26 - Una discussione sfiancante

180 16 0
                                    


Non riesco a togliere gli occhi dallo sguardo duro e incattivito di Luke: non l'ho mai visto così, neppure quando abbiamo preso la nostra discussione in aula. Sembra arrabbiato nero e anche fortemente deluso. Lui ovviamente non sa che non è successo niente tra me e Alex, e che quello che ha fatto era solo un gesto di saluto, ma vedo da come mi guarda che non ha nessuna intenzione di stare a sentire una mia qualsiasi spiegazione. Alza le braccia come a tentare di volermi dire qualcosa, ma poi mi guarda di nuovo attraverso il vetro e, facendo un grosso respiro abbassa la testa e si volta, cominciando a camminare velocemente come per allontanarsi il più possibile da me.

Come lo vedo iniziare a prendere le distanze, non ci penso due volte: esco di corsa dal bar e gli corro dietro, non mi importa se gli altri ci guardano e mi vedono correre come una pazza dietro a lui.

"Luke, per favore, fermati, hai sicuramente frainteso!", urlo a squarciagola, sperando di riuscire a fermarlo: è troppo veloce per me, non riesco a raggiungerlo se non si ferma. Anche se, quando lo vedo bloccarsi alle mie parole e indietreggiare in maniera rabbiosa, mi sale il panico: cavolo, non avrà mica intenzione di fare una scenata qui davanti a tutti? Avevamo detto di non farci notare dagli altri e di tenere la cosa nascosta, ma qui le cose si stanno facendo più difficili del previsto. E poi, non vorrei che le persone cominciassero a parlare in giro delle nostre discussioni, come se fossimo due fidanzatini che litigano, almeno poi non riuscirei nemmeno a fare quello che voglio fare con Alex.

Deglutisco più volte, cercando di calmarmi e di essere più tranquilla possibile, in modo da non rispondere alzando i toni se lui urlasse e cercando di farci notare il meno possibile, anche se sarà una cosa praticamente impossibile da fare, mentre lui si avvicina inferocito.

Arriva a due centimetri dal mio volto, e urla, con gli occhi che mandano fulmini e che si sono fatti di un terribile blu scuro:

"Cosa??!! Che cosa dovrei aver frainteso, visto che ti ho vista di nuovo farti baciare da Alex! Dio, Denise, ma ti diverti così tanto a mandarmi fuori di testa? Io non capisco cosa ci sia che non va in te", urla esasperato.

Fortunatamente, non ci sono troppe persone in giro a quest'ora, ma le poche che passeggiano intorno a noi, si sono fermate tutte a vedere questa scena , che da fuori deve essere davvero esilarante: Luke Edwards che urla inviperito contro Denise Jhonson, come se la discussione con lui, l'accompagnarmi in aula di Alex e il suo saluto con un bacio, e il pugno in faccio dato da Alex a Mark in mensa, non fossero già abbastanza per farmi additare da tutti nel campus. So che è stata colpa mia, e che non dovevo permettere una tale effusione in pubblico ad Alex, soprattutto perché chiunque ci poteva vedere dall'esterno del bar, ma per me quel contatto con lui non ha significato nulla, solo un saluto e un modo per farlo entrare più in confidenza con me, cercando di farmi raccontare quello che davvero voglio sapere, niente di più.

Guardo Luke con gli occhi sbarrati, impaurita, non sapendo bene cosa aspettarmi da lui: non voglio cercare delle inutili spiegazioni che non ci sono, ma vorrei che si calmasse un attimo e mi desse il tempo di spiegargli come sono andate davvero le cose, ma nello stato in cui è ora, non credo che mi darebbe tanta relazione. Sospiro, continuando a guardarlo impalata, senza riuscire ad aprire bocca: cavolo, ma perché sono così imbranata quando ci tengo davvero alle persone?

Vedo che lui si passa una mano sul volto, agitato, poi mi prende per le spalle e comincia a scuotermi, non abbassando il tono della voce:

"Insomma, si può sapere cosa vuoi da me? Prima siamo amici, poi no, poi ci facciamo delle lunghe chiacchierate, poi stiamo insieme, poi no, poi sì, poi mi urli di fermarmi e che ho frainteso, e ora non apri bocca? Certo che sei veramente un bel tipo, sai? Che c'è, trovi divertente far impazzire tutti i ragazzi che trovi sul tuo cammino, fingendoti riservata e con un grande segreto, in modo che loro si prendano cura di te? Eh?! Coraggio, rispondimi, dimmi cosa vuoi davvero, perché io una situazione così non sono più in grado di sostenerla, è iniziata da poco ma non ce la faccio già più", continua, urlandomi in faccia e stringendomi ancora più le spalle.

Un errore da ripetereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora