Apro gli occhi a fatica e vedo le stelle sul soffitto, fuori dagli spiragli della stanza-dado.
Sono completamente sudata e tremo.
Ogni legamento del mio corpo sembra essersi spezzato e poi ricomposto.
«My love?», la voce di Didì mi fa palpitare il cuore in modo strano e alcune lacrime scendono per essere raccolte dalle orecchie.
«Didì?», lo dico senza alzarmi, perché ho paura di svanire di nuovo nelle allucinazioni, ma il nero viso di Dalila e il suo sorriso illuminato da un rossetto acceso mi scaldano.
«My love, sei rimasta a lungo con gli occhi spalancati, immobile e senza dire nulla. Mi hai fatto preoccupare! Come ti senti?»
«Dovrei essere io a chiederlo a te», rispondo a fatica. Ho la bocca impastata e fatico a pronunciare bene le parole.
«Oh! Un sonnellino di bellezza mi serviva! Ma quel tè delle cinque con i bambinetti demoniaci di certo non lo ripeterei!»
Sento una risata nascere come un fiore nel petto, e vorrei quasi mettergli le braccia al collo per stringerlo.
«Andiamo cara. Mettiti a sedere!», Didì mi aiuta ad alzarmi, mentre la testa inizia a vorticare paurosamente.
Ci metto un attimo per mettere a fuoco la stanza, ma quando vedo i cumuli di pillole sparsi qua e là, mi sento stranamente di nuovo a casa.
«Che ne dici, piccola? Potresti prenderci gusto a questo tipo di vita?», Ridal protegge la fiamma dell'accendino con una mano per accendere la sigaretta e poi solleva gli occhi grigi con un sorriso sghembo.
«Quale tipo di vita? Quello in cui vi sballate per non sentire la realtà?», io stessa mi stupisco della durezza nella mia voce.
Forse è rabbia che viene da un coltello ben profondo nel mio sterno.
Forse è per come è morto mio fratello Samuel.
Con bianche polveri nelle arterie.
«Wow! Dolcezza! Graffi a fondo se vuoi!», aggiunge Alibi accavallando le gambe e facendo un tiro dal suo bocchino d'argento.
«Perché hai fatto una cosa del genere?», mi volto verso le sue ali nere e per un attimo il calore mi sale al viso. È il ricordo di quel bacio-induci-sballo a non farmi tenere a lungo lo sguardo nei suoi occhi-specchio.
«Be', semplicemente non volevamo te ne andassi da qui», lo dice senza espressione, parlando lentamente, immobile e vacuo come una statua.
Cerco di ascoltare il mio corpo per sentire il gelo del panico avvolgermi, ma è come se avessi il cuore sepolto dalla cenere.
«Non ho intenzione di passare la mia vita in questa stanza. Voglio svegliarmi», lo dico senza sentire veramente qualcosa e stringo le nocche sul bordo del divano rosso, fino a vederle sbiancare.
Quando trovo il coraggio di alzare gli occhi, Ridal non ha più la sigaretta in bocca e piega le labbra in una smorfia, incupendosi.
«Andiamo piccola! Cosa c'è là fuori per cui valga la pena vivere? La maggior parte della gente ti vomita addosso ferite», dice con tono irritato e sono spaventata dalla sua improvvisa aggressività.
Ridal, che sembrava così pacifico e assorto nel suo mondo di musica affogata in luci blu, ora è solo collera rovente che mi sovrasta.
Guardo quelle emozioni, che fatico tanto a sentire in me, vibrargli attorno come un sole malato e resto zitta a fissarlo mentre sento la mia mascella tremare.
È proprio in quel momento che accade qualcosa di sconvolgente.
Senza preavviso, Ridal lascia entrare la dolcezza nei suoi occhi e questo mi disorienta. Si siede tra me e Didì, che ha osservato l'intera scena in silenzio, torturando con le lunghe dita i cuscini ricamati.
«Mi dispiace per quello che è successo a tuo fratello», Ridal me lo dice così, d'improvviso, mentre si scosta un ciuffo biondo dalla bocca e io...
No, non tremo.
No, non mi si chiude neanche lo stomaco in una morsa.
Resto a fissarlo con le dita che scottano e dico solo: «Cosa ne sai tu di Samuel?»
♥♥♥
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Ciscandra - Il Mondo Bipolare || 1° Libro
FantasyImmagina un viaggio onirico in una dimensione parallela, ispirata alle malattie mentali. Questo è quello che dovrai affrontare insieme a Ciscandra. Solo così potrà svegliarsi dal coma che la imprigiona in un sogno senza fine. Esplora i paesaggi surr...