Capitolo 32

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Risi istericamente. Ora sentivo anche le voci, anzi, la sua voce.
-Rose..- continuò, ma non mi girai. Chiusi gli occhi pensando che avrei dovuto ubriacarmi più spesso se l'effetto era sentire forte e chiaro la voce e il timbro perfetto di Ash.
-Perché sei ovunque Ash?- sussurrai poggiando le mani bagnate sul bordo del lavandino.
-Sono solo dove ci sei tu Rose.- sentivo la voce avvicinarsi. Dio, faceva male e bene allo stesso tempo. Ti uccideva e leniva ogni ferita. Sospirai.
-Te ne sei andato. Mi hai lasciata così, senza dirmi nulla, prendendo la decisione anche per me. Non ci si comporta così.-  spostai nervosa i capelli -Dovevo smetterla di parlare da sola!- l'alcol faceva si che tutte le emozioni si ampliassero, ma quando l'emozione era il vuoto assoluto, era una sensazione orribile.
-Rose, girati.- e lo feci. E non era l'alcol, non era la mia testa malata, non era quello che credevo pazzia: era lui.
Bello e dannato come sempre, con l'aria di chi ha perso qualcosa di grande.
-Perché?- chiesi mordendomi il labbro evitando il suo sguardo.
Non capivo perché appariva e spariva così, odiavo il fatto che nonostante non lo vedessi da tre settimane, il sentimento che avevo nei suoi riguardi aumentava anziché diminuire.
Si avvicinò a me, attirandomi tra le sue braccia, mentre mi beavo del suo profumo. Faceva male, sentivo che dopo che i saluti sarebbero terminati, sarebbe scattato l'addio. Un altro addio, e non ero affatto pronta.
-Perché ti stai trattando così Felpa blu?- lisciava i miei capelli in continuazione, come se tutto questo gli sembrasse un'immaginazione.
-Sei tu. È la tua mancanza e..- tirai il colletto della sua camicia, spiaccicando il mio naso contro il suo collo tatuato -non ce la faccio Ash, non da sola.- mi sentivo vulnerabile, avevo paura che mi cedessero le gambe da un momento all'altro.
-Ho dovuto farlo.- la sua mano mi massaggiava la schiena, poi mi prese il viso, facendo scontrare i nostri sguardi. I suoi occhi troppo bui, i miei troppo chiari. Poli opposti, pensai.
-Sentimi bene Rose, non ho molto tempo.- si morse un labbro continuando a fissarmi mentre mi entrava dentro con il suo sguardo e spaccava più di prima tutto quanto - Non posso lasciarli, non ora. Mi hanno minacciato, quindi per evitarti guai mi sono fatto da parte. So che sei forte, so che sei intelligente e credimi se ti dico che Denny non è quello che sembra.- sgranai gli occhi alle sue parole, cosa voleva dire?
-Spero ricorderai ciò che ho detto, lo spero vivamente.- premette le sue labbra sulle mie e tutto esplose. Avevano lo stesso sapore, lo stesso calore. La dolcezza con cui lo fece mi bloccò il respiro, mi aggrappai alle sue spalle per non cadere.
Come un soffio lo sentì allontanarsi, baciandomi gli zigomi.
-Ti amo Felpa blu.- poggiai la fronte spossata sul suo petto, sentendo i battiti veloci del suo cuore. Soffriva, come soffrivo io. Inspirai, cercando di non piangere, ormai sapevo che non sarebbe servito a nulla.
-Qualunque cosa accada?- sussurrai intrecciando le sue dita alle mie.
-Qualunque cosa accada.- e, come era arrivato, girò le spalle e mi lasciò ancora una volta. Ma adesso, avevo la consapevolezza che l'aveva fatto per proteggermi da qualcuno.
E sicuramente, avrei scoperto chi.
💙🐯💙🐯
Rientrai tardi a casa, con in bocca il sapore di Ash. Il viaggio in macchina fu silenzioso e Denny non aveva voglia di aprire argomenti, e ormai brilla lasciai correre. 
