<<Perché mi hai portata qui?>> Insisto per la terza volta e finalmente mi risponde.
<<Mi annoiavo al locale, è sempre la stessa solfa.>>
<<Riformulo la mia domanda. Perché hai portato me? Perché non Lizze?>>
<<L'ho già portata in giro con me>>, mi sorride, ma notando il mio viso che si rabbuia e riprende: <<Non lo so, volevo passare del tempo con te.>>
Rifletto un attimo su quelle parole, ma poi mi ricordo che è James, anche se dal suo comportamento potrebbe essere una persona diversa.
Siamo seduti su una panchina isolata da tutto il resto del campus. C'è un grande albero alle nostre spalle e l'unico palo che possa far luce in questo posto e a quattro metri di distanza da noi. È tardi, anche se non ho l'orologio, e ho sonno, ma non vorrei andare in camera perché stare qui con lui mi fa sentire bene. Appoggio la testa al suo braccio e mi aspetto che si scosti, ma non lo fa.
Cosa sta succedendo? Perché è qui con me? Chiudo gli occhi pensando a quanto voglia godermi questo momento. Lui non parla e non lo faccio nemmeno io, stiamo in silenzio, uno accanto all'altra.
Apro gli occhi e per un istante resto paralizzata. Mi trovo in camera mia, col pigiama addosso e sotto le coperte. Non mi ricordo come ci sono arrivata o come mi sono cambiata e mi fa male la testa. Prendo il cellulare. Sono le 11.05. Guardo verso il letto di Vanessa che è così come glielo rifatto. Cerco di fare mente locale, ma vengo interrotta dalla porta che si apre e appare James con due tazze di caffè in mano.
<<Ti sei svegliata! Era ora!>>
Vedendo la mia faccia perplessa riprende a parlare, <<Ieri notte ti sei addormentata sulla panchina. Ti ho portato in camera e ti ho cambiato, poi sono tornato in camera mia. Sono venuto qui alle dieci, ma dormivi ancora, allora ho pensato di andare a prenderti un caffè.>>
<<Non bevo caffè, ma...>>, <<Ma caffè latte senza zucchero, lo so. Ho chiesto a Van.>>
Vedere che si interessa così mi fa piacere, ma d'altra parte mi fa sorgere molte domande e non riesco a trattenermi.
<<Perché lo fai?>>
<<Fare cosa?>>
<<Comportarti così? Con me.>>
<<Non posso?>>
<<No, ma un giorno mi odi e l'altro mi difendi e mi porti la colazione.>> Ho un illuminazione.
<<Aspetta! Lo stai facendo perché vuoi portarmi a letto? Hai saputo che ho rifiutato Chris e pensi che tu possa infilarti nel mio letto?>>
<<Diana, aspetta...>> Non gli lascio finire la frase.
<<No, aspetta niente. Esci dalla mia stanza, adesso! Esci James!>>
Lui non commenta e se ne va sbattendo la porta.
Per un attimo ho pensato che provasse qualcosa nei miei confronti, ma lui lo faceva solo per portami a letto.
Ma da quando in qua m'importa se prova o meno sentimenti per me. Lui è James, quello che si porta a letto Lizze e chissà quante altre ragazze, è quello che fa piangere Van e tratta male me.
Non posso, però, negare che ieri notte mentre era così vicino al mio viso e alle mie labbra io abbia provato un'attrazione per lui. E quando si è allontanato ho provato un vuoto allo stomaco. Cosa mi sta succedendo? Non posso provare qualcosa per James. Lui non è il ragazzo giusto per me. Devo uscire da questa stanza e devo andare a fare un giro. Prendo le chiavi ed esco, ma sul pianerottolo del dormitorio mi accorgo di essere in pigiama.
Dopo nemmeno dieci minuti sono di nuovo fuori, salgo sull'auto e parto. Non so di preciso dove andare, ma voglio allontanarmi dal campus e senza rendermi conto mi ritrovo nel parcheggio del locale. Noto che è aperto e decido di entrare.
Caroline incontra il mio sguardo. <<Che ci fai qui splendore?>>
<<Non lo so, volevo staccare dal campus. Mi dai una birra?>>
<<Non penso sia il caso, non perché so quanti anni hai, ma perché dalla tua faccia noto che ti sei appena svegliata. Ti preparo un panino se vuoi.>>
<<Grazie.>> Mi siedo al tavolo e guardo nel vuoto.
<<Ho dieci minuti di pausa, vuoi parlarne?>>
Caroline non è solo bella, ma ha anche un cuore d'oro, mi conosce solo per tutti i boccali di birra che ho ordinato, ma eccola qui che cerca di consolarmi.
<<Ho visto che ieri sera sei uscita di qui con James, ti ha fatto qualcosa?>>
<<No, no. Non ha fatto nulla>>, mento.
Mi guarda per un minuto e riprende a parlare. <<Lo so che non sono affari miei, ma tu sai che reputazione abbia lui?>> Annuisco. <<Sei una bella ragazza e meriti qualcuno di più che uno come James.>>
<<Caroline, tra me e lui non c'è nulla. Ero molto stanca e volevo tornare a casa, avevo bevuto e lui no. Gli ho chiesto se poteva riaccompagnarmi e ha accettato.>>
Rimane sbalordita, si alza, ma prima di andare di nuovo dietro il bancone mi dice: <<Non è da lui.>>
Me ne ero andata dal dormitorio per non pensare a James e finisco per parlarne con Caroline. Non ci capisco più nulla.
Mi alzo, pago il panino ed esco. Sulla porta c'è un cartello con scritto "Cercasi barista". Lo strappo e rientro.
<<Voglio questo lavoro.>>
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MORE LOVE Chi lo avrebbe mai detto?
ChickLitDiana è una ragazza con un passato difficile da cui cerca di scappare. Ritorna nella sua città natale per frequentare il college e per stare tranquilla, ma non sarà affatto così. Nuove amicizie e un nuovo grande amore l'aspettano, ma nulla si otti...