5.

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Rimasi immobile per non so quanti minuti. Il cervello era confuso, gli occhi annebbiati è incastrati nel vuoto. Lo stomaco attorcigliato in una morsa di dolore mischio ad ansia e irritazione. Il respiro era irregolare, il petto si abbassava e alzava velocemente. Riprenditi Kia. Riprenditi!.
Scossi la testa e con mani tremanti presi la maniglia della porta, prima di aprirla mi voltai per un secondo a  guardare indietro. Chiusi gli occhi aprendo poi la porta. La richiusi delicatamente alle mie spalle e ancora scossa mi avviai verso le scale. Vidi di sfuggita mia nonna lasciarmi un sorriso dolce.  Sospirando percorsi i soliti corridoi fino a trovarmi davanti alla porta della mia camera. Misi la mano sulla maniglia pronta ad entrare ma il mio sguardo si bloccò sulla mia mano. Iniziai a vedere sfocato mentre la mia mente si perse nelle scene precedenti. Chiusi gli occhi bloccando quel flusso odioso di pensieri scuotendo la testa bruscamente. Quando entrai vidi Kate sul punto di svegliarsi. Mi avvicinai mentre scorsi sulla TV che il film era già ai titoli di coda. Kate alzò la testa con gli occhi socchiusi mentre si guardò attorno spaesata. Dopo aver ispezionato tutta la mia stanza si voltò a guardare me con gli occhi socchiusi e il viso ancora impastato nel sonno. Mi sorrise dolce e ancora con la testa altrove.

-"mi sono addormentata"

Si votò a guardare la TV e vide anche lei che c'erano solo i titoli di coda. Mi rivolse un sorriso di scuse e si mise sul letto dolorante mentre borbottava qualcosa sul "mal di sedere". Risi leggermene mentre guardai fuori dalla finestra. Il cielo si stava scurendo e ben presto sarebbe arrivato un bel temporale.

-"chi ti chiamava?"

Voltai di scatto la testa verso Kate che mi guardava ormai ripresa dal sonno con occhi severi. Perché ho l'impressione che abbia capito chi fosse.

-"il postino"

-"il postino non passa alle 5:30"

-"eh sai che il postino è strano"

-"non prendermi per il culo chi era?!"

-"Kate nessuno"

-"era Justin, vero!"

Le parole si bloccarono in gola creando un nodo allo stomaco. Cercai di ribattere per trovare una scusa e difendermi ma, non trovai niente. Era inutile nascondere l'evidenza. Abbassai lo sguardo e mi misi seduta su un puff di pelle lucida bianco panna. Guardai altrove mentre sentì un tuono spaccare il cielo illuminando la stanza ormai grigia.

-"Kia..."

Annuì e la guardai negli occhi. Le sorrisi dolcemente cercando di farle capire che non mi andava proprio di continuare il discorso. Già ero turbata di mio in più ci si metteva lei a farmi ricordare. Alzai gli occhi al cielo e mi voltai andando verso la TV togliendo il dvd e mettendolo nella custodia per poi rimetterla al posto dove l'avevo preso. Sentì un singhiozzo strozzato dietro di me è mi alzai di scatto voltando per metà il corpo. Vidi Kate con gli occhi rossi e le labbra tremanti.

-"Kate..."

Sussurrai. Lei scosse la testa mettendo i polsi sugli occhi e tirando su col naso lasciando sfuggire un altro singhiozzo. Mi avvicinai allungando una mano con spavento ma restai bloccata.

-"non capisci che ho il terrore di perderti, ho paura Kia ne ho troppa. Non capisci quanto cerco di tenermi lontana da lui, non capisci che sto cercando di proteggerti. Io ti amo di bene Kia non posso lasciarti nelle sue mani. Non capisci che ti vuole usare. NON LO CAPISCI"

Urlò con forza le ultime parole. Sussultai facendo un passo indietro. E guardandola con terrore negli occhi. Ero scioccata. Kate che piangeva!. All'improvviso sentì una morsa allo stomaco che mi fece quasi piegare dal dolore per i sensi di colpa.

-"Kate...Kate so difendermi da sola. Non mi perderai. Capisco quello che provi, ma non preoccuparti. Non ti lascerò. Non ti lascerò!...stai esagerando"

Dissi con quasi le lacrime agli occhi. Per quanto mi poteva far male veder Kate piangere di certo non potevo far comandare la mia vita come voleva lei solo per le sue paure. Ma d'altro canto dovevo seriamente star lontana da Justin, oltre ad essere un puttaniere del cavolo era anche un ragazzo pericoloso. Non potevo mettere a rischio nessuno, né Kate né mia nonna. Non potevo.

-"ALLORA PERCHÉ NON MI DICI MAI QUANDO LO INCONTRI...sono sempre io a indovinarlo!"

Rimasi ancora più scioccata quando la vidi urlarmi contro con ancora più forza. La guardai socchiudendo gli occhi.

-"Kate stai esagerando, ti voglio bene Okey ma non posso dirti tutto SAPENDO CHE ODI QUANDO MI STA VICINO. NON SONO COSÌ STUPIDA DA DIRTI QUELLO CHE TI FA MALE!"

Urlai di rimando difendendomi. La mia dea interiore saltò snudando le zanne e ringhiando con gli occhi rossi. La vidi zittirsi e prendere un cuscino stringendolo a sé lasciando fuori solo gli occhi rossi e traboccanti di lacrime.

-"ti prego dimmi quello che ti è successo"

Parlò con voce roca e spezzata mentre guardò il pavimento. Vidi nei suoi occhi i sensi di colpa e notai come strinse il cuscino a sé come conforto e abbraccio. Sospirai e addolcì il mio sguardo. Mi guardò con occhi pieni di lacrime. Allargai le braccia incitandola e venire da me. Fu veloce, non me n'è resi conto. Kate era tra le mie braccia singhiozzando. La avvolsi dolcemente cullandola un po'.

-"perdonami"

Disse, la strinsi più forte lasciando finire le sue lacrime. Dopo qualche minuto ci staccammo e ci misimo sul letto. Si asciugò le ultime lacrime e guardò la trapunta del mio letto.

-"quando ti sei separata da me per andare a casa mi è venuto in contro"

Mi guardò cercando di trovare più informazioni ma non lasciai sfuggire nulla. Non potevo dirgli tutto, lo avrebbe assassinato veramente. La vidi annuire pensierosa.

-"che sia una nuova tattica"

Risi guardandola.

-"Bieber fa di tutto Kate, tutto"

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