-Ti manca?- ruppe il silenzio facendomi trasalire, non solo per aver consumato il silenzio, ma anche per la domanda.
-No.- mentii, mi aveva detto di non fidarmi di lui ed io avevo cambiato subito atteggiamento nei suoi confronti. Infondo di chi potevo fidarmi: del ragazzo di cui mi ero innamorata e se n'era andato così, nel nulla o di quell'amico che alla fine, era lì con me? Non ci capivo più nulla, giocherellai con le ciocche dei miei capelli, dallo specchietto retrovisore vidi la sagoma di uno spettro, ma ero solamente io.
Se avessi avuto ancora la mia migliore amica, ne avrei parlato con lei, mi sarei sfogata, ma invece mi convinsi a raccogliere tutto in una pallina minuscola, gettandola nel dimenticatoio.
Entrammo nel viale di casa mia, salutai Denny.
-Aspetta.- le sue dita fredde bloccarono il mio polso.
-Lo so che.. Non è il momento forse ma devo dirti una cosa.- abbassò gli occhi cioccolato, sembrandomi indeciso. Gelai. Non me lo dire ti prego, non adesso, non in questo momento, pensai.
-Mio padre..- lo squillo del suo cellulare mi fece tirare mentalmente un sospiro di sollievo, mentre rispondeva mimai con le labbra un 'a domani' scendendo dall'auto.
🐼💙🐼💙
I mesi passavano, ma la mancanza per niente. Dicembre era un mese che portava tutti la felicità e l'armonia, tranne che a me. Aspettavo il Natale, come si aspetta la morte, non volevo festeggiare, non volevo fare nulla se non stare a letto.
-Andiamo Rose, alzati.- mia madre urlava da sotto, voleva andare al centro commerciale a fare spese, ma io no. Sbruffai afferrando i jeans ai piedi del letto, una T-shirt a maniche lunghe bianca, e la mia famosissima felpa blu. Ogni tanto mi sfiorava l'idea di buttarla o di bruciarla, ma poi ci ripensavo sempre ed il giorno dopo la indossavo.
I centri commerciali erano strapieni, le scuole chiuse ed io non avevo compiti per distrarmi visto che li avevo finiti tutti in due giorni, pur di rimanere occupata. L'anno sembrava scorrere veloce con le stagioni, ma lentissimo con le ore e i giorni. Non l'avevo più visto, nè sentito. Non frequentava più la scuola, avevo domandato in segreteria scoprendo con un taglio nel petto che si era ritirato.
Il vento freddo mi colpii il viso, gelandomi subito le mani. In uno spiazzale attaccato al centro, c'era una pista di pattinaggio, dove ci andavo da piccola. Le urla divertite dei bambini e dei ragazzi mi trasmettevano irritazione. Le coppiette che si avvicinavano mano nella mano per andare a divertirsi e passare insieme il natale mi nauseavano a morte. Sospirai.
Avevo provato a chiamare Sil, mandarle messaggi, senza mai ricevere risposta, nemmeno sua madre sapeva dirmi cosa le prendeva. Guardai mia madre, tutta vestita bene con uno chignon ben tirato senza nemmeno un filo di capelli biondi fuori posto, mentre camminava sui suoi stivali invernali e sorrideva a tutti quelli che conosceva. Viste dall'esterno io sembravo una barbona e lei una donna nobile.
Girovagammo tra i negozi, scelsi il regalo per mio padre: un cd del suo gruppo preferito con tanto di libro sulla loro storia.
-Cosa vorresti per Natale, Rose?- mi chiese mia madre mentre guardava dei vestiti in un negozietto colorato.
Ash, pensai, ma mi limitai ad alzare le spalle -Sto bene così.- dissi ricevendo un occhiata strana.
-Ne vuoi parlare?- era medico, capiva il perché io mangiucchiavo poco e dormivo troppo, capiva i miei silenzi mentre guardavo fuori dal finestrino mordendomi l'interno della guancia, ma prima di tutto era mia madre. Strinsi fra i denti il labbro che cercava di tremare, scuotendo la testa. Annuì, lasciandomi un bacio sulla fronte.
