Capitolo 12

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L'indomani, era domenica mattina. Avrei dovuto dormire, invece dopo aver trovato la finestra aperta, continuavo a svegliarmi ogni due per tre. Mi alzai e controllai l'ora, le cinque e sei minuti. Sbruffai, invidiando Sil che continuava a dormire beatamente. Raggiunsi la cucina e mi preparai una tazza di caffè fumante. Sentì un rumore della serratura e  la voce di mia madre e mio padre che si sussurravano qualcosa. ''Si, ho trovato qualcosa sul loro conto ma molto poco. Sembrano essere spariti dalla circolazione, ma non ne sono sicura.'' Di chi stava parlando mia madre? Tesi le orecchie per sentire quello che rispondeva mio padre ''No, c'è n'è più di uno in città, ho paura per Rose, Daisy. In caso succedess...'' si bloccò entrando in cucina e, trovandomi seduta lì, con l'aria di chi aveva ascoltato mi guardò male. ''Che ci fai sveglia a quest'ora?'' mi rimproverò, ma addolcendo lo sguardo. ''Non riuscivo a dormire e così..'' dissi abbassando lo sguardo. ''Voi due invece, come mai insieme?'' dissi sapendo che mamma aveva una macchina sua e che avevano anche orari differenti. ''Ho rotto la macchina, e papà mi è venuto a prendere. Poi oggi è domenica, quindi resteremo a casa.'' Disse lei poggiando la valigetta sul tavolo. Continuai a sorseggiare il mio caffè, senza domandare di cosa stavano parlando. Mia madre era esausta, papà invece leggiucchiava il giornale, con gli occhiali spinti fino alla punta del naso, concentrato. I suoi capelli bianchi avrebbero dovuto invecchiarlo, invece, facevano tutto il contrario. ''Mi stai fissando.'' Mi disse senza staccare gli occhi dal giornale. ''Sei figo, pa.'' Dissi scherzando, lui sospirò divertito. ''Ho passato bei tempi anche io, e nonostante l'età, si, mi reputo ancora un figo da solo.'' Chiuse il giornale guardandomi. Alzai gli occhi al cielo ''Ricordami di non farti troppo spesso complimenti, se rispondi così pieno di te ogni volta.'' Lui scoppiò a ridere. Posai la tazza nel lavandino e sentì la mamma salire le scale. Decisi di tornare in camera, dopo aver dato un bacio a papà. Mi buttai sul letto, facendo muovere Sil nel sonno. Restai lì a fissare il soffitto, non sapendo a cosa pensare. Mi piaceva Ash, ma allo steso tempo volevo stargli alla larga, lo temevo e mi intrigava allo stesso tempo. Sospirai, che vitaccia. Controllai il telefono, per vedere se c'era qualche messaggio, una telefonata. Niente. Ma infondo non mi stupivo, stava andando tutto meravigliosamente e poi a lui parte l'embolo e fanculo serata. Che tipo strano. Non sapevo quasi nulla su di lui se non quello che mi aveva detto Sil, sapevo che l'unico che poteva dirmelo era lui, ma solo il fatto di vederlo e parlarci mi faceva salire un miscuglio di nervoso e calma, che mi urtava il sistema nervoso simpatico. Avevo detto a Sil che non l'avrei più rivisto, ma sarebbe stato così? Sarei riuscita ad ignorarlo nonostante ancora sentissi le sue mani e le sue labbra su di me? Ah! Non lo so, ma forse avrebbe capito. Avevo bisogno di uno svago. Per fortuna Denny mi aveva proposto di fare il corso e avevo una gran voglia di mettermi ko mentalmente e fisicamente. Nonostante il caffè le palpebre mi si fecero pesanti e chiusi gli occhi, riaddormentandomi. L'ultima cosa che pensai era che finalmente passavo una domenica con la mia famiglia. Forse dovevo far restare anche Sil per pranzo, magari l'idea le sarebbe piaciuta, chissà...

