Apro gli occhi. La camera è buia. Tartasso il comodino per trovare il cellulare, ma per mia sorpresa non c'è traccia né dell'uno né dell'altro. Ah, è vero! Sono dagli zii, che idiota!
Faccio per girarmi dall'altra parte, ma cado. Come faccio a cadere da un letto cosi grande?
Mi alzo e a tatti cerco di accendere la lampada. Guardo l'orologio appeso al muro: fa le tre e trenta del mattino, giusto in tempo. Vado in bagno e inizio a prepararmi. Quando finisco solo le quattro e venticinque minuti.
Prendo il mio vestito e cerco di arrangiarmi con la cerniera sulla schiena. Dopo sette minuti di tortura riesco a chiuderla. Mi guardo allo specchio contenta dell'abbigliamento. Ho scelto un vestito blu notte che mi arriva al ginocchio, stretto in vita e largo in giù con una scollatura quadrata. I capelli perfettamente lisci e un trucco leggero, tranne per il mascara.
Eccomi qui. Pronta per andare al college. È così strano dirlo.
Mi riprendo dai miei pensieri e sentendo porte aprirsi e chiudersi capisco che gli zii sono svegli e saltano da una camera all'altra intenti a prepararsi.
<<Buongiorno Diana. Giù c'è la colazione. Noi siamo quasi pronti>>, mi dice la zia mentre attraverso il corridoio. Scendo e prendo un boccone dalla brioche vuota, ma, non appena mi siedo, sento piangere uno dei gemelli. Corro subito da loro; Alice si è svegliata per tutto il casino e per calmarla la prendo in braccio. Sa di quel profumo particolare che hanno tutti i neonati, ha degli occhi color nocciola chiari e delle labbra sottili.
Dopo pochi minuti si riaddormenta.
<<Si è addormentata subito, stranamente.>> Alzo lo sguardo e vedo lo zio sulla soglia della porta.
<<Beh, penso fosse stanca, è comunque presto per lei>>, bisbiglio.
<<Andiamo, tua zia sta dando di matto. Si stressa molto in situazioni del genere, lo sai anche tu.>> Sorride e una luce gli illumina gli occhi. Non ho mai visto nessuno, a parte lui, amare in quel modo un'altra persona.
<<Mi dispiace non aver potuto salutare nonna>>, mormoro.
<<Era stanca. Ieri ha fatto le ore piccole guardando una soap-opera, tranquilla la rivedrai presto>>, cercano di consolarmi gli zii.
Partiamo in perfetto orario.
<<LA MAMMA! Non l'ho chiamata. Sarà preoccupatissima>>, grido ricordandomi di lei.
<<Tranquilla tesoro, ci ha telefonato ieri sera, ma tu dormivi. Le ho detto che la richiamavi>>, sorride zia Maggie.
***
Il cuore mi batte a mille e non vedo l'ora di conoscere la mia compagna di stanza; spero abbia i miei stessi interessi.
La zia non si stacca più da me e lo zio la tira indietro con forza. Mi dà un ultimo bacio prima di salire in macchina e partire.
Mi dirigo verso il dormitorio. La stanza è la 54 C. Busso, non si sa mai. Nessuno mi apre e decido di entrare. La camera è abbastanza spaziosa e per due persone va benissimo. Due letti singoli, due scrivanie e due piccoli armadi.
La mia compagna non è ancora arrivata, perciò inizio a disfare le mie valige. Essendo la prima posso scegliere il letto migliore, ma sembrano entrambi uguali perciò metto le mie cose su quello a sinistra. Impegnata a organizzare tutto nei minimi dettagli, sento bussare alla porta. Ho un colpo al cuore, ma vado ad aprire.
Davanti a me c'è un ragazzo alto, molto alto, con i capelli bruni e degli occhi verdi chiari che mi fissa: <<Hai intenzione di starmi ancora molto tra i piedi o decidi di levarti>>, mi dice con tono brusco e per un momento mi spiazza.
<<Ci sono modi e modi per chiedere permesso>>, sbuffo spostandomi.
<<Scusalo mio fratello ha dei modi davvero cavernicoli a volte.>>
Alle sue spalle noto una ragazza: ha gli occhi grigio trasparenti, i capelli biondo cenere ed e alta quasi quanto me.
<<Piacere, io sono Vanessa e quello che ti ha appena risposto in malo modo è mio fratello, James.>>
Lui non alza nemmeno lo sguardo: <<Ci vediamo più tardi Van. La mamma ha detto che ti chiama per le sei e mezza>>, esce sbattendo la porta.
<<Scusalo ancora>>, mormora Vanessa.
<<Non ti preoccupare. È un uomo>>, le sorrido.
Non so come poter rompere il ghiaccio, ma fortunatamente lo fa lei.
<<Allora...>>, inizia, <<...da dove vieni?>>
<<Sono nata a San Francisco, ma mia madre si è trasferita in Italia quando io avevo 8 anni.>>
<<Davvero? Anche io sono nata lì! I miei genitori si sono appena trasferiti nel distretto di Richmond>>
<<Anche i miei zii abitano lì>>, sorrido stupefatta.
Cominciano a parlare di tutto: mi chiede dell'Italia e mi rivela che le piacerebbe venirci per visitare Verona per vedere il balcone di Giulietta. Continuando scopro che è una ragazza solare piena di piani per la vita.
I nostri racconti vengono interrotti dal mio telefono che squilla: <<Pronto? Sì mamma! Sì sto bene! Mamma calma, la zia ti ha detto che ero stanca e che dormivo>>, guardo Vanessa alzando gli occhi al cielo. Esco dalla stanza per non disturbarla mentre disfa ancora i bagagli. Parlo con mia madre della nonna, dei gemelli, di san Francisco, del college e persino della mia nuova amica e delle nostre strane coincidenze; la sua voce ora è più tranquilla. Quando spengo il cellulare, mi rendo conto di aver camminato per il campus. Vedo centinaia di ragazzi con valige che cercano i loro dormitori. Mi giro di scatto per tornare al mio, ma sbatto contro qualcuno. È James.
<<Scusa>>, provo a dirgli, ma lui m'interrompe:<<Guarda dove vai la prossima volta>>, mi dice con tono brusco.
<<Ma che problemi hai? Ti ho chiesto scusa>>, gli ringhio.
Rimane zitto. Sembra che voglia dirmi qualcosa, ma si gira e se ne va. Solo in quel momento noto la ragazza alle sue spalle con dei capelli rosso intenso.
Ritorno nervosa nella mia stanza e Vanessa se ne rendo conto, ma prima di chiedermi il perché le dico: <<Non so come faccia una ragazza così solare e dolce come te ad avere un fratello così... così stronzo come James. È maleducato>>, sbotto.
Lei inizia a ridere. <<Lo so, è proprio il mio contrario. Io il giorno e lui la notte. Ho provato a chiedere ai miei se fosse stato adottato, ma hanno confermato che mi sbagliavo.>> Iniziamo a ridere entrambe. La sera si avvicina e ci viene fame, ordiniamo una pizza e verso le undici ci addormentiamo.
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MORE LOVE Chi lo avrebbe mai detto?
ChickLitDiana è una ragazza con un passato difficile da cui cerca di scappare. Ritorna nella sua città natale per frequentare il college e per stare tranquilla, ma non sarà affatto così. Nuove amicizie e un nuovo grande amore l'aspettano, ma nulla si otti...