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Vigilia di Natale, cena con amici e parenti. Mi preparai lentamente, molto lentamente. Misi un vestitino rosso e gli stivaletti neri che avevo deciso di comprare al centro con mia madre. Scesi giù trovandondola con le canzoni natalizie sparate a palla dallo stereo vicino al forno, mentre preparava il cenone.
-Coool bianco tuo candooooorr lentoooooo- urlava come una matta, sorridendomi quando mi vide,senza dirmi nulla per non perdere il ritmo. Risi appoggiandomi al bancone della penisola.
-Prepara il cocktail di gamberi tesoro per piacere.- mi misi all'opera, prendendo dal frigo l'occorrente mentre mia madre mi legava alla vita un grembiule per non sporcarmi. Mischiai gli ingredienti aggiungendoci i gamberetti, amalgamando il tutto.
-Rose!- la testa di mio padre spuntò dall'arco di entrata, il ciuffo di capelli gli  andava da una parte all'altra.
-Dimmi pa'!- assaggiai l'impasto, era delizioso. Mi sentivo meglio a stare con la mia famiglia.
-Posso aprire il regalo che mi hai fatto?- scoppiai a ridere vedendolo corrucciare la fronte, era da quando avevo messo il pacchetto sotto l'albero con sopra il suo nome che lo fissava, lo scuoteva per poggiarci l'orecchio e capire cos'era. Era terribilmente curioso.
-Papà, a mezzanotte okay?- dissi gettando un'occhiata a mia madre che ridacchiava.
La sua testa scomparve mentre sbruffava. Scossi la testa, mettendo il cocktail in frigo.
-Rose.- mio padre, ci risiamo.
-Dimmi papà!- mi girai verso la sua voce, cercando di non ridere. Si mise l'indice sul mento, come qualcuno che pensa a qualcosa così tanto da provocarsi un'emicrania, sembrava un bambino.
-Almeno puoi dirmi cos'è?- mia madre ridacchiava mentre cantava l'altra canzone nella playlist natalizia, White Christmas di Bublè.
-Aspetta mezzanotte papà!- se ne andò ancora una volta facendomi ridere.
Aiutai mia madre ad apparecchiare, saremmo stati una quindicina, e casa mia era grande abbastanza da ospitarli tutti senza soffocare. Tutto era addobbato nei minimi particolari, mia madre aveva pensato a tutto, anche ai centro tavola sopra la tovaglia rossa, con stelle di Natale e candele dorate. Tutto profumava di inverno, di caldo emanato dal camino e di famiglia. Anche quella sera sentivo un piccolo vuoto, che si apriva proprio sulla pancia dandomi fastidio, ma come sempre lo mandai più giù che potevo, stampandomi un sorriso all'arrivo di Denny. Era elegante con la sua camicia bianca e la giacca nera, i pantaloni scuri gli fasciavano le gambe. Mi ero allenata più del dovuto in quel periodo, tanto da avere lividi ovunque, Denny ne aveva uno sulla mascella. Sorrisi -Wow, che destro eh?- il suo sorriso di lato terribilmente affascinante mi fece arrossire. -Buona vigilia.- portò il braccio davanti a me, una scatolina rossa con un nastro dorato attirò la mia attenzione.
-Aprilo Rose!- mio padre, ancora. Mi girai -No, papà. Sono GRANDE abbastanza da poter aspettare fino a mezzanotte!- Denny scoppiò a ridere mentre si sfilava la giacca appendendola vicino alla porta.
-Come va, signori Court?- salutò i miei genitori, scatenando la curiosità di mia madre.
-Ow, Denny caro, eccoti! Tuo padre?- domandò mia madre mettendo in forno qualcosa di grande e bianco. Poteva sfamare l'Africa intera con tutto quel cibo. Parlarono fra di loro, mentre io mi versai del Pastisse francese, diluendolo con poca acqua, così sarebbe stato più forte. Sorrisi a mia madre alzando il bicchiere verso di lei quando ricevetti una sua occhiata torva.
