Capitolo 43: A carte scoperte (1)

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«Come sei riuscita a monopolizzarlo per mesi?» chiede Ydna. Oggi Vandine non è venuta, quindi si è aggregata a me e Reb per pranzo e lezioni. Presa da sola, è una maga sopportabile e simpatica, tranne quando indaga sulla mia relazione con l'Incantatore.

«Per l'ultima volta, non monopolizzo nessuno, ciascuno fa ciò che vuole.» Lancio un'occhiata disperata a Rebecca, ma l'infame ha le cuffie nelle orecchie e gli occhi bassi sul libro.

«Quindi siete in una relazione aperta?»

«No, non siamo in una relazione, e basta!»

«Allora perché non frequenta nessuno?»

«Saranno fatti suoi?» Non mi importa se prima ridevamo e scherzavamo, un'altra insinuazione e do fuoco anche ai suoi capelli.

«Non capisco perché ti offenda tanto, non sei tu la parte lesa, è la popolazione femminile della scuola ad aver subito una perdita.»

«Non ne dubito...»

«Sul serio, fino a... quando è stato? Un mese dall'inizio dell'anno?... Passava quasi ogni notte in compagnia, poi ha scelto te ed è diventato monogamo. Nessuna relazione senza sentimenti può durare così tanto, anche se fosse che ci vai a letto per tenere il posto, non crederò mai che neanche una volta tu gli sia venuta a noia.»

«Grazie, suppongo.»

«Quindi ci vai a letto?»

«Sai che c'è? Non devo rendere conto a te, di' quello che vuoi, io e l'Incantatore sappiamo come stanno le cose e questo è l'importante.»

«L'hai presa troppo sul serio, piuttosto, dove hai trovato quel bracciale magnifico?»

La conversazione vira su negozi carini in cui fare compere e la mia fantomatica relazione viene accantonata. Per fortuna, perché non so quanto avrei potuto reggere prima di tradirmi perché, effettivamente, io vado a letto con Tommaso.

 Per fortuna, perché non so quanto avrei potuto reggere prima di tradirmi perché, effettivamente, io vado a letto con Tommaso

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«Hai messo tu in giro la voce che stiamo insieme?»

«Non credo ci fosse molto da mettere in giro, conviviamo... Perché questa domanda? Prima non t'importava tanto, è successo qualcosa?»

«No, solo che... Prima non era tanto personale, adesso credono che ci frequentiamo in modo serio.»

«È decisamente successo qualcosa.»

«...»

«Niente? Non me lo vuoi proprio dire, eh? D'accordo, allora, vado a mettere in giro la voce che non usciamo insieme, va bene?»

«No! Se vai così a smentirla, attirerai solo più attenzione. Se dovesse saltare fuori in una conversazione, di' la verità, altrimenti lasciamo che il pettegolezzo muoia.»

«D'accordo allora, non risolvo la faccenda. Va bene... Io ora vado, ci vediamo dopo.»

«Dove stai andando?»

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