17-Storie di Capri

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<Così dispersa in questi giardini,

quando il mio essere si abbandona nell'azzurro mare che mi circonda

Riscopro la simbiosi con la natura

E la forza che unisce tutti gli esseri viventi>

La donna ripeté la frase facendola risuonare all'interno del piccolo sottomarino, come se fosse qualcosa di profetico, una specie di formula magica. La ridisse un'altra volta, il silenzio nel guscio marino era quasi irreale, gli eventi che erano capitati nelle ultime ore erano a dir poco sconvolgenti, Rick ripensò per un istante all'amico Giò chissà se si era salvato, in quella terrificante trappola sotterranea.

0867 35 39 26 l'uomo digitò per l'ennesima volta il numero di cellulare dell'amico,

<tuuu -tuuu> lo squillo lo lascio in sospeso per qualche secondo,

niente da fare il telefono non dava risposta, era come se fosse occupato, Rick reagì con un gesto di stizza,

<dai Rick sono sicuro che si è salvato> Cara accarezzò la spalla del giovane che era rimasto così visibilmente turbato da quegli eventi.

<lo spero davvero è il mio migliore amico, non potrei mai perdonarmi di averlo abbandonato la sotto>

<Giò è in gamba sono sicuro che ha trovato una via di fuga> disse la donna con tono consolante

Rick si riconcentrò sulle rivelazioni fatte qualche secondo prima dal dottor Malaparte, forse aveva la soluzione di quel profondo enigma che stava sfinendo Cara e il Dottore.

Quelle poche righe erano state l'ultimo lascito della madre di Cara, righe che secondo Malaparte erano il collegamento diretto al Santuario dei Cetacei, ma serviva qualcosa, mancava un anello per far quadrare il tutto, apparentemente le frasi di quel libretto parevano essere semplici pensieri messi su carta, da una giovane donna romantica e sognatrice, ma l'uomo sapeva che non era così, aveva imparato a conoscere Virgilia in quei mesi di lavoro fianco a fianco e se c'era una cosa che aveva capito era che dietro a ogni pensiero, verso, parola della donna anche quello apparentemente più leggero si nascondeva un ragionamento e uno schema ben preciso, mancava però qualcosa a a far quadrare il cerchio qualcosa che sbloccasse quell'enigma.

Rick pensava di aver la risposta, ma non ne era convinto, poteva essere tutto così semplice, poteva la soluzione di quell'enigma essere così ovvia.

probabilmente lo era,

<le cose spesso sono meno complesse di quel che sembrano>

la frase gli venne in mente come in una epifania fulminante, chissà dove l'aveva letta, se a dirla era stata qualche importante poeta, un Leopardi, un Manzoni oppure se era frutto di qualche chansonnier impegnato un Guccini, un Capossela per intenderci.

Probabilmente quella profonda osservazione era frutto più semplicemente della lettura di qualche bigliettino legato ai cioccolatini di cui il ragazzo era solito abbuffarsi nei periodi bui in cui il bisogno di zuccheri era particolarmente impendente, ma questo non aveva importanza, quello che importava era il significato, decise di rompere gli indugi.

<ragazzi, forse ho la soluzione, non posso credere neanche io che il tutto sia così ovvio>

Il dottore e Cara trasalirono, cambiando di colpo espressioni facendosi cogliere da un entusiasmo tanto immediato quanto straripante:

<dici sul serio, sai dove si trova il Santuario?> disse Cara stringendo il braccio del giovane in una morsa che di colpo divenne alquanto dolorosa,

Leviathan, la ricerca del santuario dei cetaceiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora