto su una gara alla offesa più pesante.

La scienza è l'unica cosa a cui l'uomo si affidava senza alcuna remora, da sempre ateo aveva pubblicato anche diversi libri cercando di spiegare le motivazioni di quelle leggende che dalla notte dei tempi circolavano attorno all'isola di Capri, smentendo una dopo l'altra con lucidissime riflessioni pragmatiche ogni pseudo favola circolante nella memoria locale degli abitanti.

Intimamente l'uomo aveva provato verso quella leggenda quasi un sentimento di attrazione-repulsione, e certamente da un lato avrebbe voluto trovare qualcosa che gli permettesse di capire cosa avesse generato quella leggenda, infatti come lui sosteneva da una vita scontrandosi con molte persone che blateravano di creature magiche e tesori leggendari, la storia del santuario come tutte le leggende e i miti dell'antichità erano stati per forza di cose generati da qualcosa di reale, qualcosa che per così dire aveva "ispirato" i creatori di quei racconti.

Ma quella mattina tutto era cambiato, infatti una enorme creatura arrivata da chissà quale mondo si era manifestata, distruggendo tutta la flotta di pescherecci di Capri e scatenando tutte le dicerie favoleggianti contro cui stava lottando da una vita, e talaltro come se non bastasse la gente accusava proprio lui, che mai aveva creduto alla leggenda del Leviatano, del suo risveglio.

La cosa aveva quasi del comico, se non fosse che l'uomo a causa di quei fatti si sentiva profondamente provato e molto arrabbiato.

La sua sembrava essere quasi una crociata contro quelle leggende che se da un lato aumentavano l'appeal di capri dall'altra all'uomo davano terribile fastidio, come se si sentisse depauperato da quelle favole di tutte le ricerche scientifiche che aveva realizzato sui Cetacei ospiti fissi di quella zona di mare.

Quelle settimane erano state caratterizzate da un altalena di emozioni a dir poco terrificanti, prima la lettera della Sovraintendenza che lo avvisava della sospensione dei fondi alla ricerca, che voleva dire per l'uomo la fine di tutti i suoi studi, a cui Ruben aveva reagito in maniera a dir poco disperata, aveva infatti spaccato ogni oggetto gli venisse tra le mani contro il muro del suo studio al secondo piano del centro di Ricerche marine di Capri.

Leviathan, la ricerca del santuario dei cetaceiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora