Capitolo 25

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<<Pensi di essere qualcuno?>>

<<Ti sbagli.>>

Mi tira un'altra sberla e sento la guancia andare a fuoco.

<<Non sei nessuno, Diana. Nessuno>>, si scrocchia il collo e poi ritorna a guardare per terra dove il mio corpo trema dalla paura. Gli sto tenendo testa da troppi giorni e ormai non ce la faccio più.

<<Eri così bella all'inizio, quando qualsiasi cosa che ti chiedevo tu la facevi. Dovevi per forza tirare fuori le unghie e obbligarmi a farti questo?>>

Lo guardo in cagnesco.

Raccolgo le mie ultime forze e mi faccio coraggio. Se dovrà farmi ancora del male, non si fermerà qui.

<<Ti ho obbligato? Sei un viscido verme che si è approfittato di me e insieme ad altre persone che consideravo amiche avete fatto di tutto per rovinarmi la vita. Non toccherai più un centimetro della mia pelle, non te lo permetterò più. Costi quel che costi>>, ringhio.

Si abbassa su di me e mi afferra per i capelli tirandomi indietro la testa.

<<Sei solo una puttana, niente di più.>>

Carlos ed io eravamo venuti in montagna per 10 giorni. I primi sembravano tranquilli, lui si comportava normalmente, ma tutto era cambiato dalla mattina alla sera. Sono stata drogata e portata qui sotto. Non sapevo quanto tempo fosse passato. Avevo escogitato talmente tanti piani per andarmene, ma nessuno aveva funzionato.

Avevo notato che nell'ultimo periodo era diventato più freddo e più manesco, ma ciò non m'impediva di tenere a lui. Avevo solo sedici anni e forse di amore non ne capivo, ma mi fidavo di lui.

E questo fu l'errore più grande della mia vita.

Quando riapro gli occhi sento qualcosa che mi preme sulla mano. Faccio per tirarla verso di me e vedo una testa alzarsi di colpo.

<<Loris è sveglia.>>

<<Diane. Diane, come stai?>>

Sono ancora frastornata e ci impiego un po' a capire dove sono e cosa è successo, ma nell'istante in cui realizzo mi alzo di scatto in piedi, senza contare quanto debole posso essere.

Barcollo per un attimo e sento delle mani reggermi.

<<Non mi toccare>>, mi allontano da Loris.

Guardo i due ragazzi e loro fanno lo stesso.

<<Diane, ascoltami...>>

<<Oh no, non ascolto nessuno. Uscite da questa stanza. Ora!>>

Vorrei urlare, ma ho la gola secca e mi fa malissimo la testa.

Loris tira James per la spalla, ma lui non si muove.

<<Non me ne vado da qui finché non ti spiego>>, dice brusco.

Alzo gli occhi al cielo, mi appoggiando sul letto, prendo fiato e parlo: <<Spiegarmi cosa? Che tu e lui siete amici? Amiconi direi, dato il modo in cui sei entrato in casa. M avete mentito, entrambi. Lui continuava a dirmi di stare attenta e forse nel frattempo parlavate di me. Perché comportarsi così? Perché non dirmelo? Avevate in mente qualcosa>>, fisso i ragazzi e colgo uno sguardo d'intesa tra loro.

Il cuore mi salta in gola nel momento in cui si muovono verso di me.

Non ancora una volta. No.

Sono pronta a tutto, ma quando Loris si siede al mio fianco e James si appoggia al muro e lo guarda, mi rilasso.

<<Gli sei subito piaciuta, dalla prima volta che ti ha visto. Dopo essere uscito dalla camera di Van era passato di qui e le sue uniche parole sono state "l'ho trovata". Al momento non capivo, ma nello stesso istante in cui ti ho incontrato in classe sapevo che eri tu. Ti aveva descritta alla perfezione, senza dimenticarsi niente>>, Loris si interrompe e continua James: <<Glielo chiesto io di non dirti nulla. Non so perché l'ho fatto. Loris è un ragazzo in gamba, se ti avesse detto di conoscermi così bene ti saresti allontanata da lui e io non sapevo come avvicinarmi a te. Pensavo che grazie alla vostra vicinanza forse sarei riuscito ad entrare nella tua vita. Ti ha sempre detto di stare attenta a me, perché una cosa che avevo capito subito era quella che più ti si dice di non fare qualcosa, più tu la fai. So che ti abbiamo ingannato, ma l'abbiamo fatto per un buon motivo.

E poi sapevamo che eri sola, Van me ne aveva parlato.>>

Sola. Questa parola mi mette i brividi.

Sono sola da quando ne ho memoria, nonostante mamma abbia fatto di tutto per non farmi sentire la mancanza.

Sono sola perché nessuno si è mai fermato del tutto nella mia vita, tranne per i rari casi.

Sono sempre stata sola e me la sono sempre cavata. James ha ragione.

Fisso per terra e non rispondo. Sento inumidirsi gli occhi, ma non faccio nulla per trattenere le lacrime. Ne scende una seguita da molte altre e i miei singhiozzi si fanno più forti.

<<Piccola! >>

James mi abbraccia e io sprofondo il viso sul suo petto. Il peso che mi porto sulle spalle si sta facendo sempre più grosso e per colpa di questo non riesco a vivere l'amore che provo per lui. Mi dispiace James, ma non sono ancora pronta a parlartene.

Mentre lui mi abbraccia forte sento la porta chiudersi. Loris ci ha lasciati da soli e in quello stesso istante mi viene in mente le foto di Lizzie. Mi stacco immediatamente da James e lo guardo in cagnesco. Lui non capisce e cerca di avvicinarsi, ma tra un singhiozzo e l'altro cerco di parlare.

<<Ho visto le foto di Lizzie. Oggi vi siete visti. Avevi la mia maglietta addosso. Non ci posso crede. Tu la vedi ancora. Tutto questo tempo per te è stato niente. Mi fai schifo James, vattene da qui>>, gli dico asciugandomi il viso.

<<Non tratte conclusioni. Non c'è niente tra me e lei. Continua a stressarmi ma io non cedo, amo te Diane, amo solo te.>> Ha un tono di voce calmo e pacato, si avvicina a me, mi prende il viso tra le mani e io lo lascio fare.

<<Cosa devo fare per farti capire quanto posso amarti? Sei l'unica per me. Non c'è mai stato nessuno come te e mai nessuno ci sarà. Sei la mia metà mancante, sei il pezzo di puzzle che mi serviva per completare il quadro, sei tutto ciò si cui ho sempre avuto bisogno. Con la tua gioia di vivere, con i tuoi momenti no, con i tuoi sentimenti chiusi dentro una cassaforte, con i tuoi occhi circondati da un muro di durezza, con tutto quello che rappresenti sei entrata nella mia vita e mi hai migliorato. Devo a te tutto quello che è successo nell'ultimo periodo. Ho messo la testa apposto e non voglio un'altra donna al di fuori di te.>>

Le sue parole mi colpiscono dritta al cuore. Sono vere. Sono talmente vere che persino un cieco o un sordo lo potrebbe notare. Mi sta dicendo la verità e per me questo conto più di quelle stupide foto. 

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