Colpito ed affondato.
Ha perfettamente ragione su tutto.
Non do valore a niente, non so cosa significa amare, voler bene, perdere qualcuno.
Eppure una cosa la so.
E la sa anche lei.
Non ho il coraggio di ucciderla.
E non posso permetterle di uccidersi.
Sono rimasto basito dalla sua reazione. Ha reagito con rabbia ed è stata sincera. Per questo la apprezzo. È la prima persona che mi dice francamente cosa pensa di me. Tutti hanno timore di me, ma lei sembra sapere ogni cosa su di me, e sfrutta ogni cosa a mio sfavore. Anche se stessa.
-Delilah...- mormoro un po' spaesato facendo un passo verso di lei. Ma, di risposta, impugna ancora più saldamente il fucile puntandoselo dritto verso il cuore.
Sono spaventato. Per la prima volta nella mia vita ho paura delle conseguenze. Perché ne andrebbe di mezzo non solo la sua vita, ma anche la mia.
Dio solo sa cosa accadrebbe se morisse. E ne ho io la responsabilità.
-Molla il fucile.-
-Lascia andare Dylan.-
Sospiro esasperato.
-Okay! Va bene. Ora lascia andare il fucile.-
-No. Devi portarmelo qui sano e salvo.-
Testarda la ragazza.
-Mi devi promettere che non farai niente di stupido nel frattempo e che, dopo, farai tutto ciò che ti dico io.-
Lei mi guardò dritto negli occhi, pensando alla proposta.
-Chi mi dice che manterrai la tua promessa?-
-Nessuno, ma è l'unica cosa su cui puoi contare in questo momento. Come anche io sto facendo con te.-
-Perché dovrei fare tutto ciò che mi dirai?- chiede aggrottando la fronte, senza avere la minima intenzione di abbassare l'arma.
-Perché... Perché sì. Ti spiegherò tutto dopo. Ora fammi andare a prendere il ragazzo, prima che si svegli e scappi via.- dico sbrigativo cercando di convincerla. Non è ancora pronta alla verità.
Lei annuisce solamente allentando la presa sul fucile e abbassandolo.
Mi giro, voltandole le spalle e mi incammino.
La fossa in cui ho lasciato il ragazzino non è lontana dalla casa, infatti ci metto solo 5 minuti a prenderlo di peso e a portalo alla ragazza.
Lo adagio a terra, ancora privo di sensi, proprio davanti ai piedi di Delilah.
Lei butta a terra il fucile, piegandosi e cercando di rianimarlo.
-Respira, non preoccuparti.- dico ironicamente mentre lo fissa attentamente.
Mi lancia un'occhiataccia e poi continua a concentrarsi su di lui.
È molto preoccupata, per lei Dylan è molto importante. Li ho visti crescere insieme, lui è innamorato di lei, si vede lontano un chilometro, ma lei lo vede come un fratello, come un amico con cui confidarsi.
Eppure mi chiedo perché poco prima non gli ha raccontato di me.
L'ho spaventata a morte, chiunque sarebbe scappato a gambe levate, sentendosi in pericolo. Sentendo la propria vita in pericolo.
Ma lei no. Lei è rimasta. Ha fatto andare via il ragazzo per il suo bene. Si è sacrificata. Oppure vuole solo che faccia ciò che lei vuole.
Per questo ha accettato la mia proposta.
Per questo, ora che Dylan si è ripreso e spaventato si è allontanato velocemente da me supplicando Delilah di andare via con lui, lei ha risposto di no.
Lei vuole andare fino in fondo alla questione.
Lei vuole sapere la verità, vuole una spiegazione a tutto questo.
Lei è determinata.
E non si farà sfuggire questa occasione.
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General FictionDopo due settimane dalla morte dei suoi genitori, Delilah decide di stabilirsi nella vecchia casa di famiglia in mezzo al bosco. Questa scelta cambia la sua vita radicalmente. Quel che la ragazza non sa è che da sempre, in quel bosco, vive un rag...