24- La rosa di sangue

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Mi alzo dal letto con il suo profumo, sono frustrata e delusa!

Doveva starmi accanto non andarsene, la mia lupa piagnucola.

E va bene che potrei e posso tutt'ora affondare i miei canini d'avorio sul suo delizioso e ... Stop!

La devo smettere che mi stanno spuntando i canini ... Detto fatto! Un rivoletto di sangue esce dal mio labbro inferiore; ma possibile che  ho tutta questa fame?

Decido di non pensarci e fermo il mio girovagare per la stanza.

A piccoli passi, - dato che la testa sembra scoppiarmi - mi dirigo verso la porta e metto la mano sul pomello argentato e, con un cigolio, la porta si apre rivelando una moltitudine di corridoi.

Anche se sembra il labirinto di Creta la mia lupa sa benissimo dove andare, sempre a piccoli passi, mi conduce verso una grandissima e bellissima stanza.

È piena di tappeti con decorazioni, ci sono due divani in pelle bordeaux e si vedono due scale dorate.

Sforzandomi provo a salirle una ad una, passo per passo arrivo fino in cima.

Piena di affreschi, si estende  per tutta una parete una grandissima biblioteca.

Libri piccoli, grandi, rilegati in oro, di tutti gli autori possibili e immaginabili.

Credo di aver trovato il paradiso, oh sì!

I miei occhi vorticano e ammirano tutta questa magnificenza.

Inoltre, vedo che ci sono delle sedie rivesite in tessuto dorato che partono dal soffitto e scendono fino ad arrivare quasi a toccare terra.

Sono regolabili e così si può passare da un ripiano all'altro.

Mi siedo e, con mia fortuna, questa specie di altalena è molto comoda.

Frizzo all'idea di tutta la possibile lettura.

Fin quando adocchio un libro nero, nero pece, in pelle. Come attratta da quest'ultimo, mi muovo in direzione del libro.
Peccato che c'è un'altra sedia  dove voglio andare, con la quale sbatto.

La persona che stava appollaiata a leggere salta in aria e si volta verso di me con sguardo truce, noto che è la ragazza di prima.

Mi guarda con gli occhi rossi che piano piano diventanto bordeaux, ma io questa sfumatura la conosco. Matt!

Per un attimo rimango paralizzata ma dura poco perchè lo sguardo della ragazza o lupa o cagna-quello che è insomma- è fisso su di me .

Sposta i capelli neri, liscio spaghetto dalle orecchie e posso ben notare che nei suoi occhi c'è qualcosa, un qualcosa di strano; uno strano luccichio.

Devo ammetterlo, mi mette in soggezione e faccio per spostarmi al che, mi cade il librone dalle mani e con un tonfo, tocca il pavimento.

La ragazza porta uno sguardo da me al libro, alternandolo e poi scoppia in una fragorosa risata.

Stranita e confusa più di prima me ne vado e faccio la strada a ritroso.

O almeno credo sia così, qualcosa vuole però, che le mie gambe se ne vadano a spasso come mosse da qualcosa di sovrannaturale.

E uno, due, tre passi, arrivo a quella che sembra l'entrata.

Davanti a me un portone scuro, che le mie mani aprono con cautela.

Metto un piede fuori dall'uscio e guardo il cielo è scuro, pieno di nuvole.

Meglio così, se no mi sarei bruciata. Mi chiedo ancora come abbia fatto Matt a capire che sono un'unione tra un vampiro e un licantropo.

Ai licantropi piace il sangue! Mmh, glielo chiederò in seguito.

Scendo i gradini in marmo e davanti a me, tutto è ricoperto dalla neve.

Poso un piede su questa coperta soffice, anche se fredda.

Però, i miei piedi non sono infreddoliti ma neanche sento caldo.

Cammino senza meta e trovo una parte di giardino senza neve, un sentiero fiorito con rovi e foglie intricate che gli conferiscono un'aria fiabesca.

Cammino e vedo una specie di gabbia per uccelli enorme, bianca e ricoperta da rovi intricati.

Entro dalla porticina, e davanti a me varietà immense di rose, rose rosse, rose nere, rose bianche e persino blu.

Che si uniscono provocando un' unione di odori piacevoli e che non avevo mai sentito prima .

Incantata dai colori, indietreggio per vedere tutte le rose nella loro bellezza, ma le mie gambe incontrano una superficie che suppongo sia di marmo.

Mi giro e vedo una fontana e
nel ripiano di sopra, della terra, come se, qualcuno ci avesse piantato un fiore e poi l'avrebbe tolto.

Salgo sulla fontana e faccio attenzione a non toccare l'acqua.

Sull'ultimo ripiano, dove c'è la terra, vedo un' incisione scritta in una lingua che non conosco.

Pur non conoscendola, riesco a capire lo stesso cosa c'è scritto:
"se la rosa di sangue tu possiederai, la regina degli immortali diverrai".

La scritta mi colpisce molto, ma data la mia insaziabile curiosità continuo a girovagare per la serra.

Dietro, un'altra porta che apro subito. Un altro sentiero fiorito che percorro con eccitazione.

Alla fine di questo, un gazebo con delle sedie e un'altalena, sempre senza neve.

L'altalena è appesa a un albero, guardandola, vedo una ragazza seduta lì che si dondola in modo lento.

Sembra quasi una bambola:
senza vita.

La bocca è rigida e gli occhi sono stanchi e assenti, i capelli biondo ramato ricadono nelle spalle.

Mi osserva con quegli occhi grigi e belli ma allo stesso tempo vuoti e spenti.

Canticchia :
" L'insieme tra bene e male,
Fra buio e luce,
Ti basta una rosa
piccola principessa trovar,
La rosa che ha in
il bene e il mal
E regina dei non morti diventar."

Poi continua:
"Principessa fa presto,
Non perdere un momento
Prendi la rosa non aspettar,
A meno che non vuoi che si scateni nella terra dei non morti, Il mal"

Principessa, quale principessa e poi, la rosa di sangue? Dagli occhi della ragazza, sgorgano lacrime sanguigne e dopo un ultimo sorriso, incomincio a vedere sfocato finché la ragazza scompare completamente.

La testa mi martella è come se,  avessi una bomba che sta per esplodere.

Quando il dolore si calma noto che, il paesaggio è rovinato e vecchio.

Mi avvicino all'altalena e si muove, mi ci siedo e dondolandomi al venticello, incomincio a canticchiare quella canzoncina.

Innamorata del mio Alpha-1 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora