Sapevo benissimo quale fosse la sua ultima lezione, perché avrebbe dovuto passarla con me nell'aula di letteratura.
Il silenzio che si è creato conferma di più la mia teoria. Aveva fatto qualcosa di cui non me ne avrebbe parlato.
<<Sono stato da un amico, dovevo aiutarlo con la batteria del pick-up>>, sorride.
Sta mentendo. La sua faccia è calma, ma i suoi occhi mi rivelano la verità. Non posso contraddirlo perché non ho prove, perciò decido di lasciar correre e lo abbraccio cercando di autoconvincermi che mi sto sbagliando.
<<Allora, via con vento eh? Anche mia mamma lo guarda, e come te si mette a piangere>>, mi prende in giro lui.
<<L'hai mai visto per intero?>>
<<Vuoi dire il film in cui lei è una viziata figlia di papa, che ama un uomo che non la amerà mai e ne sposa altri per ingelosirlo, ma non ci riesce? Lei che è costretta ad affrontare la vita durante la guerra per poi sposarsi con Rhett e vivere una vita agiata, nonostante perda entrambi i figli e l'amore della sua vita? No, penso di non averlo visto>>, mi sorride compiaciuto facendo dell'ironia.
Rimango pietrificata nel sentire il veloce riassunto di quel film.
Distoglie lo sguardo da me e si guarda intorno. <<Che casino questa stanza! Dovresti mettere un po' apposto>>, mi rimprovera.
<<Assomigli a mia madre>>, sbuffo. So di non essere una ragazza molto ordinata e di lasciare le mie cose sparse ovunque passo, ma la camera non mi sembra in condizioni così terribili.
<<Su signorina, iniziamo a pulire>>, dice indicandomi un mucchio di vestiti vicino all'armadio.
<<Okay, vado in lavanderia, mi aspetti qui o vieni con me?>>
<<Rimango qui>>, sorride.
Ho un po' di ansia a lasciarlo da solo nella stanza, perché penso frugherebbe nella mia roba, ma voglio fidarmi, perciò esco lanciandogli un' ultima occhiata.
La sala in cui si trovano le lavatrici è abbastanza grande e vuota. Infilo i miei vestiti, prendo le monetine e faccio partire una lavatrice, mentre in un'altra metto quelli più delicati. Li guardo girare all'interno delle due macchine e mi perdo nei ricordi.
<<Perché non metti i vestiti tutti insieme?>>
<<Perché alcuni lasciano il colore e se li mettessi tutti insieme potrebbero colorarsi tra di loro.>>
<<Come quando mischi le tempere e ti esce un colore nuovo?>>
<<Si tesoro, proprio così.>>
La vedo prende un paio di magliette tra cui una anche sua. Mamma la guarda, la esamina e poi la scarta. Fa partire quella macchina che fa un rumore assurdo e si alza con quel pezzo di cotone in mano. Si avvicina al cestino e lo butta.
<<Cosa mangiamo sta sera piccolina>>, mi sorride, ma vedo gli occhi tristi e lucidi. È passato ormai un anno da quando lui non c'è più, ma lei continua a soffrire. Ho solo quattro anni, ma so già com'è la vita.
<<I toast>>, sorrido e l'abbraccio. Mi stinge forte a se e mi dà un bacio sui capelli.
Corro in camera mia e apro un cassetto. Tiro fuori una piccola scatoletta dentro cui vi sono delle foto. Sapevo di aver già visto quella maglietta. Senza farmi sentire dalla mamma la prendo dal cestino, la piego per bene e la nascondo in una scatola più grossa che tengo sotto il letto.
Ricordo che quella scatola dovrebbe essere dalla zia. Per il ringraziamento dovrò cercarla. Ritiro i vestiti lavati e asciugati e rientro in stanza. Le finestre sono spalancate e sento il profumo per l'ambiente che ho comprato qualche tempo fa. Il letto è rifatto, i libri sulla mia scrivania impilati in modo perfetto, i vestiti piegati sulla sedia in attesa di essere rimessi nell'armadio e l'aspirapolvere ancora appoggiato al muro. James non c'è. Un nodo allo stomaco mi assale, ma notato tutto quello che ha fatto, penso tornerà.
Finisco di mettere apposto tutto ciò che è rimasto sparso in giro e faccio un sorriso gigante quando vedo quanto sia pulita questa stanza.
<<I tuoi due neuroni hanno smesso di funzionare>>, sento la voce arrabbiata di Van già dalle scale.
<<Non rompere Vanessa!>> Questo invece è il fratello.
<<Non provare a chiamarmi Vanessa con quella voce come fa papà>>, sbuffa lei e apre la porta. Davanti a me si bloccano per un istante ma poi James continua: <<Non mi interessa quello che pensi tu o gli altri, io non le farò del male>>, si avvicina a me e mi stampa un bacio sulle labbra. Non riesco a dire nulla e assisto imperterrita alla loro discussione.
<<La farai soffrire, e lo sappiamo tutti!>>
<<Van ti ripeto, non me ne frega un cazzo di quello che pensate voi!>> Ha il respiro accelerato e i pugni serrati. Van mi guarda e io guardo lei. <<Tu sei sicuro? Se le fai del male, che tu sia mio fratello o meno, io non ci penserò su due volte a farti del male.>>
<<Non le farò del male. Io la amo.>>
I suoi occhi incontrano i miei spalancati al massimo, il respiro aumenta, il cuore sta per uscire dal petto e non ragiono. Salto in braccio a James e lo bacio con passione. Un bacio lento, un bacio pieno di amore, un bacio pieno di speranza, un bacio che solo io so dargli. Mi appoggia a terra e guardiamo Vanessa.
Ha una strana faccia, ma poi le compare un sorriso gigante e urla: <<Oddio siete troppo belli insieme! Si cazzo! Non te la far scappare James! Un'altra come lei non la trovi da queste parti!>>
Scoppiamo tutti a ridere. Come il fratello,anche lei cambia umore molto in fretta.
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MORE LOVE Chi lo avrebbe mai detto?
ChickLitDiana è una ragazza con un passato difficile da cui cerca di scappare. Ritorna nella sua città natale per frequentare il college e per stare tranquilla, ma non sarà affatto così. Nuove amicizie e un nuovo grande amore l'aspettano, ma nulla si otti...