29.

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Justin P.O.V

Dopo che finì di farmi la doccia uscì per poi asciugarmi il corpo e i capelli. Ero abbastanza rilassato. Ma non del tutto. Mi misi dei boxer puliti e una maglietta sbracciata nera e dei pantaloncini bianchi. Sospirai guardandomi allo specchio. Ero completamente a pezzi. Il telefono iniziò a squillare. Alzai gli occhi sperando che non fosse Kate. Mi stupì nel vedere chi mi stesse chiamando. Risposi.

-"finalmente Justin!"

Parlò il mio migliore amico Dan. Era da molto che non lo sentivo. In realtà stavo ignorando ogni tipo di contatto con chiunque. Era da un po' che non lo sentivo. Avevo ignorato molte chiamate da parte sua e della mia compagnia. Inoltre era da tanto che non andavo a scuola. Mi ero preoccupato personalmente di avvertire la preside dell'accaduto e del fatto che sarei rimasto assente anche io fino a che Kia non si sarebbe ripresa. Visto che la preside era una cara amica dei miei genitori chiuse un occhio, lasciandomi con lei. Avendo già compiuto 18 anni era più semplice per me. Se fosse stata sola, Kia avrebbe dovuto pagare delle conseguenze abbastanza gravi. Ringraziai la preside mentalmente.

-"scusa Dan..."

-"la notizia si è espansa in tutta la scuola. Sta bene Kia?"

Non risposi subito. Guardai verso la sua direzione e mi si strinse il cuore.

-"no...e da ben 2 giorni che non si sveglia?"

-"COME?! COSA CAZZO É SUCCESSO?!"

Ah già...non sapeva niente dell'accaduto. Sospirai. Per quanto mi facesse male ricordare...dovevo farlo.

-"hai tempo?"

-"certo"

Disse con un mix di shock e preoccupazione. Gli raccontai tutto quanto. Dall'inizio alla fine non tralasciando nessun dettaglio. Avevo seriamente bisogno di sfogarmi in qualche modo. Parlare non sarebbe servito a molto. Anche se aveva alleviato il macigno che avevo sul cuore. Sospirai e con una mano mi strofinai il viso. Andai verso la terrazza avendo bisogno d'aria.

-"oh...Justin mi dispiace tantissimo. Posso aiutarti in qualche modo?"

-"grazie Dan...ma non credo che si possa fare molto. L'unica cosa che desidero è che si svegli e che apra gli occhi. Non riesco a sopportarla in questo stato..."

Lo sentii annuire. Sorrisi lievemente. Guardai l'orologio e mi accorsi che erano le 3:30. Tra poco sarebbe arrivata Kate. Sbuffai.

-"che c'è?"

-"ma niente...tra poco arriva la rossa. La migliore amica di Kia, Kate. È insopportabile! Quando la scopavo era diversa..."

Risi sonoramente. Ma durò poco. Tutti a scuola pensavano che fossi il solito puttaniere. Il ragazzo che scopava le ragazze e le illudeva prendendole in giro. Il ragazzo che faceva risse. Il ragazzo dal cuore di ghiaccio e dai sentimenti inesistenti. Tutti pensavano a questo. Tutti pensavano che fossi pericoloso. Le voci giravamo velocemente. Ma forse fui io a permettere che questa cosa si diffuse. Forse perché non avevo intenzione di mostrare nulla del mio essere. Nessuno sapeva chi ero veramente. Ero un mix di cose. Chiusi gli occhi togliendomi quei ricordi e pensieri.

-"Justin...hai preso è giocato fin troppo con le persone...solo per mantenere alta la tua reputazione e per mascherare il tuo vero essere. Non puoi continuare...ti ricordo i patti da cretino che hai fatto con Luke?"

Alzai gli occhi al cielo. Aveva ragione. Quello schifoso...

-"Dan cosa vuoi mai...e roba passata"

Risposi irritato. Odiavo parlare di Luke e della scuola. Non mi portava altro che nervosismo e irritazione. Lo sentii sospirare.

-"prima o poi dovrai rivelarle tutto..."

Spalancai gli occhi.

-"no...non voglio che sappia niente. Mi odia a morte. Sai...non voglio che mi odi! Voglio altro..."

Sentii Dan sospirare. La conversazione non continuò per molto. Perciò la interruppi. Osservai il cielo. Si stava scurendo. Le nuvole erano grigie e cariche di pioggia. Na gioia no eh. Alzai gli occhi al cielo e mi appoggiai alla ringhiera. Mi voltai verso Kia. Dormiva ancora. Andai verso di lei per cambiarli gli stracci, bagnandoli. Quando finì andai giù verso la cucina per mangiare qualcosa. Era da tanto che non mettevo qualcosa sotto hai denti. Guardai l'orologio. Erano le 3:50. Tra poco la rossa si sarebbe presentata. E Kia non era ancora sveglia. Misi le mani fra i capelli osservando il tavolo. Chiusi gli occhi. Avevo bisogno di dormire. All'improvviso il campanello suonò. Alzai gli occhi. Mi alzai contro voglia per poi aprire la porta.

-"cia-"

Mi spinse di lato correndo su per le scale.

-"NO MA FAI CON COMODO!"

Urlai seguendola. Giuro che l'avrei appesa al muro. Stava diventando invadente ed estremamente oppressiva. Ma come faceva a sopportarla Kia? Entrai nella stanza e la vidi spalancare le ante della porta finestra. L'aria invase la camera.

-"ma sei impazzita?! Ha la febbre! Finirá per ammalarsi ancora! Ma sei fuori di testa?! "

-"stai zitto Bieber! Ha bisogno d'aria!"

-"oh ma sei seria! Sei in casa mia!"

Urlai per l'esasperazione. Alzai le mani al cielo per poi lasciarle cadere lungo i fianchi.

-"è lei e la mia migliore amica"

Il mio sguardo divenne cupo e serio. La rabbia stava iniziando a prendere il sopravvento e non avrei voluto scagliarla contro Kate. Avevo serie difficoltà a trattenermi. E questo non mi stava aiutando. Vidi la sua espressione cambiare in paura. Prima che potessi fare qualcosa di sbagliato decisi di uscire dalla camera. Chiusi la porta sbattendola e iniziai a fare dei respiri profondi. Calmati. Calmati. Pensa a qualcosa di felice. Subito l'immagine di Kia che sorrideva mi apparve nella testa. Socchiusi gli occhi. La rabbia mi passò lentamente. Misi le mani fra i capelli tirandoli. Gemetti per la frustrazione. Mi misi seduto per terra appoggiando la testa alla parete. Andrà tutto bene..

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