Capitolo 9

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Quando raccontai tutto a Sil, lei era più euforica di me. Io ero solo ansiosa, non volevo uscire con lui, da sola. Avevo una paura tremenda che mi attorcigliava lo stomaco. Insistette molto per farmi mettere un vestito, ma declinai la scelta promettendo però di indossare i tacchi. Un paio di Jeans strappati, una maglietta bianca attillata e un po' scollata, con la giacca di pelle nera e i tacchi, sarebbero andati più che bene. Accettai di farmi truccare, infatti ero seduta sulla seggiola del bagno con un occhio chiuso mentre Sil, passava concentrata una linea di eyeliner. Le avevo lasciato carta bianca, e mi disse che la notte precedente, non riuscendo a dormire, guardò un tutorial di uno smockey eyes, che sarebbe stato perfetto per i miei occhi. Almeno, lei così diceva. Era da un po' che stavo ferma, e aveva mal di schiena. ''Ferma! Rovini tutto!'' urlò lei. Sbruffai. ''Ho mal di schiena, Sil!'' mi lamentai. ''Un secondo solo.'' Prese un lucidalabbra pesca dalla trousse e lo passò sulle mie labbra. ''Finito!'' alzò le braccia al cielo. Mi alzai un po' dolorante, e andai a guardare il mio riflesso e... ''Wow'' sussurrai. Lei si guardava le unghie in modo vanitoso. ''Mi piace, tanto... solo però..non è che sembro un panda?'' le dissi guardandola dallo specchio. ''Ma smettila scema! Angelina Jolie mi vorrebbe come sua makeup artist, per piacere!'' risi per la battuta. Mia madre entrò nella stanza portando una tazzina di caffè. ''Ehi, dove credi di andare così?'' disse lei squadrandomi e porgendo la tazza fumante a Sil. ''E a me niente caffè?'' dissi delusa. ''ASSOLUTAMENTE NO, MEZZ'ORA PASSATA A TRUCCARTI E VUOI ROVINARTI IL ROSSETTO? SCHERZI?'' urlò Sil, mia madre le annuiva. ''Chi è costui?'' chiese mia madre. ''Daisy, è un f-i-g-o sceso in terra. Scuro, pelle chiara, occhi da vampiro...affascinante e...'' mia madre la interruppe ''Pericoloso?'' alzò un sopracciglio. La mia gola si chiuse, anche io pensai la stessa cosa la prima volta che lo vidi e non poteva essere una coincidenza che l'avesse pensato anche lei. ''Ma no,no!'' intervenne Sil, lanciandomi un'occhiata ''I suoi sono morti quando era piccolo, ha vissuto con i nonni fino alla maturità e poi si è trasferito qui. L'ho visto fare qualche lavoretto, si intende di motori, giardinaggio, barman e anche in cucina non è male. E' un bravo ragazzo.'' Mi cascò la mascella per terra. Non aveva i genitori? Non mi capacitavo, quella freddezza era dovuta alla sua infanzia? Nemmeno chiesi a Sil come faceva a sapere quelle cose, a scuola si sa, la voce passa e ripassa, quindi restai immobile a fissare la finestra. Mentre mia madre e Sil continuavano a parlare suonarono il campanello, Sil corse giù e la sentì aprire la porta, mia madre mi guardava. ''Stai attenta.'' Disse ed mi limitai ad annuire. ''Ah, Denny vorrebbe farti fare un corso di Krav maga, dice che potrebbe esserti utile.'' Denny? Ah si, e perché mai? Il krav maga era un corso di autodifesa tipo karate e non capivo perché io... si, dovevo provare, ora che ci penso, annuì a mia madre, meno male che non sapeva nulla. ''Vado a stendere i panni, non tornare tardi.'' Mi lasciò un bacio sulla fronte. ''Buona notte.'' Le sussurrai. Scesi giù e lo vidi. Solita giacca nera di pelle, soltanto la camicia splendeva di un bianco candido, trasparente, che faceva intravedere ancora i suoi tatuaggi e si poteva vedere perfino l'addome scolpito. I pantaloni neri erano perfetti sulle sue gambe, un anello gli circondava il pollice, mentre si pizzicava il labbro inferiore chiacchierando con Sil, poi mi vide. Non lo guardai, mi concentrai a scendere le scale, con i tacchi alti non volevo volare dalle scale e arrivare col muso truccato mezz'ora da Sil per terra, perché non solo mi sarei fatta male ma mi avrebbe anche picchiata per averle rovinato la sua opera d'arte. Arrivai sulla porta e Sil mi sussurrò che sarebbe rimasta a dormire da me. La salutai e dissi ''Ehi.'' Ad Ash. ''E-ehi.'' Disse lui.

''Sei... sexy.'' Mi sussurrò,sfiorandomi con le labbra una guancia. ''Potresti cercare di essere un tantino meno spudorato? Solo per stasera.'' Dissi imbarazzata cercando di coprire il rossore. Lui rise ''Sei molto... senti, non trovo un sinonimo di sexy. Se ti dicessi ''bollente'' mi avresti picchiato, ''calda'' mi avresti denunciato quindi?'' disse aprendomi lo sportello, facendomi sedere. Sospirai. Sentì il suo respiro sul mio orecchio. ''Scherzo, sei maledettamente stupenda, Felpa Blu.'' E quella fu la fine. Non riuscì a sussurrargli nemmeno un grazie. Avevo le mani gelate e le poggiai sulle guance mentre lui si andava a sedere al posto guida.

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