-Ah Rose, stasera ci sarà pure il padre di Denny a cena.-  smisi di bere, Denny aveva cercato di dirmi qualcosa su suo padre la famosa sera della discoteca, ma poi non mi aveva fatto più sapere nulla. Lo guardai, ricevendo un sorriso preoccupato.
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Suonarono alla porta, corsi ad aprire, il Pastisse mi era salito abbastanza da farmi sentire le gambe leggere.
Una faccia tirata, con due occhi grigi quasi bianchi mi fece spaventare. Cercò di sorridermi, ma risultò tutto tranne che un sorriso.
-Salve, sono Mitch, il padre di Denny.- la sua voce ruvida mi provocò brividi da farmi tremare i denti. Sentivo qualcosa di negativo che usciva dal suo corpo ed entrava nel mio come schegge di ghiaccio.
-Tu, tu sei Rose vero? La figlia di Daisy?- lo disse con una punta di non so che. Annuii non riuscendo a spiccicare parola.
-Mitch!- mia madre tutta contenta lo abbracciò invitandolo ad entrare, e mentre lei gli poggiava amichevolmente la mano sulla spalla possente dell'uomo, mi salii una rabbia e una gelosia immensa. Un odio si impossessò di me, e per non combinare danni me ne andai tenendo a freno la mia linguaccia.
🍀🌻🍀🌻🍀🌻
Ci sedemmo al tavolo, il cibo era ovunque, l'alcol mi metteva sempre fame. Mangiai parecchio, ridendo e scherzando con Denny che si era seduto vicino a me. Sorseggiai del vino bianco mentre assaggiavo un pò di pesce spada dal piatto di Denny, che mi imboccava ridendo.
-Mitch, allora come vanno le cose?- mia madre e mio padre si sorridevano ed erano tranquilli mentre si sfioravano le mani sul tavolo. Lui guardò prima le loro mani, poi mia madre con un sorriso che mi sarebbe piaciuto tantissimo schiaffeggiare.
-Bene, grazie.- bevve un sorso di vino, girandosi nella mia direzione.
-Rose- il mio nome detto da lui sembrava schifoso, ma tirai un sorriso gentile, mentre dentro immaginavo di salire sul tavolo e pestarlo con calci in faccia. - Sei tutta tua madre, anche lei era, ed è tuttora, bellissima. Sembri lei alla tua età. Ti ricordi Daisy?- si girò verso mia madre che ora era un pò imbarazzata mentre annuiva sventolandosi una mano sulla faccia.
-Io e tua madre abbiamo frequentato la scuola assieme, lavorato anche. Siamo stati anche una coppia, vero?- guardai subito mio padre, che era geloso da morire e infatti lo vidi tirare un sorriso per non scoprire i denti e azzannargli la giugulare.
-Me ne ha parlato.- disse intrecciando la sua mano con quella di mia madre che assisteva silenziosa quella scena, gli occhi dei parenti ed amici erano su di loro.
-Mi ha detto che siete rimasti in buoni rapporti e si vede, sono contento per questo.- si controllava, ma serrava troppe volte la mascella, e mi preoccupava.
-Papà, posso parlarti?- Denny  attirò l'attenzione di suo padre, mentre lui si alzò dal tavolo scusandosi.
Sentii qualcosa vibrare nella borsetta, ma non avevo voglia di vedere chi fosse quindi continuai a bere ancora Pastisse e mangiucchiare.
Vibrò di nuovo, così di nascosto afferrai il cellulare mettendolo sotto al tavolo abbassando la luminosità.
'Sali sopra.' Il numero era sconosciuto, ma il cuore batteva talmente tanto da riconoscere il mittente. Non poteva essere.
'Muoviti Felpa Blu non ho molto tempo.' Felpa Blu. Gelai, rimanendo immobile per un po' sulla sedia.
Mi alzai sgarbatamente facendo un rumore assurdo con la sedia.
Mimai a mia madre 'vado ad incipriarmi il naso' sentendo la sua collega dire quanto bella fossi, intelligente ed educata e bla bla bla.
Salii di corsa le scale, sentendo Denny e suo padre battibeccare, afferrando solo poche cose 'acqua passata' 'dovresti andare avanti ormai', ma il mio intento era varcare la porta della mia stanza. Il cuore sembrava volesse uscirmi dal petto. Oddio e adesso? Abbassai la maniglia, entrando nell'oscurità della mia camera. Chiusi la porta con le spalle, aspettando. Si sentiva solo il mio respiro uscire a sbuffi sia per la corsa sia per l'attesa. Poi qualcosa si mosse.
-Buona vigilia di Natale.- la sua voce mi riempii tutta, chiusi gli occhi, beandomi della sua presenza.
- Sei qui?- sussurrai, non riuscendo a muovermi.
-Sono qui.- intravidi le linee decise del suo viso e alcune ciocche di capelli brillare, il suo pollice era sul mio zigomo, mentre mi sfiorava come se avesse paura di rompermi. Ma non si può rompere qualcosa che era già in pezzi.
-Baciami.- sussurrai poggiando la mano sul suo petto -Per favore Ash.- e lo fece. Le sue labbra, morbide e un pò fredde sovrastavano le mie, mentre la sua lingua si infilava con forza, esplorandomi.
-Mmh..- mugolò lui staccandosi -Pastisse?- sorrisi sulle sue labbra, tornando a baciarlo. L'odio, il rancore, la sua mancanza, esplose tutto in quel bacio, lo feci indietreggiare fino al mio letto, facendolo sedere sopra. Vedevo i suoi occhi luccicare nei miei mentre alzavo l'orlo del vestito tirando via gli stivaletti e la biancheria.
-Rose..- il suono rotto della sua voce mi fece accaldare di più. Passai le mani sul suo petto, l'addome scolpiti e tatuato, mentre scendevo a slacciargli la cintura.
-Rose..- ripeté lui chiudendo gli occhi.
-Fammi fare Ash. Solo.. Solo per stasera. Voglio che tu sia mio.- sussurrai sporgendomi a baciarlo, tirandogli il labbro. Respiravamo entrambi a fatica.
-Sono già tuo.- la sua mano spostò i miei capelli, e l'indice sfiorava la curva del mio collo scendendo sulla scapola, sul seno, sempre delicato fino ai fianchi, attorcigliando il braccio attorno a me e facendomi mettere a cavalcioni su di lui.
Non smisi un secondo di assaporare le sue labbra, tanto quanto mi era mancato. Lo sentivo indeciso mentre mi alzava lentamente il vestito ed io gli sbottonavo i jeans. Mi aiutò alzandosi un pò per farli scendere fino alle cosce. Lo sentivo, caldo e pronto per me vicino alla mia coscia, con una mano sfilò una bustina dalla tasca mentre con l'altra mi teneva legato alle sue labbra.
-Mi sei mancata così tanto.- sussurrò sulla mia guancia, scendendo a baciarmi il collo, io tenevo gli occhi chiusi, come per non far scappare quel sogno, ancora impaurita che non fosse reale, che stessi immaginando tutto.
Srotolai il preservativo, facendogli stringere la presa sui miei capelli, mentre imprecava silenziosamente. Era bellissimo, ogni dettaglio ogni sfaccettatura di lui lo era.
Posizionò la punta nella mia intimità, torturandomi il labbro spinsi piano verso il basso.
-Dio Rose.- con un gesto improvviso mi fece scendere giù, mentre mi entrava dentro facendomi spalancare gli occhi dalla sorpresa e dal piacere. Sentivo la fronte sudata mentre mi muovevo piano su di lui, mentre gli sbottonavo la camicia per bearmi alla vista di quel corpo che mi era mancato come l'aria, dei suoi occhi.. Di lui. I nostri gemiti venivano soffocati dalle nostre bocche ormai gonfie e rosse.
