-Oddio Sil!- le avevo già gettato le braccia attorno al collo, stringendola forte, ciocche blu mi solleticavano il naso, stavo cercando di non cadere a pezzi.
-Rose, cosa ci fai qui? E perché sei vestita così?- mi allontanò da lei e subito la sua mancanza si impossessò di me.
-Hanno ucciso i miei genitori.- i singhiozzi mi fecero accovacciare a terra, e Sil mi accarezzava gentile la testa.
-Oh Sil mi dispiace tanto! Perché te ne sei andata da me? Perché? Ho sbagliato qualcosa? Dimmelo per favore. Noi siamo.. Amiche da una vita, perché?- uscivano solo domande a raffica, non riuscivo a formulare una frase, ero spaccata dal senso di colpa che provavo, dovevo fare di più per tenerla con me, per non perderla. E invece...
-Rose, so tutto. E penso anche che tu non debba fidarti di Denny.- scattai su con la testa, guardandola confusa.
-Non è stato lui! Era con me quella sera, eravamo assieme. È stato Ash, c'era un ragazzo, e mi ha salvato la vita. Non so ancora cosa cercavano, ma so che quel ragazzo era Ash.- tolsi via le lacrime con rabbia. Tutto quello in cui credevo, si stava sbriciolando a poco a poco. Ma avevo Sil, qualcuno da considerare una famiglia.
-C'è solo un modo per scoprirlo.- disse lei porgendomi la mano magrissima.
Dal mio sguardo capì che non sapevo cosa fare.
-Andiamo a casa tua.-
💅🙈💅🙈💅🙈
Sapevo che tornare lì mi avrebbe fatto male, sapevo che qualsiasi ricordo, che stranamente durante le giornate mi appariva sfocato, in quel momento si sarebbe presentato come un fantasma, pronto a colpirmi nello stomaco lasciandomi senza fiato.
Sapevo che una volta varcata quella porta, mi sarei dovuta rimettere insieme pezzetto per pezzetto. Ma era l'unico modo. Sil aveva ragione.
Mentre stavo davanti alla grande porta di legno scuro un pò impolverata, cercai di calmarmi, di placare quel vuoto che oramai viveva con me. La mano calda di Sil afferrò la mia, tenendola salda. Alla fine era ancora la mia migliore amica, ed una parte di lei era consapevole della cosa. Un dubbio mi venne mentre guardavo le nostre mani incrociate: non si era scomposta più di tanto mentre le raccontavo della morte dei miei genitori.
-Rose, sei pronta?- chiese sussurrando lei, come se si potesse svegliare qualcuno, come se mia madre ci avesse potuto sentire e sarebbe corsa ad aprire la porta per darci il benvenuto e fare battute sul nuovo look di Sil. Ma la porta rimase immobile, come me.
-Si.- dissi, infilando la chiave nella toppa.
Il rumore della serratura mi fece rabbrividire, entrai, mentre il buio ci inondava. Soltanto il riflesso chiaro dei capelli di Sil si intravedeva per qualche spiraglio di luce che flirtava dalle finestre sigillate, forse le aveva chiuse Denny, pensai.
Tutto era distrutto, come quella sera.
Le macchie di sangue scomparse, era come se fuori si ergesse solamente uno scheletro di una casa, e dentro avesse solo ossa rotte. Salii piano le scale, con Sil che teneva accesa la torcia del telefono. Sentivo le gambe talmente molli che mentre poggiavo i piedi sui gradini successivi, pensavo che potessi sbatterci i denti da un momento all'altro.
Nonostante tutte le emozioni che mi turbinavano, il vuoto era pronto a risucchiarsi tutto quanto, anche quando entrai nello studio di mio padre.
Da piccola giocavo la maggior parte del tempo lì, fingendomi un avvocato, poggiando i peluche sulle sedie di pelle nera difronte la scrivania di vetro lucido. Mamma mi sgridava perché lasciavo impronte dappertutto e doveva continuamente pulirla. Studiavo anche, mentre ricordo mio padre battere frenetico le dita sul suo computer. Aprii i cassetti, rovistando dentro. Volevano qualcosa oppure volevano solo ucciderli? Era semplice vendetta per un amore non corrisposto o c'era altro? Mi venne un conato a pensare che una persona può arrivare a questi livelli, sfracellando una famiglia, solo per un capriccio. Pregai qualcuno di placare momentaneamente la mia rabbia, ma sapevo benissimo che non sarebbe passata fin quando non avrei beccato l'artefice di tutto.
-I tuoi non avevano una cassaforte?- chiese Sil facendomi spaventare, mi ero dimenticata di lei.
-Si, ma non so dove...- cercai di pensare dove avrebbero potuto metterla. Pensa Rose.
Nello studio? Nah, troppo scontato, mia madre era furba.
Un posto dove nessuno potrebbe immaginare che ci sia una cassaforte.
Pensa Rose.
Un flash mi si formò in testa, come un video di una videocassetta vista troppe volte. Una porta, nel corridoio.
Mia madre che urlava 'Quante volte ti ho detto che lì dentro non ci devi entrare?' Una... Culla?
Aprii gli occhi, di scatto. Il bagno!
Corsi veloce attraversando il corridoio buio, entrai nel bagno dove mia madre teneva la lavatrice e un sacco di detersivo di scorta e asciugamani. Spostai tutto, sfilando i tubi della lavatrice dal muro, facendoci uscire tutta l'acqua. Una mattonella si alzò, facendomi urlare di sorpresa. Tolsi via il legno che copriva e afferrai la scatoletta di metallo. Ci voleva la chiave!
Merda!
Corsi in camera mia, cercando ovunque quando qualcosa che luccicava attirò la mia attenzione. Afferrai quella collana, portandola davanti al viso e guardando la mezza chiave con il respiro imprigionato e la voglia di sparire dal mondo.
-Ehi Rose..- mi voltai con gli occhi spalancati -Mi dispiace.- qualcosa di duro mi colpii la nuca, l'unico suono che sentii fu la mia testa crollare sulle piastrelle e il tonfo della scatoletta di metallo cadere davanti ai miei occhi, mentre tenevo ancora la collana attorcigliata fra le dita.
💙💕💙💕💙💕💙💕💙💕💙
Scusate l'ora💕 capitolo corto, ma gli altri saranno abbastanza tosti da scrivere. Però è sempre un passaggio da non prendere alla leggera :3
Non odiate Sil, e se ve lo dico, fidatevi di me💕 cosa succederà? Lo scoprirete nella prossima puntata eh no, non state guardando Disney Channel😂😘
Vi amo Felpe Blu💙 dolce notte😽 Esse😍
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Ash
Teen FictionRose, tranquilla diciassettenne, viene stravolta dall'arrivo del nuovo ragazzo. Il suo sesto senso le dice di stargli lontano, ma il suo cuore non collabora. Ash, presuntuoso e motivato, cerca in tutti modi di star con Rose. Ma molti dei segreti ch...