Quando mi ha guardato si è arrabbiato, sicuramente non gli piace l'idea di essere un umano che sbaglia. Anzi, non gli piace il fatto che qualcuno lo trovi fragile. Non so di cosa parlasse ma sono decisa a chiederglielo.
-Siediti, dobbiamo parlare- mi dice. Io però continuo a fissarlo. -Siediti. Non vuoi le tue risposte?-
-Cosa ti è successo?-
-Niente che ti riguardi.-
-Già, è brutto quando le persone si fanno i fatti tuoi, vero? Mi sembra tanto di averla sperimentata questa sensazione, tu che dici?-
-Siediti prima che...-
-Prima che cosa? Tu non mi uccideresti, o no? Non ci sarebbero belle conseguenze, eh?-
-Siediti e taci, sei davvero irritante.-
-Se la mia presenza ti infastidisce tanto potevi anche lasciarmi in pace.-
-No che non potevo!- sbraita sbattendo un pugno sul tavolo.
-Dite tutti così quando avete la coscienza sporca- ribatto sedendomi a diversi metri di distanza.
-All...-
-Shhh, taci un poco. Non vedi che sto osservando?-
-Ah perché? Sai osservare qualcosa?- mi stuzzica.
-I tuoi piedi li ho visti, quindi mi sa proprio di sì.- Continuo a guardarmi intorno. La casa è di legno e non molto grande, con un divano, una poltrona e la sala che da sulla cucina. Di fronte alla porta della cucina c'è quella del bagno, aperta.
-Dormi sul divano?- chiedo.
-E allora?-
-Niente. Almeno sono sicura.-
-Di cosa?-
-Del fatto che non sei stato nel mio letto.- Sbuffa una risata. -Oh, ma quindi sei umano!-
-Sei irritante.-
-E tu ripetitivo. Ma perché qui e non ad Eldon? Qui ci venivo solo l'estate.-
-Posso spieg...-
-Shh, sto pensando.-
-A cosa?- mi chiede esasperato.
-A niente che ti riguardi- rispondo scimmiottando la sua voce. Ho capito che è suscettibile e che è meglio se resta calmo. Se resta calmo sarà anche più propenso a parlare e io potrei capire più cose. Poso lo sguardo su di lui. In un certo senso mi sembra famigliare. Non penso di averlo incontrato da piccola, o si sarebbe fatto vedere. Me lo avrebbe detto per tranquillizzarmi. Oppure non ci ha pensato.
-Suoni la chitarra?- gli chiedo.
-Senti vuoi spiegazioni sì o no?-
-Sì, ovviamente. A te da fastidio che gli altri ti conoscano vero? Soprattutto che io conosca te. E sei anche spaventato dalla mia morte. Ma dalla mia o dalle sue conseguenze? E' per questo che ti faccio tante domande.-
-Tanto non ti rispondo.-
-Sì, invece. Se non neghi una cosa la stai automaticamente affermando.-
-No, non è vero.-
-Quel tipo che è uscito prima di casa è tuo amico ma ti da fastidio?-
-Cosa diamine centra?-
-Centra che ho ragione. Non mi hai detto di no, mi hai solo detto che non centra un accidenti.-
-Sei davvero irr...-
-Ma ti rendi conto di quanto tempo stiamo perdendo? Vuoi spiegarmi sì o no?- Mi trucida con lo sguardo, che ricambio divertita. Agisce d'istinto e questo sarà sempre il suo punto debole.
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General FictionDopo due settimane dalla morte dei suoi genitori, Delilah decide di stabilirsi nella vecchia casa di famiglia in mezzo al bosco. Questa scelta cambia la sua vita radicalmente. Quel che la ragazza non sa è che da sempre, in quel bosco, vive un rag...