Capitolo 4

39 0 0
                                    







La sveglia suona, ma non è la mia.

Apro gli occhi e mi rendo conto di essere al college.

Non vedo movimenti in camera, perciò decido di alzarmi. Accendo la lampada sul comodino, disinstallo la mia sveglia, afferro il beauty e corro in bagno. Faccio una doccia veloce e rientrando in camera noto Vanessa seduta sul bordo del letto mezza addormentata.

<<Come fai a essere già così attiva a quest'ora>>, chiede con un filo di voce.

<<Non lo so. Magari perché è il mio primo giorno di college>>, le sorrido.

Prendo i jeans stretti che mi ha regalato la zia, una camicetta bianca e le convers blu. Esagero col mascara e metto un po' di fard. Guardo il cellulare, sono le sette e un mezza, tra poco devo presentarmi a lezione. Saluto Vanessa che è ancora seduta lì dove l'ho trovata e mi avvio verso la prima lezione.

Arrivata in aula, noto di essere la prima.

Mi siedo nella terza fila. Non troppo indietro, ma nemmeno troppo avanti.

I ragazzi iniziano a entrare. C'è chi è spaventato e chi tranquillo, forse anche più del normale.

Entra il professore, si mette dietro la cattedra e ci fissa.

Dopo dieci minuti parla: <<Buongiorno ragazzi. Sono il professor Madison. Allora, aprite il libro a pagina 12 e iniziamo.>> È un uomo sulla cinquantina, con degli occhiali molto grandi sul naso e una barba folta. La sua lezione di letteratura mi appassiona talmente tanto che non mi rendo conto di come la sua ora sia volata.

La mattinata passa ancor più velocemente. A pranzo non ho il tempo di mangiare nemmeno un boccone che Vanessa mi raggiunge e mi trascina via.

<<Dove mi porti>>, le chiedo ansiosa, ma non risponde.

Arriviamo a un tavolo, dove ci sono seduti tre ragazzi e due ragazze. <<Eccola qui. Lei è Diana. È la mia splendida compagna di stanza>>, sorride.

Arrossisco e sibilo un semplice << Ciao>>.

<<Io sono Chris>>, dice uno dei ragazzi. Ha gli occhi azzurro intenso e i capelli corti un po' mossi di un castano chiaro.

<<Ti unisci a noi Diana>>, sento parlare qualcuno alla mia destra.

Non faccio in tempo ad aprire bocca che Vanessa mi spinge su una sedia e risponde al mio posto.

<<Cosa facciamo sta sera>>, domanda Chris.

<<Non lo so. C'è la festa per l'inizio dell'anno, ma non mi va di andare. Ci sono tutte le matricole>>, gli risponde una ragazza al suo fianco. Arrossisco al pensiero di essere una matricola. Lei mi guarda e solo allora riconosco i capelli rosso fuoco. Ha una linea di eyeliner nero che sembra fatta con un pennello da pittore e un piercing sul sopracciglio.

<<Potremmo andare al locale. Penso che la festa alla confraternita sia una schifezza>>, parla qualcuno alle mie spalle.

Mi giro di scatto riconoscendo quel tono cupo: James.

<<E da quando non vuoi andare alla festa della tua confraternita, eh fratellino>>, lo stuzzica Vanessa.

<<Non chiamarmi così. Sono nato subito dopo di te>>, la rimprovera lui.

<<Che permaloso>>, ribatte lei fredda, ma a guardare i suoi occhi si capisce quanto bene voglia al fratello. La prima volta non avevo notato quanto si somigliassero, ma ora che James si è seduto affianco alla sorella vedo quanto siano uguali.

MORE LOVE Chi lo avrebbe mai detto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora