Capitolo 7

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<<Sei venuta>>, mi dice Chris sorridendo.

<<Sono venuta qui per capire bene la situazione. Chi tra te e James mente>>, vado dritta al punto come ho sempre fatto.

Rimane immobile come se non si aspettasse una risposta così, ma dopo poco si rilassa e risponde: <<Io no di certo. Mi sono lasciato con lei da due settimane. Ci sono stato male, questo è vero, ma ora vorrei riprendermi...>>, arrossisce e poi continua: <<...ecco, non che ti voglia usare per dimenticare lei, ma quando ti ho vista mi sei subito piaciuta e pensavo che potessimo...uscire.>>

Le sue parole rimangono sospese in aria. Non so cosa rispondergli. Non voglio far entrare nella mia vita un perfetto sconosciuto, ma Chris mi sembra apposto. <<Beh, ecco...va bene, ma voglio parlare anche con James. Voglio sapere perché ha detto quelle cose.>>

Non aggiungo niente del fatto che James stava fingendo di essere ubriaco mentre gli ricordava di avere una ragazza, ma non mi spiego allora il perché lo abbia fatto.

<<È dentro. Vuoi che lo chiami>>, mi domanda incerto.

<<Sì, per favore.>>

Chris entra nel locale. Io mi accendo una sigaretta e pochi minuti dopo esce con James.

<<Ci potresti lasciare soli>>, gli chiedo gentilmente.

<<Va bene...>>, mi risponde titubante.

<<Allora cosa vuoi? Mi stai facendo perdere la serata>>, sbotta nel suo solito modo cavernicolo.

<<Primo, stai calmo. Non perdi la serata per cinque minuti qui fuori. Scendo, perché ti sei inventato che fosse fidanzato? E terzo, perché hai finto di essere ubriaco mentre non lo eri>>, ho un tono secco e fermo. Rimane a fissarmi. Penso di averlo colto di sorpresa.

<< Fai sempre così tante domande? E poi non sono obbligato a risponderti.>> Sta per entrare, quando la mia frase lo ferma. <<Di cosa hai paura James? Solo i codardi non hanno le palle di dire le cose in faccia>>, so che lo sto stuzzicando, ma ho avuto a che fare con tipi come lui, perciò so come prenderlo.

<<Cos'hai detto>>, sembra incazzato. Ho toccato il tasto giusto.

<<Mi hai capito benissimo, ma se vuoi te lo ripeto. Sei...>>

In quel momento mi si para davanti. Gli occhi rossi e il respiro accelerato. Alcool e rabbia non vanno d'accordo. <<Non osare mai più dire una cosa del genere. Non sei nessuno per giudicarmi. Sei solo una ragazzina del cazzo.>>

A quelle parole esplodo. <<Dici a me di non giudicarti e poi sei tu stesso a farlo? Hai iniziato tu. Tu ti sei inventato quella cazzata sul conto di Chris, non io e nemmeno lui. Perciò tu sei quello che qui sbaglia, non so se rendo l'idea>>, sto urlando ancora, ma non m'importa.

<<Ma vaffanculo>>, mi urla a sua volta. Entra e mi lascia sola fuori.

Mi fa davvero innervosire. Mente e poi batte in ritirata, non ha nemmeno il coraggio di ammettere i suoi sbagli.

Rientro anche io dopo aver finito la quintasigaretta nell'arco di quindici minuti. Devo smettere di fumare tanto.

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