-Avevo in mente di farlo il più presto possibile, non preoccuparti.- sorride Damon, rispondendo alla domanda della ragazza.
-No, nessuno ammazza nessuno. Che senso ha ucciderla adesso?- dico cercando di sembrare il più freddo possibile.
Le parole che Delilah ha detto poco fa mi hanno davvero fatto sprofondare.
Sono un mostro, lo sono per davvero.
Che diritto ho di rovinare la vita a questa ragazza? Che motivo avevo per rovinarla ai genitori? Non avevano fatto niente di male, non a me.
Sono stato così debole, una preda così facile per Damon e Michael. Mi sono fatto abbindolare troppo facilmente, eseguendo ogni loro comando.
-E che senso ha farmi vivere?- chiede lei alzando le sopracciglia.
Ha senso eccome. Almeno per me.
-Nessuno.- alza le spalle Damon.
Lancio un'occhiata al moro.
-Senti, Delilah, devi ascoltarmi. Posso spiegarti tutto. È stato davvero un incidente.- cerco di farla ragionare. Non voglio mettermela contro, anzi. È tutta colpa di Damon. Se non ci fosse stato lui a quest'ora staremmo sul divano a ridere, pensando a quanto era goffa, buffa ma alla stesso tempo dolce quando era bambina; come quella volta che esaminò con lo sguardo una farfalla nera ed arancione. Era la prima volta che ne vedeva una. Quando volò via, con uno scatto improvviso delle ali, lei si spaventò e corse piangendo tra le braccia della mamma.Poso lo sguardo sulla ragazza dai capelli ramati. Lei mi fa un cenno come a darmi la possibilità di spiegare.
Tiro un sospiro.
-Stavo cacciando per procurarmi carne in abbondanza per l'inverno. Mi si è parato davanti questo grosso cervo, la sua carne mi avrebbe sfamato per almeno 3 mesi. Ho preso bene la mira, puntando dritto al cuore. Ma il cervo, sentendo il rumore di un'auto in lontananza, drizzò la testa curioso. Non persi un attimo. Sparai. Ma mi precedette, scattando, cercando di scappare. Quindi la pallottola non finì al cuore, non morì, almeno non subito. Lo beccai sul muscolo di una gamba. Con il muscolo lacerato iniziò a correre impaurito. Andò proprio in mezzo alla strada e la macchina passò proprio in quel momento.- dico abbassando sempre di più il tono della voce, fino a farlo diventare un sussurro. Il senso di colpa mi pervade, posandosi come un peso sulle spalle.
-È stato un incidente. Non volevo, te lo giuro.- continuo posando i miei occhi nei suoi. Sembra pensare alle mie parole, dubbiosa.
Credermi o non credermi?
-Mi avvicinai immediatamente, cercando di aiutare i passeggeri, non sapevo fossero i tuoi. Quando li ho visti è come se fossi diventato di ghiaccio. Sudavo freddo. Mi sono avvicinato, tuo padre respirava a fatica, tua madre era morta sul colpo. Cercai di aiutare Luke, ancora mezzo cosciente, ma non me lo permise. Ormai era spacciato. Mi fece promettere una cosa. Una promessa che manterrò sempre.- mantengo lo sguardo con il suo.
-Per questo non voglio ucciderti, per questo quando ho detto che volevo la tua vita non intendevo ucciderti, ma voglio solo mantenere la promessa. Voglio solo tenerti lontana da loro.- dico indicando Damon, riferendomi non solo a lui ma anche a Michael.
-Cosa gli ha promesso?- chiede lei in un sussurro.
-Che ti avrei protetta.-
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General FictionDopo due settimane dalla morte dei suoi genitori, Delilah decide di stabilirsi nella vecchia casa di famiglia in mezzo al bosco. Questa scelta cambia la sua vita radicalmente. Quel che la ragazza non sa è che da sempre, in quel bosco, vive un rag...