Capitolo 19: Un bicchiere d'acqua (prima parte)

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Quando ha detto che sarebbe stato facile come bere un bicchier d'acqua, non pensavo che avrei dovuto prenderlo così alla lettera.
Nei due giorni che ho passato qui non ho visto molto, sono perlopiù rimasta in camera con Rebecca – che c'è da dire ha cacciato Ben ogni qualvolta cercasse di entrare per spiegare qualcosa di nuovo solo a lei – e non ho neanche più avuto occasione di rivedere Tommaso per chiedergli cosa intendesse con quella frase sibillina, anche se ora che sto per sostenere la prova posso capirlo da sola.
Al centro della sala c'è un tavolino con sopra una brocca di cristallo e i nuovi candidati studenti devono solo riempire un calice – ce ne sono un centinaio allineati a sinistra – con il suo contenuto e poi berlo. Sembra semplice, anche se non ho ancora capito come scartino i non idonei dato che per il momento hanno bevuto una decina di ragazzi e sono tutti tornati al loro posto in fila senza fare altro. La risposta mi arriva poco dopo che ho formulato questo pensiero: un ragazzo svuota il bicchiere in un sorso, poi inizia a tossire e sputacchiare, si porta le mani alla gola come se stesse soffocando o... affogando. Gli altri in fila non sembrano molto sorpresi, forse ne erano già a conoscenza, e neanche Rebecca pare scossa, Ben deve averla avvertita o magari essere legati a una qualche profezia ha i suoi vantaggi; quanto a me, ho il respiro mozzo, neanche fosse toccato a me bere, perché ho appena capito che se non si è dotati di poteri magici il liquido invade i polmoni. Mi volto verso il muro alle nostre spalle, delle figure incappucciate sono lì allineate, non si sono mosse dall'inizio della "prova" e neanche ora danno segno di voler intervenire. Gli spasmi alle mie spalle si fermano e non ho il coraggio di voltarmi e affrontare un nuovo cadavere, anche se suppongo questo avrà un aspetto migliore del precedente. Rebecca alla mia sinistra mi dà un gomitata e mi costringe a girarmi: «Tranquilla, è ancora vivo.» Seguo con lo sguardo il punto che mi sta indicando e noto anche io che il petto del "cadavere" si alza e si abbassa ancora. Suppongo sia una buona notizia scoprire che in caso la fiducia di Tommaso sia mal riposta non morirò ma sverrò in seguito a un'atroce agonia. Questa scuola di magia, accademia o quello che è non assomiglia per niente a quelle descritte nei libri.
Come avevo previsto, quando è il turno di Reb, la mia migliore amica sorseggia con calma il liquido e poi torna al suo posto senza alcuna esitazione. Ora tocca a me, Reb mi sfiora la mano mentre avanzo e non ho bisogno della nostra telepatia per capire che mi sta dicendo di non preoccuparmi perché andrà tutto bene, ciononostante ho paura, se fosse stato un test o qualcosa di simile avrei potuto impegnarmi per superarlo oppure incolpare me stessa per non essere riuscita ad entrare, ma così sono solo in balia del destino e non è giusto, non lascerò che uno stupido bicchiere decida della mia vita.
Dopo lo svenimento di quel ragazzo, ci sono stati circa altri quaranta bevitori e più della metà ha fatto la stessa fine. Mentre stringo le dita intorno al manico della brocca e inizio a versare prendo una decisione improvvisa: resisterò. Non ho ancora idea di come farò ma cercherò in qualche modo di convincermi che sia solo psicologico, che non sto affogando per davvero, il poco liquido che devo ingoiare non è sufficiente per affogarmi... giusto? Sento il panico attanagliarmi il petto mentre avvicino il calice alle labbra, se ritengo che tutto questo sia una follia sarebbe il momento ideale per tirarmi indietro ed evitare di soffrire inutilmente. Tommaso ha scommesso su di me, ma posso fidarmi di una persona che ho incontrato appena un mese fa e con cui all'inizio ero ai ferri corti? No. Ma non ha importanza perché mi fido della mia migliore amica che conosco da una vita e ho fiducia in me stessa. Resisterò.
Vuoto il bicchiere in un sorso, l'acqua scende rapida e fresca per la mia gola, poggio il bicchiere sul tavolo accanto agli altri usati sulla destra. È andata meglio di quanto pensassi, alla fine si è davvero trattato di bere un semplice bicchiere d'acqua. Sto per voltarmi e tornare a posto quando sento l'aria venirmi meno, succede in un istante, non riesco più a respirare e vedo nero.

-Prossimo capitolo: Un bicchiere d'acqua (seconda parte)-

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