Incanto

Capitolo 37: Gelida Gala (1)

Indosso ghiaccio. O meglio, una lunga veste costellata da traslucidi cristalli che lo rievocano.

Queste settimane sono state frenetiche, in particolare per Tellula presa dagli ultimi preparativi, ma sono riuscita a sistemare le cose. Pare che stesso Jurian le abbia parlato dopo il suo exploit, ammettendo che Vandine non sarebbe mai potuta essere la scelta giusta e che trascorrendo tempo con me aveva aperto gli occhi. Sinceratasi delle intenzioni del migliore amico, Tea ha preso per buona anche la mia deposizione in cui sostenevo che Tommaso era stato così occupato dall'abituarsi al nuovo ruolo che mi aveva ignorata di conseguenza mi ero avvicinata a Jurian. La versione di Rebecca è stata che, siccome avremmo avuto tutte un accompagnatore, non voleva rimanere sola e se n'è trovata uno carino e libero. Una bugia meglio costruita dell'altra, ma ognuno ha creduto a quello che voleva sentire.

Vandine è stata intrattabile, ha provato più volte a mettermi in difficoltà, specialmente a pozioni, ma sono riuscita a cavarmela senza ustionarla.

Ben è stato sorpreso quando, quello stesso pomeriggio nel bosco, mi ha domandato se andassi al ballo e gli ho raccontato l'accaduto, mi sono aperta un po' ammettendo che non provi chissà quali sentimenti, ma neanche volevo inscenare un dramma pubblico lì per lì. Ho apprezzato che non abbia fatto commenti, mi ha solo rammentato che, essendo lì come sorveglianza, se Jurian non si fosse rivelato tanto gentile quanto pareva, sarei potuta andare da lui per farlo cacciare.

E poi c'è Tommaso, che la sera stessa della proposta mi ha chiesto se fosse consono che continuassimo a dormire insieme. Sono riuscita ad evitare che mi lasciasse almeno lì, ma il resto del tempo si è fatto più distaccato e preserva gli spazi personali.

Spero solo che dopo stasera tutto torni alla normalità. Potrò semplicemente sostenere che non siamo funzionati come credevamo e ognuno andrà per la sua strada, o almeno spero non ci siano ripercussioni, l'intera faccenda si è svolta in maniera troppo strana e mi sorge il dubbio che Tom si sia allontanato con il preciso fine di non dare adito a domande.

È proprio l'ambiguo oggetto dei miei pensieri a bussare. «Jurian è arrivato, lo faccio entrare e poi vado a prendere Rebecca. Divertiti» mi comunica dalla porta chiusa, con un tono che si abbina troppo al tema della serata. Non posso iniziare con questo umore, non riuscirei a godermi il ballo.

Senza ulteriori indugi apro la porta e Tommaso ferma i suoi passi per voltarsi. Il completo verde abete gli calza alla perfezione e i capelli, tenuti in ordine da un'abbondante dose di gel, scintillano quasi quanto il ghiaccio stesso.

Prima che io possa dire qualcosa di sconveniente, Tom rilascia un "uau", ammirandomi dall'alto in basso con studiata lentezza. «Sei un incanto, il tuo cavaliere sarà un uomo felice» confessa.

«Grazie» "anche se la sua dama potrebbe non provare lo stesso sentimento", ma non oso proferire la seconda parte.

«Non so come siano riusciti a ricreare l'esatto colore dei tuoi magnifici occhi glaciali» continua Tommaso. Vorrei ribattere che non hanno ricreato le mie iridi, bensì il ghiaccio a cui anch'esse assomigliano, ma le corde vocali sono congelate.

Dovrei sentirmi felicissima, eppure tutto ciò che vedo è la sua espressione rammaricata e il braccio sollevato a mezz'aria, incerto se offrirlo per scortarmi alla porta. Si dirige da solo ad aprire.

«È tutta tua, trattala bene» avverte, la minaccia non suona affatto come una giocosa ammonizione da un amico in comune.

Rimasti soli, il mio cavaliere effettua un galante baciamano, promulgandosi in elaborati complimenti che accetto civettuola, sebbene nessuno mi scaldi quanto quell'esclamazione stupita.

Jurian mi fa eseguire un'elegante piroetta, di rimando insisto affinché si lasci studiare. Il completo che indossa è la versione maschile del mio abito e so già che gli calza alla perfezione perché ero con lui alle prove, quindi non mi soffermo sul modo in cui la giacca si tende sulle spalle, bensì sulla treccia ramata che pende al centro della schiena, arrivandovi a metà. Sommandola alla mia chioma "raggi di sole", mi sovviene il dubbio che forse vestire due maghi del fuoco da ghiaccio non sia stata l'idea geniale che credevo, ma ormai è tardi per i ripensamenti.