Aumentai il ritmo, mentre lui non staccava gli occhi dai miei, spostandomi le ciocche di troppo che mi andavano davanti alla faccia. Lo sentivo ovunque, il mio cervello era ormai in pallone, e non pensai che i mio erano sotto con gli amici e i parenti, cercai di godermi quel piccolo momento con Ash.
Mi strinse forte a se, venimmo insieme accasciandoci sul mio letto, entrambi sudati e scossi, mentre continuavo ad intrecciare i suoi capelli fra le mie dita.
Non pensavo si potesse soffrire così tanto per una persona, ma quando lui era lì soffiava via tutto, come il vento di fine inverno, che porta aria nuova che sa di primavera.
-Come stai Felpa Blu?- disse lui, mentre stavo con l'orecchio poggiato sul suo petto, ascoltando il suo cuore galoppare.
-Male.- dissi, perché era vero. Non c'era stato un momento in cui non l'avevo odiato, amato, e poi ancora odiato da quando se n'era andato.
Sospirò, stringendomi ancora a se, non sapevo da quanto ero lì ormai, ma non mi importava.
-Hai intenzione di staccarti?- sorrise, io mi mettevo solamente più comoda.
-No.- sussurrai lasciando un bacio sul suo petto.
-Non ho molto tempo Rose, sono venuto a darti una cosa, pensavo di far veloce e poi tu invece..- mi fece alzare la testa per guardarlo.
-Devo darti il mio regalo di Natale.- sorrise di lato, scatenandomi una tempesta dentro, presa dalla curiosità mi alzai, prendendolo per mano. Mi rivestii in fretta, morendo dalla voglia di vedere cosa voleva darmi.
-Questo..- si frugò nella tasca della giacca -è per te.- mi porse una scatolina blu con un fiocco verde acqua.
-Che ore sono?- chiesi fissando eccitata quella scatola.
-Le undici e cinquantacinque.- cavolo! Papà mi avrebbe uccisa ma chi se ne frega. Aprii la scatolina velocemente, con le mani tremanti. Tirai fuori un ciondolo con una parte di chiave che scintillava al buio. La fissai per un pò, mentre Ash si dondolava sui talloni imbarazzato.
-Ma è..- cercai di formulare una frase sensata ma non mi veniva in mente nulla.
-La chiave che hai rotto il primo giorno che ci siamo conosciuti, e qui..- si tirò qualcosa dal collo, mostrandomi l'altro pezzo di chiave, mentre io fissavo la scena cercando di non saltargli addosso -ho l'altro pezzo. Ho visto i pezzi quel giorno quando sono andato in segreteria a ritirare gli orari scolastici, e sul bancone ho trovato queste.- non ci potevo credere. Lo baciai, senza dire nulla, trasmettendogli tutta la mia gratitudine.
-Rose? Dove sei?- cominciavo ad odiare Denny, da morire.
-Sono qui, un secondo arrivo subito!- urlai tenendo tappata la bocca di Ash.
-Sbrigati, sta per scattare la mezzanotte.- lo sentii scendere le scale.
-Ci rivedremo?- chiesi ad Ash mentre camminava all'indietro per uscire dalla finestra, baciandolo  continuamente.
-Te lo prometto.- e la speranza si riaccese.
-Ti amo Felpa Blu.- mi lasciò la mano, sedendosi sul cornicione -E auguri di Buon Natale.- scese giù, calandosi nella notte.
Ti amo anche io, pensai.
E mentre sotto i miei parenti ed amici facevano il countdown, io tenevo stretto quel piccolo ciondolo, quel piccolo pezzo di felicità.

Sono tornataaaaaa! Ecco qua un bel capitolo, lunghiiiiisssimo!😋 ho fatto questo salto temporale perché altrimenti non ci muovevamo più 😂🍀 anyway felpe blu💙 vi adoro come sempre e buona lettura💝💝 stellinatemi ⭐️⭐️⭐️ Esse🐼

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