Lunedì. C'è qualcosa più brutta del lunedì? Sveglia a parte, nutella scaduta a parte, trovare una scatola di biscotti e trovarla vuota a parte... ma il lunedì, Dio che tortura! Mi alzai non so come, ancora non ci vedevo bene, solo tutto annebbiato. Infatti andai a sbattere col mignolo alla porta e le parole più cazzute in norvegese che mi uscirono dalla bocca erano vietate ai minori. Premetti la mano forte contro il mignolo, sperando che passasse il dolore. Si, questa è anche una cosa peggiore, se ci si aggiunge il lunedì mattina. Arrivai saltellando su una gamba in bagno, e per poco non sussultai guardandomi allo specchio. Capelli troppo aggrovigliati, mi ci voleva una piastrata super veloce. Feci tutto di fretta, jeans, felpa, mi truccai un po' di più e dopo aver pettinato i capelli, che con quelli che erano caduti avrei potuto fare una parrucca per Lady Gaga, passai velocemente la ceramica calda. Feci due treccine ai lati e le legai dietro con un ferretto e poi corsi direttamente fuori, e come sempre mamma e papà erano al lavoro. Sfrecciai per le strade, in direzione casa di Sil, il tempo grigio mi mise inquietudine, così accesi un po' di musica, mentre superavo un uomo in bicicletta. Mi fermai davanti casa di Sil e suonai il clacson. Corse veloce le scale urlando un ciao distratto a sua madre. ''Buongiorno stellina.'' Cinguettò lei, io mi limitai a rispondere con un ''Mh.'' Sospirò ma, visto che mi conosceva, mi lasciò in pace.

Arrivammo a scuola, dopo un viaggio silenzioso e strano in macchina. Scesi dall'auto, chiudendo lo sportello, mi girai per andare verso il cancello e sbam! Andai a sbattere contro qualcuno, mi limitai a fissare la sagoma ormai familiare e cercai di mantenere la calma nonostante il suo profumo mi facesse tornare in mente scene della sera in cui eravamo usciti insieme e al bacio.. ''Hai rotto il cazzo!'' forse lo dissi più a me che a lui. ''Buongiorno miss delicatezza, ti sei alzata con il tacco a spillo sbagliato stamane?'' sorrise di lato, gli occhiali non mi permettevano di avere un contatto diretto con i suoi occhi. ''Lo sai dove te lo infilo il tacco a spillo se non chiudi quella boccaccia?'' lo spinsi via, continuando a camminare. Lui continuò a seguirmi, senza nessuno sforzo. ''Intanto questa boccaccia'' vidi con la coda dell'occhio che si indicava le labbra ''l'hai baciata l'altra sera.'' Colpo basso Rose, colpo davvero basso! ''Intanto, noto dallo spacco che hai sul labbro inferiore, che quel 'bacio','' feci le virgolette con le dita ''non è stato di mio gradimento a quanto pare.'' Andiamo Mr Tenebroso, ribatti questa! Attesi impaziente, con l'adrenalina che aumentava il mio battito cardiaco, e cercai di non ridere, infondo era colpa sua se stavamo litigando. ''Oppure'' disse alla fine ''secondo me sei una selvaggia a letto.'' Disse duro lui. Mi bloccai, girandomi verso quella testa di cazzo che avevo davanti. Gli puntai un dito sul petto, dal calore che sentivo in faccia, sapevo che ero diventata rossa come un peperone, ma non me ne fregava nulla. ''Pensi di essere divertente? Pensi che così aggiusterai quello che tu hai rovinato, solo perché sei mentalmente disturbato?'' stavo urlando ma non me ne importava un fico secco. ''Pensi che con il tuo comportamento del cazzo, io mi possa innamorare di te? Eh? Sei solo un cretino squilibrato e se davvero avessi le palle come fai credere, a questo punto mi avresti già chiesto scusa già da...'' non ebbi il tempo di finire che mi baciò. Oh Dio, le sue labbra. Tutto scomparve intorno, dentro di me sentimenti in conflitto, la rabbia, frustrazione, sollievo, tutto si prese a pugni ed io... gli cinsi il collo con le braccia, per avvicinarlo. Era come se non ci fossimo mai staccati da quella sera, ma una parte di me ne aveva sentito la mancanza. Infilò la lingua, prepotente, gli tirai i capelli. Il cuore potevo sentirlo battere forte nelle orecchie, e tutto il mio corpo s'infuocò, avvicinandosi di più a lui, senza che io potessi far nulla per impedirlo.

''Rose!'' mi staccai di botto, sentendo le labbra gonfie e rosse. Sil mi guardava delusa. C'era un ragazzo dietro di lei, e la stava tenendo per mano. Sentì Ash dietro di me irrigidirsi e andargli contro con il pugno alzato. L'unica cosa che sentì prima che il pugno di Ash si scontrasse con la mascella del tizio fu ''E tu che cazzo ci fai qui Jack?'' poi, il panico.


N\A AH AH AH. WELL WELL. VI HO LASCIATI MALE FORSE, MA VABBE' UN PO' DI ANSIA NON GUASTA MAI AHAHH. ANYWAY, FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE O CHE COSA VI ASPETTATE DA QUESTA STORIA. CI TENGO MOLTO. GRAZIE A CHI LO FARA' <3 NOTTE BATUFFOLE :3 xx -Esse.

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