Non so cosa mi aspettassi, forse ho semplicemente letto troppi di quei romanzetti in cui la studentessa e il professore si giurano amore eterno, non volevo certo dividere il resto della mia vita con lui ma mi ha fatto comunque male; mi rendo conto che mi sto comportando come una bambina viziata, ma non posso evitarlo: nel momento in cui ha dato a Rebecca il permesso di chiamarlo per nome, lei ne ha approfittato senza ritegno e io ho provato il forte impulso di fare lo stesso, ma a differenza sua io ho una decenza. Qualche giorno fa ero preoccupata che non dirle di aver rincontrato Tommaso potesse rovinare la nostra eterna amicizia, ora invece sono convinta che sarà lei a distruggerla. Non le rivolgo la parola per tutta l'ora successiva, con la scusa di prestare attenzione alla spiegazione di matematica, sono ancora arrabbiata quando succede ciò che non avrei mai immaginato: bussano alla porta ed entra un elegante uomo in giacca e cravatta.
«Salve professoressa, sarebbe così gentile da prestarmi la studentessa Seleucida» il professor Smith – non intendo più chiamarlo Ben – guarda la sua collega mentre mi indica con un cenno della testa, si vede che è nuovo perché tutti sanno che durante le ore della nostra intransigente docente di matematica nessuno è autorizzato a uscire, sento dei mormorii alle mie spalle e colgo qualche frase in cui le mie compagne si preoccupano per il bel viso dell'insegnate, non penso che verranno alle mani, ma neanche che la professoressa gliela farà passare liscia.
«Allora?» insiste lui, che evidentemente non si rende proprio conto di essersi incamminato su un sentiero pericoloso, solo che accade l'impensabile: lui sorride, lei sbatte le ciglia e mi concede il permesso di uscire. Se non fossi troppo stupefatta da ciò che è appena successo probabilmente mi domanderei perché ha chiesto di me dopo che siamo stati in classe insieme fino a un'ora fa.
Non abbiamo una vera e propria sala professori in questo edificio, così lui si mi fa cenno di accostarci a una delle grandi finestre del corridoio, le imposte sono socchiuse e una leggera brezza autunnale fa ondeggiare i miei capelli, quando alcune ciocche mi finiscono davanti agli occhi rimpiango di non averli legati stamattina, ma non mi renderò ridicola cercando di liberarmi la visuale.
«Probabilmente ti starai chiedendo perché ho fatto quel che ho fatto» chiamarmi fuori dall'aula? Ci metto qualche istante a realizzare che sta parlando dell'autorizzazione che ha dato a Rebecca e siccome sta usando l'italiano capisco che vuole affrontare un discorso serio «ho concesso alla tua amica di chiamarmi così davanti agli altri perché sembra una persona che non ha paura delle insinuazioni, mentre ritengo che tu possa temere che gli altri possano pensare che i tuoi buoni voti siano dovuti solo alla nostra confidenza» come fa a sapere che prenderò dei buoni voti? di quale confidenza sta parlando? Tante domande mi ronzano per la testa ma, prima che possa farne anche solo una, lui continua «comunque, quello che c'è tra di noi non è cambiato, se vuoi chiamarmi anche tu così in pubblico, puoi farlo» cos'è che ci sarebbe tra noi? Non riesco ad aprire bocca perché lui si sta già allontanando dicendomi di rientrare. Troppo intontita per fare alcunché, torno in classe, beccandomi un'occhiataccia dai miei compagni, spero non mi chiedano cosa è successo perché non l'ho capito neanche io.
«Fammi indovinare, ti ha voluto comunicare la data di consegna della recensione, vero?» domanda Rebecca a voce abbastanza alta affinché anche i nostri vicini sentano. Annuisco subito, non sapendo come ringraziarla per quell'aiuto inaspettato e dimenticandomi di essere arrabbiata con lei. Reb mi sorride, complice, quasi volendomi dire che sa cosa è davvero successo là fuori, ma non è possibile. La mia amica torna a concentrarsi sull'esercizio alla lavagna, vorrei dire qualcosa per discolparmi o scoprire ciò che crede di conoscere, ma mi rendo conto che ha appena evitato la diffusione di un orribile pettegolezzo su di me, quindi decido di lasciare perdere. Ci conosciamo da una vita e ci raccontiamo ogni cosa, sicuramente mi dirà tutto.
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Incanto
Fantasy"Quando l'eroina si manifesterà occhi di gelo e capelli di fiamma avrà vestiti di luce e intenti di tenebra sfoggerà." Larissa Seleucida ha occhi azzurro ghiaccio ma non è l'eroina di cui parla la profezia. La prescelta è Rebecca, la sua migliore am...