23 La reazione

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Prendo tra le mani i capelli di Luke, e lo sospingo ancora di più verso di me: non so cosa mi stia succedendo, ma in questo momento non ho nessuna intenzione di fermarlo. Per ora la mia testa è annebbiata dal tocco di Luke, e non riesce a pensare a nient'altro che a questo, e a me va benissimo così. Sento di potermi lasciare andare, almeno un altro po', dato che con lui so che non mi accadrà niente di male: ha già dimostrato più volte di tenerci molto a me.

Luke continua la sua esplorazione al di sopra della mi maglia ma, quando sente le mie mani che lo premono ancora di più su di me, lo prende come un gesto di assenso, e in un attimo si rimette in piedi, dalla nostra posizione un po' scomoda, mi prende in braccio e mi fa allacciare le gambe al suo bacino, come se non volesse perdersi un attimo di quel contatto. Avendo dovuto abbandonare il mio collo, adesso è tornato a baciare famelico le mie labbra, come se allontanarsi da me per qualche istante potesse causare chissà quali drammi. In pochi passi è di nuovo sotto l'albero dove eravamo prima, e sento la mia schiena premere contro la corteccia dura dell'albero, ma non mi importa: appena sa che sono appoggiata da qualche parte preme ancora di più contro il mio bacino, e lo sento talmente tanto che sembra quasi che non abbiamo alcun tipo di barriera di vestiti a dividerci.

Lui ricomincia a baciarmi il collo, e io abbandono di nuovo la testa contro l'albero e comincio a mugolare di piacere, tanto la trovo eccitante questa situazione. Lui toglie una mano dalla base della mia schiena e sento che scende piano verso le natiche: in quel momento spalanco gli occhi e, prima che lui arrivi dove voleva, inizio a dimenarmi e Luke capisce che questa cosa non mi piace più, e quindi mi libera le gambe e mi lascia tornare lentamente tornare a terra.

Lui apre gli occhi e mi guarda intensamente: il suo sguardo è pieno di passione, torbido, ma anche un po' dispiaciuto perché l'ho fermato. Credo che se resto ancora qualche attimo a guardarlo, prima prendo fuoco, e poi lo lascio fare esattamente quello che vuole.

Lo guardo respirando velocemente, senza dire una parola, sconvolta da quanto sia stato facile lasciarmi andare a delle carezze più intime rispetto a un bacio, e credo che, se Luke avesse continuato la sua tortura di baci e sfregamenti senza muovere la mano, mi avrebbe portata a un punto di desiderio tale che non sarei mai riuscita a fermarlo.

Ma così non è stato, ed è andata meglio così: non volevo certo che la nostra prima volta insieme si svolgesse in un parco, di giorno, dove chiunque ci potesse vedere. Se e mai succederà, dovrà essere nell'intimità di una stanza, ed io non dovrò avere più dei pensieri starni che mi girano per la testa, ma dovrei essere solo concentrata su quello che fa lui e sulle sensazioni che mi suscita.

Vedo che Luke ha smesso di fissarmi negli occhi e sta fissando più in basso, verso il mio seno che si alza e si abbassa velocemente per il respiro accelerato, e sorride malizioso. Io lo guardo interrogativa, poi seguo il suo sguardo e mi imbarazzo da morire quando vedo quello che sta fissando: la maglia si è decisamente abbassata e lascia intravedere la prima parte del reggiseno di pizzo fucsia che indosso e che, se non sto attenta, tra poco lascerà poco spazio all'immaginazione. Mi tiro su la maglia velocemente, risistemandola al meglio, e poi guardo di nuovo verso Luke, che adesso è tornato a guardarmi con uno sguardo un po' dispiaciuto.

"Peccato che mi hai fermato e non mi hai fatto godere lo spettacolino di quello che hai lì sotto. Da quello che ho potuto intravedere, mi sembri ben fornita e con un ottimo gusto sull'intimo. Avrei voluto vedere come ti stava tutto questo completino, se sei in abbinato", dice malizioso, sussurrandomi all'orecchio.

Io divento paonazza: questi commenti e complimenti così espliciti sul mio corpo mi mettono sempre in un grande imbarazzo. Sento lui grugnire profondamente e dire in tono sexy:

Un errore da ripetereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora