Prima che tutto il vicinato potesse essere raso al suolo, il cielo si scurì e un fulmine divise i due demoni.
La scarica elettrica era stata talmente forte che la strada presentava una crepa e delle bruciature attorno.
Cercai con lo sguardo la causa di quell'improvviso cambiamento climatico e la trovai nella ragazza dai capelli rossi che si stava dirigendo a grande velocità verso i due.
«Siete impazziti?» li rimproverò una volta arrivata.
Elettra stringeva in mano una frusta violacea da cui partivano scintille e scariche elettriche. Ne rimasi affascinata, anche perchè non avevo mai visto la sua arma.
Hauros e Armaros parvero scocciati del suo improvviso intervento, tuttavia non accennarono a metter via le lame e la falce.
«Che vuoi Elettra?» domandarono bruschi.
La ragazza aggrottò le sopracciglia, irritata dal tono.
«Stavate per distruggere una zona di Londra: non posso starmene con le mani in mano!» li rimprese. «Che cavolo avete da litigare?»
Entrambi misero via le armi e si ammutolirono, probabilmente imbarazzati.
«Ciao Faith.»
Laurence era arrivato ansimando, poggiandosi a me. Il suo viso era arrossato a causa della corsa e sembrava aver bisogno di riprendere aria.
«Ciao anche a te Nick!» disse poi, rivolto al ragazzo alle mie spalle.
Io sorrisi e mi rivolsi ad Elettra, grata. «Fortuna che sei arrivata tu: sarebbe stato un casino altrimenti.»
Lei mi fece l'occhiolino e si mise fra i due. «Scusate, ma io sono venuta principalmente per Faith.»
Detto questo si avvicinò a me e tirò fuori un pezzo di carta, o meglio, un disegno.
«L'ho trovato mentre rovistavo per la casa di Laurence.» disse, mettendosi poi ad accarezzare i ricci del ragazzo. «Sono sicura che ti sarà utile: è il disegno della grotta dove Samuel ha sigillato i poteri di tutti noi.»
I miei occhi brillarono. «Wow! Basterà solo cercarla su internet e l'avremo trovata.»
La faccia di Elettra divenne malinconica. «Ci ho già provato, ma né i miei poteri, né internet l'hanno trovata. Credo sia protetta da un sigillo o un incantesimo.» spiegò.
Sbuffai.
"Sarebbe stato troppo facile immagino."
Stavo per ringraziarla per il disegno, quando lei mi prese per un braccio e mi prese in disparte.
«Detto tra noi Faith, io non ricordo nulla di questa grotta o del mio passato... È come se mi mancasse un pezzo di memoria.» mormorò, voltandosi poi a guardare Armaros e Hauros. «E scommetto che la stessa cosa vale per gli altri demoni.»"Odio geografia..." pensai, mentre aprivo l'atlante e cercavo di finire i compiti che mi avevano assegnato.
Dovevo disegnare la cartina di Londra, come se non ne avessimo abbastanza nelle agenzie di viaggio di tutto il mondo.
Notai solo dopo la figura che stava uscendo dal muro della mia camera.
«Vuoi aiutarmi a fare i compiti?» scherzai.
Armaros diede un'occhiata all'atlante e poi scosse la testa.
«Vedo che il mestiere dei cartografi non è caduto in disuso.»
Sbuffai e tornai a guardare la cartina. «Vorrei che lo fosse.»
«Hai scoperto altro riguardo al passato o a dove potrebbe trovarsi questa fonte di potere?» domandò con curiosità.
Scossi la testa amareggiata. «No, siamo tutti ad un vicolo cieco.» dissi, voltandomi nuovamente. «Come mai lo vuoi sapere?»
Armaros mi mostrò alcune ferite che si stavano piano piano rimarginando. «Perchè la situazione lì fuori è grave: ci sono orde e orde di demoni minori che non fanno altro che infestare le strade.» mi rispose, ma il suo tono sembrava annoiato. «Ho dovuto fare un pò di "pulizia".»
Annuì, schiacciando nervosamente la gomma tra l'indice e il pollice.
«Una volta trovata questa fonte, cosa dovremmo fare?» domandai.
La ricerca era iniziata perchè tutti noi contraenti pensavamo fosse la cosa più giusta da fare: una volta alla fonte, avremmo avuto un'idea su come procedere in futuro.
Anche i demoni si erano rivelati accondiscendenti, soprattutto perchè Londra si stava davvero riempendo di energia negativa e di creature minori.
Armaros, in particolare, sembrava ansioso di trovare questa fonte.
«È il luogo dove tutto è cominciato e troveremo sicuramente degli indizi sul perchè siamo stati risvegliati.» mi spiegò convincente. «È brutto stare con le mani legate, vero Faith?»
Sospirai.
«Ho bisogno di riposo: non venirmi a disturbare.» mi avvertì, sparendo nel pavimento.
Gli feci il verso, afferrando la riga e mettendomi a disegnare.
Man mano che segnavo i vari quartieri, però, qualcosa balzò ai miei occhi: a nord-ovest c'ero io, a nord-est Laurence, a est Josh, a sud Margaret e ad ovest Nick.
Eravamo tutti disposti in una specie di ordine preciso.
In trance, afferrai un pennarello rosso e cominciai a collegare i vari territori tra loro con delle linee rette.
«Impossibile...» mormorai infine, osservando la cartina da lontano.
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Black Faith
غموض / إثارةLa vita di Faith è una monotona routine che si ripete da quando è venuta al mondo... O almeno fino a quando il suo defunto nonno non le lascia in eredità una chiave d'argento che apre l'unica porta della vila dei suoi nonni che è sigillata da anni. ...