21 - Porte Millenarie

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Rick si guardò intorno per qualche secondo, quella dove erano finiti pareva essere una delle innumerevoli grotte che irroravano capillarmente l'area sotterranea caprese, era strutturata da un intrigante successione di formazioni stalagmitiche che alcuni fasci di luce diffusa rendevano simili a possenti sciabole luminescenti, Rick si voltò sentendo alcuni rumori, erano i suoi compagni intenti a risollevarsi dal pavimento del sommergibile che li aveva portati in quel luogo che pareva si incantato ma che allo stesso tempo era diventato inevitabilmente una trappola da cui Rick non sapeva come uscire, l'uomo si rivolse al dottore ancora convalescente,

<chissà a quanti km ci troviamo dalla superficie, dottore non so come faremo a uscire da questa situazione stavolta>

Cara si gettò tra le braccia del ragazzo iniziando un pianto nervoso che non era più in grado di trattenere, troppe erano state le emozioni di quelle ore,

Rick rimasto inaspettatamente e piacevolmente sorpreso da quella reazione, essendo tanto perspicacie quanto impacciato nelle relazioni riuscì però a reagire a quella grande dimostrazione d'affetto, solamente con una striminzita serie di pacche sulle spalle della bella Cara seguita da diversi rantoli di cui si stava già maledicendo mentre era intento a dirli, tipo

<dai, dai, dai che ce la facciamo>

Un vero conquistatore insomma. Ma presto qualcosa avrebbe catturato l'attenzione di tutto il gruppo, il primo ad accorgersene fu il dottore:

Impietrito, così era rimasto Malaparte, non aveva sentito manco una parola delle frasi pronunciate dal giovane Rick, troppo impegnato a stropicciarsi gli occhi, da quella incredibile visione: nella svagatezza del momento il gruppo tramortito dagli eventi di quei minuti, non avevano notato l'enorme novità che si ergeva di fronte a loro, e non si sa come questo fosse stato possibile, la novità in effetti era alta parecchie metri!

Infatti dietro alcune file di formazioni calcaree intrise da muschi il gruppo scorse quello che fece vacillare definitivamente il loro scetticismo sull'esistenza del mitico Santuario.

Il dottore sentì le gambe cedere, l'emozione era troppo forte, davanti a loro vi era infatti una gigantesca stele marmorea larga almeno 5 metri che pareva radicarsi dai meandri della terra come una enorme pianta secolare e stagliarsi per decine di metri sopra le loro teste fino a perdersi tra i meandri delle escrescenze vulcaniche di quell'antro.

Il dottore si avvicinò fremente e ancora incredulo, poteva essere quello l'ingresso al santuario dei Cetacei? Rick aggrottò la fronte per vedere meglio, sulla superficie della grande stele vi era una serie di incisioni fatte in una lingua però sconosciuta, ma alcuni ideogrammi posti sul retro della stele non lasciavano spazio ad alcun malinteso, le rappresentazioni ricoprivano senza interruzione diversi metri quadri di pareti rocciose e parevano essere delle primordiali rappresentazioni di esemplari di cetacei, pitture stupende, intrise di un blu marino acceso, che si avvicinava molto a rappresentazioni decisamente più recenti, come l'impareggiabile giudizio universale michelangiolesco, irrorato sul fondo dallo stesso blu, una tinta tanto bella da provocare alla vista una istantanea pace dei sensi. A quelle specie di capodogli, si alternavano però altre immagini stilizzate di uomini che, ora era chiaro, avevano sicuramente attraversato quei luoghi diverse centinaia di anni prima, Rick le osservò meglio, tra le sue passioni vi era in effetti anche la storia antica,

<mmm ho visto cose simili in molti dei miei viaggi, Persepoli, Micene ma soprattutto Babilonia, queste pitture ricordano molto le decorazioni di quei meravigliosi palazzi, stiamo parlando di almeno 1000 anni prima di Cristo>

al giovane parvè di colpo di esser tornato a Micene, cittadina greca che aveva visitato qualche anno prima, divenuta incredibilmente famosa per la fioritura circa 5000 anni prima di una delle più potenti civiltà della storia umana, potenza che essi avevano dimostrato con le loro immense architetture decorate meravigliosamente da pitture di una bellezza mai vista. Pitture che ad una prima vista parevano molto simili a quelle che i nostri stavano ammirando in quell'antro nelle profondità di Capri, le domande nella testa del ragazzo invece di placarsi, continuavano ad aumentare, poteva essere che una civiltà di quei tempi perduti fosse davvero passata da Capri millenni or sono? il ragazzo era senza parole, almeno di una cosa però era sicuro, quella già da sola, era una scoperta di valore inestimabile una vera rivoluzione per l'archeologia, non italiana ma mondiale, ma probabilmente quelle incisioni erano solo la punta dell'iceberg, Daveri inizio a pensare che avrebbe dovuto prepararsi a qualcosa di davvero incredibile.

Leviathan, la ricerca del santuario dei cetaceiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora