Capitolo 19

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Il suono di campanelli mi obbliga ad aprire gli occhi. 

Mi alzo a sedere ancora mezza addormentata e fisso la parete davanti a me. Mi strofino gli occhi e faccio un respiro profondo ricordando la sera prima. James non poteva dormire con me perché degli amici lo aspettavano alla confraternita e Van si sta totalmente  traferendo da Rob. Avendo provato come ci si sente a dormire con James al mio fianco, ora mi sento incompleta.

Sto ancora fissando lo stesso punto di prima analizzando tutto quello che è successo negli ultimi giorni. "Tu e James? Ma davvero?", mi chiede la vocina nella mia testa. Avevo detto di no a Chris perché ero impacciata in queste cose e avevo paura, e ora sono con James. O meglio, non so se lo sono. Non voglio affrettare le cose, magari ci stiamo ancora frequentando. <<Oh mio Dio quante domande senza risposta>>, mi lamento ad altra voce sprofondando la testa nel cuscino.

Con James è un emozione unica. Ogni volta che i nostri corpi si sfiorano una carica elettrica mi percorre tutta. Quando i suoi occhi incontrano i miei le ginocchia iniziano a tremarmi e il cuore esplode dalla piccola cassa toracica che mi ritrovo. Non ho mai provato un sentimento così. Non pensavo di riuscire a fidarmi di un altro uomo, invece con lui è stato facile. Vederlo come mi accarezza i capelli o come mi bacia, mi fa sentire protetta. Non riuscirei a stare lontana da lui. Non riuscirei più a non averlo nella mia vita. Ci è entrato e ora deve restare. Forse sono innamorata. <<Cazzo se lo sono>>, sorrido e penso al nostro primo incontro.

<<Chi odia ama, ed è proprio vero>>, bisbiglio tra me e me alzandomi.

Ho già perso un sacco di tempo a capire i meandri del mio cervello, non posso perdere anche la lezione. Finalmente oggi rivedo Loris, ho così tante cose da raccontagli.

Infilo un paio di jeans e la felpa della UCLA, un poco di fard, cipria e mascara, una coda di cavallo e sono pronta per affrontare una giornata di studio intenso.

Corro per arrivare in caffetteria dove il mio compagno di corso mi aspetta.

<<Fammi indovinare, ti sei svegliata tardi>>, sorride Loris porgendomi un caffe latte senza zucchero.

<<In verità mi sono alzata presto, ma ho perso tempo con altre cose.>>

<<Voi donne, non vi capirò mai...>>, scherza,<<...iniziate a prepararvi un'ora prima, ma non riuscire comunque ad essere in orario.>>

<<Non è colpa mia>>, metto il broncio.

<<E di chi allora>>, sorride

<<Di padre tempo>>, protesto

<<Ma davvero? Mi hai davvero risposto padre tempo>>, fa una faccia buffissima e io scoppio a ridere.

Mi mancava Loris.

<<Andiamo padre tempo, siamo in ritardo per la lezione.>>

Afferro la mi borsa e ci avviamo verso la Keylton Hall.

<<Com'è andato il fine settimana>>, chiedo.

<<Normale, sono uscito con una ragazza. Si chiama Kayla. È carina, ma troppo peperina per me>>, a te invece?

<<In che senso peperina>>, cerco di evitare di rispondere alla domanda..

<<Nel senso che è molto vivace, troppo per i miei gusti. L'ho portata in un ristorante e credimi, si sentiva solo lei. Per non parlare di come ha trattato il povero cameriere>>, guarda per aria.

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