19- Diversamente io

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Camille's pov
Mi giro immediatamente, non vedo nessuno. Mi rigiro da tutte le parti e niente. Raccolgo, la mia borsetta lilla caduta nel prato. Appena mi rialzo sento soffiarmi nell'orecchio.

Qualcuno mi tocca la pelle del collo; alitando, su quest'ultimo. Ho praticato auto-difesa sin da quando ero solo una bella bambina paffutella, con i riccioli dorati , la bretella del vestito abbassato che mamma ,puntualmente mi alzava e un sorriso da un orecchio all'altro. Ero e sono tutt'ora, una persona legata ai libri ed alla lettura e non ho un fisico molto atletico...

Mi metto in posizione di attacco, quando sento che la presunta persona è vicina faccio per tirarle un calcio ma fallisco.

Da questa velocità suppongo sia un vampiro o un licantropo...

Elena e Giulia mi guardano come per fare segno di andarcene, le accontento e incomincio a correre.

Arrivata al boschetto vicino scuola, mi fermo per riprendere fiato e controllo l'eventuale presenza di qualche inseguitore.

Non vedendo nessuno mi inginocchio per terra con il fiatone.

-R-ragazze io n-non mi s-sento tanto bene- sento dire da Elena.
Mi giro nella sua direzione e ha gli occhi chiusi e con una mano si accarezza la tempia.

Consiglio a Giulia, di portarla alla casa. Di darle dell'acqua e zucchero.

Prende Elena sotto braccio e mi intima di non rimanere troppo fuori; scuoto leggermente il capo e lei se ne va.

Dopo neanche cinque secondi sento un fruscio verso il pino. Aguzzo l'udito e dopo pochissimo, vedo uscire dall'albero un lupone nero notte con degli occhi scuri come pozzi e un sorriso, non molto amichevole.

Mi trasformo anche io, vado verso una quercia e poi giro e rigiro per confonderlo.

Mi fermo dietro la quercia, molto grande e con dei rami grossi ed intricati.

Credo di essere finalmente salva ma, ecco che sento qualcuno dietro di me. E chi puó essere se non il lupo?

Si ritrasforma in un secondo e provo a non guardare anche se devo ammettere che non è male...

Occhi grigio scuro e capelli marroni chiaro. Niente a che fare con Matt ma, carino c'è.

Mi blocca contro la quercia annusando il mio odore, mi guarda negli occhi e fa aderire la mia schiena con la quercia. Scalcio e tiro pugni all'aria; prova ad avvicinare la sua bocca, contro la mia "no non rimarrò qui ad aspettare che qualcuno mi salvi!" penso.

Riesco a colpirlo sullo stomaco; si piega in due dal dolore. Ne approfitto per scappare, scavalco un'arbusto intricato. Penso di averlo seminato e corro.

In poco tempo sono davanti il dormitoro. Faccio piano e dopo aver superato il pavimento di legno, cigolante senza fare rumore, voglio una statua! Vado verso la stanza di Elena che è unica.

È composta da un letto color panna e rosa, la camera è color
Salmone. Ha mensole sparse qua e là; la scrivania è piena di scartoffie e cartoncini.

Giulia, sta aiutando un po' Elena; sono nel bagno accanto che Elena sta vomitando. Mi corico con le gambe a penzoloni sul letto.

I miei occhi si chiudono da soli...anche se é giorno.

My space
Scusate!!! Dovevo aggiornare molto prima ma sono stata incasinata. Bye,bye😚😘

Innamorata del mio Alpha-1 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora