Capitolo 14

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<<Perché ti svegli alle 9 di domenica mattina? Sei pazza?>>

James è ancora mezzo addormentato e a malapena riesce a pronunciare quelle parole.

<<Devo studiare. Non so se tu sappia cosa vuol dire. Ho degli esami importanti da dover preparare e non voglio arrivare all'ultimo>>, sbuffo concentrata sui miei libri.

<<Cosa fai per il ringraziamento?>>

Mi sbalordisce come questo ragazzo passi da un estremo all'altro in così poco tempo.

<<Ti interessa tanto>>, gli chiedo a mia volta.

<<Ho iniziato io a fare le domande>>, mi guarda con un sorrisetto sulle labbra.

<<Non lo so. Pensavo di tornare a casa.>>

<<In Italia>>, mi chiede con gli occhi spalancati.

<<Ma va! A San Francisco, ho lì i miei zii. In Italia ci andrò durante le vacanze di pasqua.>>

<<Capisco! >>

Lo guardo, ma i suoi occhi si richiudono e sprofonda la testa nel cuscino, perciò decido di ritornare ai miei libri.

Essendomi organizzata lo studio in modo preciso, finisco prima di quanto pensassi, nonostante le piccole pause che qualche volta ho fatto per guardare James. È così tranquillo quando dorme. Il suo petto che si alza e si abbassa e le sue labbra socchiuse mi mandano in tilt. Per quanto bello lui possa essere so che non siamo fatti l'uno per l'altra, ma qualcosa in me lo desidererebbe molto.

Prendo coraggio e mi avvicino.

<<James...>>, dico con un filo di voce, <<...James svegliati. È quasi ora di pranzo>>. Lui si rigira da una parte e mugugna, mentre io insisto ancora una volta. <<James vado a mangiare senza di te. Conto fino a tre, se non ti sarai svegliato rimani qui da solo. Uno...due...>>

<<Tre>>, urla lui e mi tira sul letto. 

<<Non ti hanno mai detto di non dar fastidio a chi dorme?>>

<<Sì, ma questa non è la tua stanza e io posso buttarti fuori quando voglio>>, sorrido.

<<Va bene allora ne pagherai le conseguenze>>, grida prima di iniziare a farmi il solletico.

La mia risata rimbomba in tutta la camera e cerco di dimenarmi per liberarmi, ma lui è troppo forte. <<Basta James ti prego, basta!>>

Lui si ferma: <<Allora hai capito la lezione signorina? Mai svegliare qualcuno mentre dorme! Capito?>>

<<Faccio quello che voglio>>, m'impunto.

<<Ah, allora non hai capito, va bene. Un'altra dose di solletico!>>

<<No, no! Va bene, ho capito! Giuro! Basta solletico!>> Ridiamo entrambi. Quando smettiamo mi rendo conto di trovarmi sotto di lui  con le gambe intorno al suo bacino. Ci fissiamo a vicenda e sento l'imbarazzo nell'aria.

<<Mamma mia che caldo>>, dice mentre si toglie la maglietta. Io rimango immobile fissando quella scena. Ha un corpo così perfetto.

Si alza e mi aiuta a fare lo stesso. Appena in piedi siamo uno davanti all'altra a un centimetro di distanza. Sento il suo fiato sulle mie labbra e il calore del suo petto vicino a me. Non so se spostarmi o rimanere, perciò decido di aspettare un suo movimento.

<<Diana sei insopportabile>>, mi sorride lui e un istante dopo mi bacia.

Come immaginavo ha le labbra morbide e il suo bacio è delicato, le nostre lingue s'intrecciano e sento le sue mani sui mei fianchi. Mi prende in braccio senza smettere di baciarmi e mi adagia sul letto. So cosa sta per succedere, ma non farò nulla per impedirlo.

Mi toglie la maglietta e incomincia a baciarmi il collo. Mi scappa un gemito, ma non ci faccio caso. Dal collo passa al mio seno e scende. Mi sfila pantaloni e mutandine insieme e un brivido sale sulla mia schiena. Alzo il bacino al contatto delle sue labbra con la parte più delicata del mio corpo e cerco di non fiatare, ma mi riesce difficile. È così dolce e prefetto, che non appena smette già ne sento la mancanza. Si alza e mi guarda dritto negli occhi. Capisce quanto piacere mi sta dando. Mi alzo a sedere e lo bacio. Non riesco a parlare perciò mi limito a sfilargli i pantaloni e i boxer. La sua erezione mi conferma ciò che anche lui sta provando. La prendo e comincio a muovermi. Gli scappa un gemito e poi un altro ancora, al che mi prende e mi ributta sul letto.

Mi penetra e la mia voglia di averlo sale ancora di più. I nostri corpi si muovono simultaneamente ed entrambi siamo presi dal piacere più totale. Riprende a baciarmi e a muoversi. Non resisterò ancora per molto, me lo sento, ma voglio assaporare questo momento per tutto il tempo che mi è concesso. Si stacca dalle mie labbra e scende fino al mio seno. Lecca delicatamente il capezzolo e io sprofondo nel cuscino. Sa donarmi un piacere unico. Mi prende fianchi e affonda più violentemente dentro di me. Manca poco ad entrambi. I suoi movimenti accelerano. In un attimo lo sento uscire da me creandomi un vuoto. Apro gli occhi e vedo quel ragazzo dagli occhi verdi che guarda il mio corpo nudo davanti a se.

<<Non penso tu prenda la pillola e non avendo preservativi sono uscito prima.>>

Accenno un sorriso senza parlare.

<<È stato fantastico Diana, non ne avrei mai abbastanza di te.>>

Non so cosa rispandergli. Non riesco a credere che cosa sia successo tra me e James.

Lui continua a guardarmi e io faccio lo stesso. Si sdraia accanto a me e mi bacia delicatamente.

<<È l'ora di pranzo. Andiamo a mangiarci una pizza>>, propone lui.

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