Vuoi sentire una storia?

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Il vento soffia,dando un attimo di tregua a quel caldo insopportabile.

Il sole in alto continua a bruciare la terra,quasi a volerla infiammare.Dalla terra si vedeva del vapore anche se non é possibile che ci sia ancora della sola goccia d'acqua.Sono due mesi che il sole splende e brucia.

I frutti cadono,troppo maturi,ma vuoti.Nemmeno un goccio di polpa.

Le acqua si erano come ritirate e la paura di una siccità si cominciava a sentire.

Molti si mettevano al riparo sotto un albero o si facevano un bagno al mare.O mettevano il ventilatore a mille e ci si attaccavano.

Il ghiacciolo per i bambini era un vero miracolo,un toccasana e non potevano farne a meno.

La gente usciva orma mezza svestita,non c'era più niente da fare.

***

E lui se ne stava seduto a guardare il mondo che si trovava davanti a lui.

Un mondo che lo aveva messo di fronte a mille prove,a mille difficoltà.A delle perdite molto grandi che non é ancora riuscito a dimenticare.

Sopratutto una perdita,l'ho aveva colpito.Una perdita che forse non dovrebbe contare più di tanto, ora mai.

Ma non puoi decidere che può rimanere anche dopo.

Una ragazza,vestita con solo degli shorts e una canottiera molto piccola,passa correndo e con delle cuffie alle orecchie.

Ma chi si metterà mai a fare joking con questo caldo?

Si chiede,per poi tornare con gli occhi in cielo.

Chi sa se riesce a vedermi.Si domanda di nuovo.

La porta di casa si apre e una bambina di circa sette anni esce saltando e con in mano una bambola.Si siede per terra sul gradino della veranda e si mette a giocare.

La guarda.

Guarda i capelli color mogano,che ricadono lunghi sul viso a forma di cuore.Guarda come sorride e come gioca felice con la sua bambolina.

Sorride.

Sorride,felice da far scoppiare il cuore.

Tutto questo forse,non sarebbe stato possibile se non fosse stato per lei.

Forse é il momento di andarla a trovare.

***

Prende le chiavi della sua macchina ed esce.Sulla soia della porta lo aspettano.

-Sei pronta?

La piccola fa un sorriso a trentadue denti,uno pò storto,come se dovesse cadere da un momento al altro.

-Sei sicuro?-gli chiede la moglie

-Si.Le presenterò e vedrai che andranno subito d'accordo.Ci vediamo stasera.

Le da un veloce bacio a stampo,poi prende per mano la bambina e la fa salire in macchina.

I primi cinque minuti la passano in silenzio,lui perso in quello che ha da dire,lei nel piccolo e fantastico mondo dei bambini.Poi si mette a cantare alcune canzoncine sentite alla televisione per bambini.

-Papà,dove siamo?-chiede quando si fermano

-Dobbiamo fare una cosa molto importante.

-Cosa?

-Salutare una persona.

La aiuta a scendere ed insieme varcano il cancello.

Non pensava che sarebbe tornato qui.Sono sei anni che non ci torna più.Per paura.Per non ricordare ciò che non c'è più.

Ma ora é di nuovo lì.

Davanti a quella lapide nera.

-Papà,perché siamo in un cimitero?

Lui gli indica la lapide e le dice di leggere.C'è scritto:

Isabella Stewart

13/09/1995-25/12/2017

Go in peace.

-Chi é?

-Una persona molto importante,a cui dobbiamo tutti molto.Era buona e giusta.Non pensava quasi mai a sé,ma solo ha non ferire gli altri,cosa non facile in un mondo come questo.

Prende una pausa,chiude gli occhi e rivede quel viso pallido,come se fosse consumata,ma felice perché gli altri erano felici.

Riapre gli occhi e si gira per guardare la figlia.

Quei occhi grandi e marroni,che ti sciolgono come un ghiacciolo appena li guardi.

Poi ritorna alla lapide.

-Vuoi sentire una storia?



Angolo nostro:

Eccoci tornate,di nuovo insieme,piccoli punti.

Sono passati quindici anni.Le cose hanno preso un'altra piega.

Un nuovo personaggio,niente a che fare con Bree.

Tutto sarà raccontato ad una bambina di sette anni.

Buona lettura e diteci che ne pensate.

PS:@SamiraSare per ripicca questa sarà il solo capitolo per stasera!

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