Sento che Alexandra mi stringe ancora di più il braccio, mentre io guardo lui, seria, e poi lei, che mi sta guardando pregando con gli occhi che gli dica di no. Ma so che non posso continuare ad evitarlo, e se mi vuole dire qualcosa ora è meglio che lo faccia in un posto dove ci sono persone e di giorno, anche perchè non credo che farebbe niente di strano dentro al campus. Sospiro:
"Ciao Alex. Avevo sentito qualcuno prima chiamarmi, ma ero in ritardo e non potevo fermarmi. Io adesso non ho molto tempo, ma se proprio vuoi parlare, facciamo una cosa da una mezz'oretta, che poi devo tornare in camera a studiare. E domani sera avrai tutta la mia attenzione e il mio tempo", dico, cercando di fare la carina, anche se il mio sguardo nei suoi confronti è di ghiaccio.
"Bene, ti prometto che non ti porterò via molto tempo. Se vuole, può venire anche la tua amica", dice, rivolgendo un'occhiata languida e maliziosa verso Alexandra. Lei lo guarda, quasi schifata, e a me viene da sorridere: e pensare che, prima che le dicessi come si era comportato con quel ragazzo e che reazioni mi aveva suscitato, diceva che avevo vinto al lotto uscendo con lui, che era un bel ragazzo e che sicuramente si comportava meglio di Luke, e mi aveva spinto ad accettare di uscire con lui. Ora sembra che lo voglia uccidere con lo sguardo, ma spero che non dica niente di storto e che non mi rovini il piano. Mi guarda intensamente, prima di rispondere, anche se io le sto dicendo con gli occhi di non venire, perché non vorrei che rovinasse tutto quello che ho in mente. Lei mi studia, poi risponde:
"No, grazie, io ho altro da fare e poi il mio fidanzato mi sta aspettando", dice gelida Alexandra.
Alex la guarda, studiandola, poi scrolla le spalle e, molto tranquillamente dice:
"Ok, nessun problema, pensavo che Denise volesse avere compagnia e io non ho niente da nascondere, però se non puoi non ci sono problemi", e le sorride.
Alexandra gli fa un sorriso tirato, poi si gira verso di me e dice:
"Io vado, ti aspetto in camera, non fare troppo tardi perché dobbiamo sistemare quel progetto per domani. Tanto avrete tempo per parlare di più domani sera, no?", dice sorridendo, guardando prima lui, poi me.
Lui annuisce, io la guardo intensamente e le dico:
"Sì, certo, vai tranquillamente, tanto tra poco arrivo. Mangio qualcosa al volo al bar, faccio due chiacchiere con Alex e torno in camera", dico, mostrando una tranquillità che non provo affatto.
Alexandra mi guarda di sottecchi, mentre io guardo Alex che sorride vittorioso, poi dice:
"Ok, io allora vado. Buon pranzo", dice, lasciandomi il braccio e allontanandosi, continuando a guardare verso di me mentre esce dal portone dell'edificio.
"Carina anche la tua amica. Se voleva poteva unirsi a noi anche con il suo fidanzato, io non ho niente da nascondere e mi interessi solo tu", dice Alex avvicinandosi a me, quando Alexandra si è allontanata.
Io faccio un passo indietro per rimettere la giusta distanza tra di noi, anche se sono pericolosamente vicina al muro, e tra poco rischio di trovarmi incastrata con lui, senza via di fuga.
"Lo so che non hai niente da nascondere, se no non le avresti detto di unirsi a noi, anche se io preferisco parlare da soli, se hai qualcosa da dirmi", dico sicura.
In effetti, non so come mai abbia detto ad Alexandra di unirsi, se voleva parlare di quello che aveva fatto a mensa. Magari lei nemmeno lo sapeva quello che era successo, ma forse voleva farmi semplicemente stare più tranquilla, nella speranza che lei dicesse di no, visto che sembrava una sorta di appuntamento.
"Certo che ho qualcosa da dirti, se no non ti avrei mai chiesto di vederci adesso. Ti ho sentita particolarmente sconvolta al telefono, e non voglio che tu ti faccia un'opinione completamente sbagliata su di me o su quello che ho fatto. Ti devo spiegare, e prima lo faccio e meglio è, così possiamo goderci la serata di domani in tutta tranquillità, senza stress", dice sollevando una mano e accarezzandomi piano il volto.
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Un errore da ripetere
RomansaDenise é una studentessa molto diligente al terzo anno di college ad Harvard. Ha un passato oscuro e tenebroso da cui cerca di fuggire, e per questo pensa solo a studiare e a raggiungere il suo obiettivo, lavorare per le più importanti case editrici...